I consiglieri di Per Monteriggioni hanno presentato una mozione per andare incontro ai commercianti. La mozione è stata bocciata dalla maggioranza durante l’ultimo consiglio comunale
MONTERIGGIONI. Un percorso amministrativo che preveda un contributo economico alle imprese, in particolare alle attività di ristorazione, fortemente toccate dall’emergenza Covid-19, cancellando o riducendo la parte variabile della Ta.Ri. per i mesi di chiusura delle attività. È questa la proposta avanzata dal gruppo consiliare Per Monteriggioni durante l’ultimo consiglio comunale, che però non è stata approvata.
“Le attività commerciali, produttive, artigianali e della ristorazione – spiegano i consiglieri di Per Monteriggioni, Raffaella Senesi e Fabio Lattanzio – sono state le prime a chiudere in seguito all’emergenza sanitaria del coronavirus. Nella Fase 2 queste attività potranno ripartire in modo notevolmente ridimensionato per consentire il rispetto delle distanze di sicurezza. Ad essere penalizzate saranno soprattutto le attività di ristorazione, che potranno contare solo su un terzo dei tavoli normalmente a disposizione. Per questo crediamo sia doveroso, da parte dell’amministrazione comunale, intraprendere delle iniziative concrete per sostenere queste aziende, iniziando proprio dalla cancellazione o dalla riduzione della parte variabile della Ta.Ri.”.
“Un’iniziativa che ci sembra doverosa – continuano i consiglieri di Per Monteriggioni – dal momento che l’amministrazione comunale non ha portato avanti il progetto iniziato negli anni precedenti per arrivare alla determinazione della tariffa puntuale, che avrebbe consentito di determinare il flusso di rifiuti di ogni singola utenza, determinando una tariffa differente per le attività commerciali che al momento non stanno producendo rifiuti. Se è vero che in queste settimane c’è stato un minor conferimento di rifiuti da parte delle attività commerciali, dall’altra sono stati riscontrati grandi flussi di rifiuti in seguito all’obbligo di restare a casa. Molte famiglie, infatti, hanno colto l’occasione per fare pulizie negli ambienti domestici, aumentando la mole di rifiuti. Non è giusto, però, che le attività che sono rimaste chiuse in queste settimane e che riprenderanno a lavorare a ritmi molto più lenti, continuino a pagare questa imposta in base al metro quadro, senza distinzioni”.
“La nostra mozione – concludono Senesi e Lattanzio – chiedeva di andare incontro alle aziende che a breve proveranno a ripartire, sostenendole economicamente con i fondi del Comune e senza spalmare gli importi sulle varie utenze. Ci rammarica la bocciatura di questa mozione, perché crediamo che sia importante dare un segnale forte e concreto alle attività commerciali che sono state chiuse per un lungo periodo e che a breve si troveranno a ripartire con grandi insicurezze. Il Comune, in questo momento, deve essere loro vicino, altrimenti si rischia di ledere irrimediabilmente il tessuto socio-economico della nostra comunità”.