"Quello che chiediamo è una valutazione di buon senso che considerino le esigenze che caratterizzano i municipi che condividono lo stesso territorio anche se posti in regioni diverse"
CHIUSI. I primi cittadini di Chiusi e Castiglione del Lago, rispettivamente Juri Bettollini e Matteo Burico, si sono incontrati sul ponte del Torrente Tresa, che marca il confine tra i due Comuni insieme alle due storiche fortificazioni di “Beccati Questo e Beccati Quest’altro”, per rimarcare la necessità di un’azione concorde che porti all’attenzione del Governo Conte le particolari necessità dei territori di confine.
“Quello che chiediamo al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte – dichiarano i sindaci di Chiusi e Castiglione del Lago – non è altro che una valutazione di buon senso che tenga in considerazione le esigenze che caratterizzano i municipi che condividono, di fatto, lo stesso territorio anche se posti in regioni diverse. Le nostre città sono abitate da persone che molto spesso hanno affetti familiari o relazioni personali, ad esempio di fidanzamento, che si trovano nel Comune vicino; affetti che non possono essere mortificati da un divieto di superamento di un mero confine geografico/politico che si trova a poche centinaia di metri dalla propria abitazione quando invece è possibile andare in città lontane, anche, centinaia di chilometri. Quello che, dunque, chiediamo è una revisione della norma che vieta il superamento del confine regionale almeno per quanto riguarda i Comuni di confine in modo da permettere alle persone congiunte e, dunque anche ai fidanzati, di rivedersi con facilità e nel rispetto della legge. Oltre a questo chiediamo che i sindaci, e dunque i consigli comunali, siano investiti di maggiore responsabilità e abbiano la possibilità di decidere autonomamente l’apertura o la chiusura non solo delle aree verdi, ma anche e soprattutto delle attività commerciali dei propri territori naturalmente nel rispetto di tutte le normative di sicurezza e prevenzione per il contrasto del virus. In questo modo si permetterebbe la ripartenza almeno della microeconomia che risulta essere vitale per la sopravvivenza delle famiglie delle nostre città. Quello che lanciamo è, dunque, un appello all’ascolto da parte del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte al quale auspichiamo che tutti i sindaci dei Comuni di confine possano aderire in modo da avere un’unica voce a favore dei nostri cittadini.”