Vedo in Bersani la persona in grado di agire rispettando la storia politica del centrosinistra, dice il sindaco di Colle
![](https://www.ilcittadinoonline.it/wp-content/uploads/originali/cut1352383002445.jpg)
COLLE VAL D’ELSA. In queste settimane abbiamo assistito alla nascita di tanti comitati a sostegno di Pierluigi Bersani o Matteo Renzi, ma credo che il confronto, più che sulle persone, debba porre al centro le idee, i contenuti, quello che vogliamo fare per ridare all’Italia e agli italiani nuova fiducia nel futuro. Negli ultimi anni il clima politico è cambiato, anche per colpa dei partiti, che spesso non hanno saputo mantenere un adeguato rapporto con la base e con i territori. Il rapporto di fiducia fra i cittadini e le istituzioni si è affievolito e oggi è fondamentale invertire la marcia e promuovere un confronto concreto e reale che costruisca il futuro su prospettive di medio-lungo periodo e non su emotività momentanee. Con le primarie del 25 novembre il centrosinistra sceglierà il candidato premier per le prossime elezioni politiche, la persona che potrebbe guidare il Paese nei prossimi anni, facendolo uscire da una crisi senza precedenti che sta segnando tutto il mondo e mettendo in campo forze e idee per valorizzare le potenzialità e le eccellenze che l’Italia può ancora offrire.
A Matteo Renzi vanno riconosciute grandi qualità: schiettezza, capacità di dialogo, forte abilità nell’uso dei mezzi di comunicazione più moderni. Grazie a queste caratteristiche ha riacceso in tante persone la voglia di partecipare alla vita politica, con una forte volontà di “rompere” con il passato, con il vecchio modo di fare politica e con alcune mentalità che non rispondono più, o rispondono male, a quello che chiede la gente. Se fino a qualche anno fa la comunicazione passava, in larga parte, attraverso gli schermi televisivi senza capacità di confronto con il pubblico, oggi la rete porta a interloquire con una rapidità e una dinamicità che chiedono risposte veloci e in tempo reale. Un cambiamento che molti, soprattutto nelle “vecchie” fila dei partiti, non accettano e spesso respingono con diffidenza e ritrosia. Nessuno può negare che manchi una reale partecipazione attiva alla vita politica e amministrativa della comunità, salvo poi voler giudicare, spesso in maniera negativa, le decisioni assunte nell’interesse generale collettivo magari, nascondendosi dietro facili anonimati (e questo è il limite della rete). Allo stesso tempo, però, non condivido il modo in cui Renzi si pone verso i partiti e, in particolare, verso il Pd rifiutando, spesso, il confronto interno. Se si è membri di un partito, non si può pensare che questo non serva e formare un proprio gruppo di discussione. Stare dentro un partito significa riconoscerne il ruolo di coordinamento fra posizioni diverse e confrontarsi su idee e programmi per raggiungere l’obiettivo comune di stare al fianco dei cittadini.
Credo che il nuovo possa e debba essere costruito ripartendo dal vecchio, consapevoli degli errori commessi e della necessità di riconquistare la fiducia della gente nelle istituzioni. E’ su queste basi che vedo in Bersani la persona in grado di agire rispettando la storia politica del centrosinistra e mantenendo un approccio attento al dialogo e a tutte le idee che possono svilupparsi, anche all’interno del Pd. Dopo quasi 20 anni di rotture e problematiche che hanno indebolito il nostro partito, Bersani ha dimostrato, fin dall’inizio, di avere capacità di dialogo e di ascolto anche verso posizioni interne diverse. Lo dimostra il cambiamento delle regole per le primarie, che hanno reso possibile anche la partecipazione di Renzi.
Mi auguro che in vista delle primarie del 25 novembre si possa ancora andare oltre una contrapposizione ideologica fra due persone, evitando “squadrismi” o frammentazioni strumentali che indebolirebbero il partito, il suo ruolo e la sua azione di governo. Confrontiamoci sui contenuti, sulla sostanza e manteniamo al primo posto l’obiettivo di arrivare a governare il Paese con una forza politica unita e coesa. L’Italia e gli italiani hanno bisogno di questo.
Paolo Brogioni – Sindaco di Colle di val d’Elsa
A Matteo Renzi vanno riconosciute grandi qualità: schiettezza, capacità di dialogo, forte abilità nell’uso dei mezzi di comunicazione più moderni. Grazie a queste caratteristiche ha riacceso in tante persone la voglia di partecipare alla vita politica, con una forte volontà di “rompere” con il passato, con il vecchio modo di fare politica e con alcune mentalità che non rispondono più, o rispondono male, a quello che chiede la gente. Se fino a qualche anno fa la comunicazione passava, in larga parte, attraverso gli schermi televisivi senza capacità di confronto con il pubblico, oggi la rete porta a interloquire con una rapidità e una dinamicità che chiedono risposte veloci e in tempo reale. Un cambiamento che molti, soprattutto nelle “vecchie” fila dei partiti, non accettano e spesso respingono con diffidenza e ritrosia. Nessuno può negare che manchi una reale partecipazione attiva alla vita politica e amministrativa della comunità, salvo poi voler giudicare, spesso in maniera negativa, le decisioni assunte nell’interesse generale collettivo magari, nascondendosi dietro facili anonimati (e questo è il limite della rete). Allo stesso tempo, però, non condivido il modo in cui Renzi si pone verso i partiti e, in particolare, verso il Pd rifiutando, spesso, il confronto interno. Se si è membri di un partito, non si può pensare che questo non serva e formare un proprio gruppo di discussione. Stare dentro un partito significa riconoscerne il ruolo di coordinamento fra posizioni diverse e confrontarsi su idee e programmi per raggiungere l’obiettivo comune di stare al fianco dei cittadini.
Credo che il nuovo possa e debba essere costruito ripartendo dal vecchio, consapevoli degli errori commessi e della necessità di riconquistare la fiducia della gente nelle istituzioni. E’ su queste basi che vedo in Bersani la persona in grado di agire rispettando la storia politica del centrosinistra e mantenendo un approccio attento al dialogo e a tutte le idee che possono svilupparsi, anche all’interno del Pd. Dopo quasi 20 anni di rotture e problematiche che hanno indebolito il nostro partito, Bersani ha dimostrato, fin dall’inizio, di avere capacità di dialogo e di ascolto anche verso posizioni interne diverse. Lo dimostra il cambiamento delle regole per le primarie, che hanno reso possibile anche la partecipazione di Renzi.
Mi auguro che in vista delle primarie del 25 novembre si possa ancora andare oltre una contrapposizione ideologica fra due persone, evitando “squadrismi” o frammentazioni strumentali che indebolirebbero il partito, il suo ruolo e la sua azione di governo. Confrontiamoci sui contenuti, sulla sostanza e manteniamo al primo posto l’obiettivo di arrivare a governare il Paese con una forza politica unita e coesa. L’Italia e gli italiani hanno bisogno di questo.
Paolo Brogioni – Sindaco di Colle di val d’Elsa