"Resto un iscritto al PD, ma mi tolgo dalla 'lotta' locale"
SIENA. Caro Fulvio, anche se rari, gli scambi epistolari, tra noi, non sono una novità. La novità sta semmai nella immediata pubblicità del confronto. Ma è conseguente al metodo della “lettera aperta”. Non so se fosse tua intenzione rivolgerti anche a me. Diciamo che colgo l’occasione. Anche se sei un intellettuale colto e raffinato, immagino che prendere carta e penna ti sia costato fatica. Chiedere con animo sincero e mente aperta come tu chiedi (ne sono convinto) sobrietà e responsabilità e proporsi di aprire un dibattito sui punti di forza e di debolezza della città, non è proporre cosa facile. E’ più facile far lavorare la “macchina del fango”. Quel modo in voga di attaccare le idee non per quello che sono in sé ma partendo dai retroscena, veri o presunti che siano non ha importanza, che si attaccano alle persone. Ho visto che anche a te, come ai recenti firmatari di un appello che mi vede partecipe, è stato riservato questo trattamento.
Diversa, ovviamente, è la valutazione politica di cerchiobottismo e di equidistanza che ti rimprovera Laura Vigni. Penso che quest’appunto tu lo avessi messo in conto… A mio giudizio merita comunque una risposta da parte tua, anche perché ritiene che le cose che dici lasciano comunque “immaginare la possibilità di fare scelte veramente nuove”. Io, per parte mia, ti prendo sul serio. Per intenderci non considero la tua proposta come l’avvio del dibattito invocato da un periodico gratuito rivolto, al contrario, a perseverare nell’opera di denigrazione altrui, personale e istituzionale. Ti prendo sul serio. Te lo devo. Non fosse altro per il comune e generoso impegno profuso nella stagione senese delle primarie del 2009 (provincia e non solo). Aggiungo, prima che lo dica qualche blog/gossip, te lo devo anche per essere stati accanto nel Cda della Leasing…
So bene che quando parli dei valori del Pd non parli dell’accordo di potere tra i capi dei Ds e quelli della Margherita. Anche tu eri in una minoranza che non trovava spazio nel partito. Avverto nelle tue parole una sorta di ultima speranza di ultimo tentativo per capire se il Pd sia riformabile, possa davvero diventare il soggetto politico capace di riaprire una nuova stagione alla politica per il futuro della città. Tentativo nobile, apprezzabile. Comprensibile. Al quale però io ho, perlomeno localmente e per il momento, rinunciato. Sai che sono e resto un iscritto del Pd. Ma che dagli organismi locali di base ha dato le dimissioni. Mi sono tirato fuori. Troppo calore. Troppi incendiari. Dunque, da questo versante, il tuo appello, almeno per ora, non posso accoglierlo. Ci ritroveremo sicuramente per la campagna elettorale nazionale. Sono invece pronto come cittadino a ragionare nel merito dei problemi della città. Nella tua lettera si affrontano molti temi. Io, per non essere ridondante, invece di sottolineare i tuoi ne aggiungo uno, specifico. Su cui posso, se a qualcuno interessa, dare un contributo.
L’ultima Giunta al suo insediamento si è trovato, tra gli altri progetti, quello di un piano complesso d’intervento che si proponeva di portare alla città finanziamenti destinati alle politiche della casa. In modo da dotare Siena, in particolare, di un ulteriore plafond di abitazioni per l’affitto. Il Piano, il cui percorso è ancora in itinere, presenta due caratteristiche importanti: la prima, è che riserva all’edilizia sociale il 50% della capacità edificatoria complessiva. La seconda, è di aver già ottenuto finanziamenti pubblici per 52 alloggi (parte dei quali da realizzare direttamente dal Comune), con un finanziamento globale di 3,8 milioni. Quel piano, sia pur modificato, (ometto i particolari tecnici) è ancora sui tavoli dell’amministrazione comunale e i finanziamenti ancora disponibili, grazie all’accordo stipulato tra regione e Comune nel Luglio scorso. Potrebbero rappresentare un arricchimento per Siena e lavoro utile in un momento di mercato fermo. Tuttavia, a chi se ne occupa appare difficile che possa andare avanti soltanto per forza inerziale.
Il finanziamento pubblico non può essere assolutamente perso, perché porta risorse importanti all’economia cittadina, e dà una risposta concreta a un numero significativo di famiglie in difficoltà. Non si possono neppure attendere le prossime elezioni per portare avanti questo programma; la politica deve quindi trovare oggi tempo e spazio per una riflessione in merito, per non sprecare inutilmente risorse e opportunità già acquisite.
Ivano Zeppi
(Foto tratta dal profilo Facebook)