I lavoratori hanno trovato l'appoggio diel PRC che invita il presdente a rimangiarsi la decisione di riaprire nei festivi
AMIATA. Il 13 Marzo scorso il presidente della Coop Unione Amiatina Fabrizio Bianchi annunciava la chiusura straordinaria di tutti i punti vendita per domenica 15 marzo 2020 e per tutte le domeniche successive fino alla fine dell’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19, vista la situazione sanitaria e i ritmi di lavoro forti sostenuti dai dipendenti sia dal punto di vista psicologico che fisico. Una decisione allora apprezzata dagli interessati ma che oggi i vertici della Coop, secondo quanto denunciano in una nota i Cobas amiatini, hanno smentito, annunciando una riapertura straordinaria per il 26 aprile.
“A grande sorpresa – sottolineano – l’azienda ha effettuato in questi ultimi giorni una virata impressionante, smentendo ogni sua precedente dichiarazione e annunciando l’apertura straordinaria di domenica 26 Aprile”, a cui potrebbe aggiungersi una seconda il 3 giugno. Una presa di posizione nella quale vengono definite “sconcertanti” le modalità con cui è stata presa e applicata questa decisione.
“Nessun confronto preventivo con i lavoratori e con i responsabili dei punti vendita. La missiva del presidente infatti arrivava silenziosamente in negozio a ridosso di questo fine settimana, quando in tutti i negozi viene programmato l’orario per la settimana successiva, impedendo, di fatto, ogni confronto con il personale”.
Nella nota i Cobas ricordano che “di norma il lavoro domenicale vede una adesione facoltativa e volontaria da parte dei lavoratori anche se la prassi e l’uso comune vuole che venga effettuata da anni una rotazione tra i dipendenti senza interpellare ogni volta” e sottolineano che sarebbe stata necessaria “una maggiore apertura al confronto visto l’enorme rischio a cui andiamo incontro ogni giorno e sopratutto viste le ripetute ordinanze locali dei vari comuni che impongono comportamenti e atteggiamenti diversi dal solito ” onsumare”. Quindi è palesemente contraddittoria l’apertura in una giornata in cui le persone dovrebbero essere incentivate a rimanere a casa, piuttosto che essere richiamate al ” consumo”. La domenica di per sé già è un servizio che costa caro a tutti i dipendenti e alla qualità della loro vita, maggiormente in questo periodo esasperare il nostro lavoro in nome delle vendite e dei guadagni ci sembra eccessivo. Senza contare che noi, gli attori principali di questo pericoloso gioco non siamo stati minimamente interpellati”.
La delegazione dei Cobas ha scritto anche una lunga lettera aperta anche al presidente Bianchi, ricordano con rammarico come sia venuto a mancare il legame e la coscienza di gruppo cooperativo, lavoro e vita quotidiana. E fanno riferimento ad una lettera interna del presidente che preferiscono non divulgare per evitare difficoltà ulteriori.
“Presidente – scrivono i Cobas – la tua lettera ci ha offeso. Ci ha offeso come lavoratori, come uomini, donne, padri, madri, la tua lettera ha impropriamente anche attribuito al cliente la figura di consumatore viziato ed arrogante, quando invece possiamo con certezza dimostrati a parole e fatti come, in questo difficile periodo, soci e clienti abbiano dimostrato un comportamento rispettoso e solidale nei nostri confronti. Non tutti, ma la maggior parte sì. Non manca mai qualcuno che ogni giorno ci rincuori con una frase; un “bravi ragazzi”, un “menomale ci siete voi” o anche semplicemente “io non so proprio come fate…!” .
In ogni caso annunciano i Cobas il 25 e il 26 aprile se ne staranno a casa. In famiglia.
Il Prc dell’Amiata grossetana appoggiano i lavoratori
“I punti vendita Coop Unione Amiatina chiusi la domenica per sostenere il generoso sforzo dei lavoratori”. Così recitava il comunicato pubblicato dal Presidente il 13 Marzo scorso, annunciando la chiusura di tutti gli esercizi commerciali nelle domeniche successive, dal 15 Marzo e per tutta la durata dell’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19.
Cosa sia successo negli ultimi giorni non è dato sapere: forse che lo sforzo dei lavoratori non sia stato più ritenuto così “generoso”, o che gli incrementi di utile (valutati da più parti nell’ordine del 15-20% rispetto ai periodi pre-crisi) non siano stati più considerati sufficienti, fatto sta che lo stesso Presidente ha ritirato in tutta fretta la decisione già assunta, e valutata molto positivamente da parte dei lavoratori, disponendo la riapertura dei negozi a partire da Domenica 26 Aprile.
Come Comitato di Zona Amiata grossetana del Partito della Rifondazione Comunista riteniamo assolutamente inaccettabile che le più basse motivazioni economiche siano alla base di un tale provvedimento: il lavoro domenicale è qualcosa di abnorme e fuori dalle regole in periodi “normali”, figuriamoci in questo momento in cui la salute stessa dei lavoratori è messa a rischio ogni giorno, tanto che le autorità raccomandano di recarsi presso gli esercizi commerciali una o al massimo due volte a settimana. Ed infatti non può avere alcuna giustificazione il fatto che il 25 Aprile i negozi siano chiusi!
Per non parlare dell’immagine e del ruolo della Coop, ed in particolare dell’Unione Amiatina, nella vita sociale del nostro territorio, portatrice di idealità e di rapporti umani consolidati e fecondi, fra i lavoratori, i cittadini e la stessa dirigenza, che non possono e non devono essere sacrificati o messi in discussione dalle perverse leggi del mercato.
Chiediamo quindi con forza che il Presidente riveda la sua ultima decisione e si riaffermi il principio secondo cui la domenica i negozi restano chiusi, tanto più in questo momento, a salvaguardia della salute e della sicurezza degli utenti e dei lavoratori, oltreché del loro benessere psicofisico”.