"Colpiscono il futuro, perchè è lì che fa più male"
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SIENA. Dal Movimento 5 Stelle riceviamo e pubblichiamo:
“Gentile redazione, abbiamo ricevuto ieri la lettera di un padre sconvolto per quanto accaduto a Brindisi. Crediamo che non vi siano parole migliori per descrivere il nostro stato d’animo”.
“Estote parati è un motto latino: se non erro, significa “siate pronti”. Oggi, ho letto la notizia delle bombe alle scuole di Brindisi, mi sono ricordato di queste parole imparate quando anch’io ero un liceale. E in effetti io mi sentivo preparato: sapevo cioè che prima o poi la crisi di sistema dei partiti avrebbe portato ad una reazione delle forze criminali che agiscono nel nostro paese, fuori e dentro le istituzioni; sapevo che si sarebbero inventati un nuovo terrorismo e che avrebbero messo qualche bomba in qua e in là.
La solita strategia, come nella prima metà degli anni settanta e nella prima metà degli anni novanta: spaventare la gente, inculcare con la forza l’idea che è meglio non azzardarsi a cambiare nulla -avendo ben presente chi comanda da sempre in questo paese- ed impedire il rinnovamento che ha ormai il volto del Movimento 5 Stelle: l’alba di un nuovo autoritarismo.
Fra qualche anno scopriremo che le bombe le hanno messo i soliti picciotti, con il contributo di qualche elemento dei soliti “servizi”, ci sarà un processo, durerà venti anni, e poi si chiuderà con un nulla di fatto.
Pensavo di essere preparato, ma non è vero: oggi sono un padre e mi sento disperato per quello che è successo. Mi chiedo se riuscirò, se riusciremo, a reagire a tutto questo con la lucidità e con l’ottimismo – sì, con l’ottimismo – di chi vuole realizzare una comunità migliore proprio per quei figli che ci stanno uccidendo.
Colpiscono il futuro, perchè è lì che fa più male. E mi chiedo se siamo davvero pronti”.
“Gentile redazione, abbiamo ricevuto ieri la lettera di un padre sconvolto per quanto accaduto a Brindisi. Crediamo che non vi siano parole migliori per descrivere il nostro stato d’animo”.
“Estote parati è un motto latino: se non erro, significa “siate pronti”. Oggi, ho letto la notizia delle bombe alle scuole di Brindisi, mi sono ricordato di queste parole imparate quando anch’io ero un liceale. E in effetti io mi sentivo preparato: sapevo cioè che prima o poi la crisi di sistema dei partiti avrebbe portato ad una reazione delle forze criminali che agiscono nel nostro paese, fuori e dentro le istituzioni; sapevo che si sarebbero inventati un nuovo terrorismo e che avrebbero messo qualche bomba in qua e in là.
La solita strategia, come nella prima metà degli anni settanta e nella prima metà degli anni novanta: spaventare la gente, inculcare con la forza l’idea che è meglio non azzardarsi a cambiare nulla -avendo ben presente chi comanda da sempre in questo paese- ed impedire il rinnovamento che ha ormai il volto del Movimento 5 Stelle: l’alba di un nuovo autoritarismo.
Fra qualche anno scopriremo che le bombe le hanno messo i soliti picciotti, con il contributo di qualche elemento dei soliti “servizi”, ci sarà un processo, durerà venti anni, e poi si chiuderà con un nulla di fatto.
Pensavo di essere preparato, ma non è vero: oggi sono un padre e mi sento disperato per quello che è successo. Mi chiedo se riuscirò, se riusciremo, a reagire a tutto questo con la lucidità e con l’ottimismo – sì, con l’ottimismo – di chi vuole realizzare una comunità migliore proprio per quei figli che ci stanno uccidendo.
Colpiscono il futuro, perchè è lì che fa più male. E mi chiedo se siamo davvero pronti”.