La Uil Rua Toscana definisce fumose le finalità dal progetto "In basket"
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SIENA. Nei giorni 8 e 9 novembre la direttrice amministrativa dell’Università di Siena ha inviato al personale universitario una email in cui preannunciava l’inizio del Progetto di formazione “In basket”, già presentato nei tratti essenziali alle organizzazioni sindacali lo scorso 5 settembre. Proprio nell’incontro tra sindacati e amministrazione universitaria la UIL aveva sollevato le proprie perplessità sull’iniziativa, evidenziando che non erano chiare le reali motivazioni e gli obiettivi ad esso legati, dubbi che permangono anche oggi.
Riteniamo che gli obiettivi che, in qualche modo, sono stati fumosamente dichiarati dall’amministrazione per giustificare l’iniziativa (ad esempio, il miglioramento dei servizi, una diversa e più appropriata collocazione lavorativa dei dipendenti) potevano e potrebbero essere realizzati indipendentemente da un progetto di formazione poco trasparente, che si connota più che altro come un gioco di ruolo di cui non è dato conoscere le reali finalità.
Perché la direttrice amministrativa non ha portato a compimento la riorganizzazione approvata lo scorso mese di giugno? E’ normale che tranne per la ragioneria non siano stati approvati gli atti di organizzazione interna, non sia stata definita l’afferenza del personale e non siano stati precisati i procedimenti assegnati alle strutture nate con la nuova organizzazione del lavoro?
Perché non ha preso iniziative per migliorare i servizi agli studenti, di cui si leggono le difficoltà di funzionamento e le lamentele sulle pagine dei quotidiani, nonostante abbia uno strumento (il regolamento sulla mobilità interna), che le permette di intervenire direttamente per far fronte a situazioni di criticità anche derivanti da una diversa organizzazione dei servizi? Il Rettore ha enfatizzato la crescita del numero delle immatricolazioni, ma come si pensa di conservarle con un organico che, almeno da un punto di vista numerico, non è più in grado di mantenere il normale standard dei servizi?
E’ davvero difficile convincere e convincersi che ‘In basket’ possa essere la panacea dei malesseri organizzativi che da ottobre 2010 avrebbero potuto essere affrontati con interventi più efficaci e condivisi di chi è al vertice dell’amministrazione.
Siamo da sempre favorevoli agli interventi formativi, purchè questi siano realmente utili e trasparenti, condizioni necessarie per fugare ogni dubbio sul raggiungimento di obiettivi poco chiari e, forse, non appropriati che rischiano anche di apparire ‘caritatevoli’ in relazione alle fonti di finanziamento.
UIL RUA TOSCANA
Perché la direttrice amministrativa non ha portato a compimento la riorganizzazione approvata lo scorso mese di giugno? E’ normale che tranne per la ragioneria non siano stati approvati gli atti di organizzazione interna, non sia stata definita l’afferenza del personale e non siano stati precisati i procedimenti assegnati alle strutture nate con la nuova organizzazione del lavoro?
Perché non ha preso iniziative per migliorare i servizi agli studenti, di cui si leggono le difficoltà di funzionamento e le lamentele sulle pagine dei quotidiani, nonostante abbia uno strumento (il regolamento sulla mobilità interna), che le permette di intervenire direttamente per far fronte a situazioni di criticità anche derivanti da una diversa organizzazione dei servizi? Il Rettore ha enfatizzato la crescita del numero delle immatricolazioni, ma come si pensa di conservarle con un organico che, almeno da un punto di vista numerico, non è più in grado di mantenere il normale standard dei servizi?
E’ davvero difficile convincere e convincersi che ‘In basket’ possa essere la panacea dei malesseri organizzativi che da ottobre 2010 avrebbero potuto essere affrontati con interventi più efficaci e condivisi di chi è al vertice dell’amministrazione.
Siamo da sempre favorevoli agli interventi formativi, purchè questi siano realmente utili e trasparenti, condizioni necessarie per fugare ogni dubbio sul raggiungimento di obiettivi poco chiari e, forse, non appropriati che rischiano anche di apparire ‘caritatevoli’ in relazione alle fonti di finanziamento.
UIL RUA TOSCANA