Nessun contributo arriverà per il sociale. Cosa farà il sindaco?
SIENA. “La Fondazione della Banca del Monte di Paschi di Siena ha chiuso per la prima volta nella sua storia in rosso nel 2010 con un disavanzo di 128,4 milioni di euro.”
Riportiamo testualmente il comunicato dell’agenzia Reuters a proposito del “brillante” risultato della Fondazione MPS.
Un risultato che non ci sorprende, perchè in più di un’occasione avevamo portato analisi serie e dati certi che, purtroppo, rendevano del tutto facile questa previsione; solo gli illusi e i responsabili di questo fallimento hanno continuato a prendere in giro i cittadini tentando di negarlo o di minimizzarlo, purtroppo anche riuscendoci visti i risultati delle recenti elezioni amministrative.
Siamo curiosi di vedere ora le reazioni dei vari politicanti locali e di alcuni media, anch’essi attori di un’informazione parziale, contraddittoria e non sempre professionale.
Il fatto che la Fondazione MPS, Ente nato a sostegno del territorio, che in meno di dieci anni, sotto la guida poco attenta di due Presidenti, è passato da essere la Fondazione Bancaria più liquida e più solida in campo europeo, a quella che chiude il bilancio in rosso ed è costretta a contrarre debiti per l’ordinaria amministrazione, è di una gravità inaudita.
Non ritenendo ammissibile il fatto di tirare inopportunamente in ballo la congiuntura internazionale, vogliamo evidenziare che il dissesto è ascrivibile quasi totalmente all’incauto acquisto della Banca Antonveneta, un’operazione condotta in modo discutibile dal CDA della Banca MPS, che ha pagato un prezzo assurdo per una Banca in pessime condizioni, in un momento economico del tutto sbagliato e senza mettere in atto le minime clausole di salvaguardia. La Fondazione MPS, che pur aveva tutti gli strumenti per opporsi, ha subito passivamente questa scelta, essendo stata informata dell’operazione solo dopo la sua conclusione, ed è quindi stata costretta a dismettere un ingente liquidità composta da obbligazioni con ottimi rendimenti per partecipare al mostruoso aumento di capitale del 2008 (5 mld. di euro con azione a 1,50); dopo circa tre anni, nonostante la completa svendita del patrimonio della Banca MPS, (compreso il marchio Banca Toscana, Fontanafredda e tutti gli immobili storici), il pessimo andamento della gestione ha costretto al ricorso agli aiuti dello Stato – Tremonti Bond, unica tra le grandi banche – e successivamente all’attuale nuovo aumento di capitale che, trovando la Fondazione in bolletta, la costringe a diluire la quota in MPS e a contrarre debiti per mantenere un’apparente maggioranza. Ma per noi, purtroppo, non finirà qui.
Questo è un breve ma realistico riassunto del passato; siamo curiosi di vedere il comportamento del nuovo Sindaco di fronte a questo disastro per il territorio di Siena, che, come già annunciato da Mancini, rimarrà senza il minimo contributo anche per il sociale e per l’economia, pur a fronte di una inedita crisi. Siamo curiosi di vedere se Ceccuzzi manterrà gli impegni presi per una totale discontinuità con il passato e per la massima attenzione ai requisiti e alle competenze.
Associazione Pietra Serena