Compiti e lezioni con la maestra sono proseguiti, on line, per gli alunni della 5 B della Primaria Don Milani di Monteriggioni
di Augusto Mattioli
MONTERIGGIONI. A scuola c’è chi non si è fatto trovare impreparato dall’emergenza virus, tanto che il 4 marzo, il giorno dopo la chiusura delle scuole, le lezioni sono riprese. E’ il caso di una quinta classe della scuola Primaria Don Milani dell’istituto comprensivo di Monteriggioni dove si sono sfruttate al meglio le conoscenze tecnologiche sull’uso del personal computer.
Grazie ad una maestra che si definisce “abbastanza fissata con la tecnologia”. La maestra si chiama Danila Cuniolo, 58 anni, da 37 nella scuola, di cui 32 a Genova, sua città natale, dove non sempre ha insegnato, ricoprendo per circa 12 anni il ruolo di Vice preside con distacco dall’insegnamento. Da cinque anni è docente a Monteriggioni.
“Da quando sono venuta ad abitare a Siena: sono infatti sposata con un senese, grande contradaiolo, e dopo molti anni di viaggi, abbiamo deciso il mio trasferimento con mia figlia minore: anche noi siamo appassionate contradaiole, selvaiole per specificare”. Fin qui la carta di identità della maestra. “Io – dice del suo lavoro – faccio lezioni di matematica, scienze, geografia, storia, inglese, musica e ginnastica e sono affiancata da Francesca una collega speciale che insegna italiano e arte, con cui condividiamo ogni scelta. Fin dalla terza classe, ho cominciato ad insegnare ai miei ragazzi l’uso intelligente del Pc, a mediarne soprattutto le possibile attività, anche perchè, in quanto nativi digitali, sanno le cose tecniche molto meglio di noi: ma magari ne fanno un utilizzo parziale, solo per i giochi. Un lavoro in profondità comunque, passo dopo passo. Abbiamo iniziato a scrivere piccoli documenti, a fare ricerche mirate su Google e a utilizzare le varie forme di scrittura. Quest’anno la svolta: ho insegnato loro a usare la piattaforma Google Suite che, se ben utilizzata, ha innumerevoli potenzialità anche per lo studio. Da ottobre scorso abbiamo subito iniziato a lavorare con Classroom: ogni alunno si è creato l’indirizzo gmail, coadiuvato dalle famiglie che mi hanno supportato come sempre in questi anni, facendo esercitazioni quasi giornaliere in classe, fino ad arrivare a dare loro approfondimenti e i compiti su Classroom e riceverli con lo stesso mezzo. A gennaio abbiamo iniziato anche a condividere file su drive, a leggere la posta e a provare nuove funzionalità della piattaforma”.
Un programma lungimirante che oggi nel periodo che stiamo purtroppo vivendo è fondamentale per mantenere il rapporto tra l’insegnante e la sua quinta di cui, e non lo nasconde, ha una grande fiducia. Purtroppo ma anche per fortuna questo lavoro di preparazione è stato decisivo perché la maestra potesse svolgere il suo ruolo di educatrice.
“A metà febbraio, purtroppo, è accaduto ciò che nessuno di noi vorrebbe vivere in questo momento: quando ho avuto il sentore che anche in Toscana, come in altre regioni, le scuole potessero chiudere, ho pensato fosse arrivato il momento di insegnare l’utilizzo di Hangouts, per poter, in caso di chiusura, organizzare la didattica on line e soprattutto poterli vedere e parlare con loro come faccio da 5 anni a questa parte. Abbiamo fatto un pomeriggio di lezione, ognuno con il suo supporto tecnologico: tablet, smartphone o Pc portatile portato da casa e tutti hanno abbastanza compreso come fare, in caso di chiusura improvvisa della scuola, a collegarsi con me e con la maestra Francesca. Devo dire che la mia scuola è molto attrezzata da un punto di vista tecnologico: abbiamo una LIM e un PC portatile in ogni classe, abbiamo un’ottima linea e tablet per i bambini, e questo mi ha sicuramente avvantaggiato. E veniamo a questi ultimi giorni. Il 3 marzo la scuola è stata chiusa con DPCM ; già il 4 marzo io e i miei alunni ci siamo visti on line, non per fare una lezione, ma per parlare, per capire cosa stava succedendo e come avremmo potuto affrontare questi momenti nel migliore dei modi, cercando di restare come sempre uniti. Loro ne avvertivano la necessità e diciamolo, anche io! Dal lunedì successivo, cioè il 9 marzo, abbiamo iniziato a fare sistematicamente lezione, anche con un preciso orario con discipline distribuite in modo molto simile a come si faceva a scuola in presenza”.
C’è anche un orario preciso delle lezioni e una altrettanto precisa organizzazione. “Le lezioni si svolgono così: la classe viene divisa in due gruppi da dieci alunni per meglio interagire cercando di utilizzare, come mio solito, una didattica maieutica. La prima parte della lezione si chiacchiera di noi, come si faceva a scuola, e, devo dire, sono molto ordinati e disciplinati negli interventi. Poi si inizia la lezione a distanza con il supporto di materiale di approfondimento e riflessione che invio precedentemente su classroom e loro possono vedere mentre ascoltano la lezione. Alla fine della lezione ci sono momenti di riflessione collettiva, sia sulla lezione che su altre cose che loro mi chiedono. Questo avviene tutti i giorni della settimana ,escluso sabato e domenica, ed è per i miei ragazzi e per me, un appuntamento molto importante, un momento di quasi normalità che serve a superare insieme paure e tensioni”.
Anche la lettura dei libri fa parte del programma di studio a distanza.”Prima che la chiusura scuole ci cogliesse, stavamo leggendo insieme il libro ” il diario di Anna Frank” : anche questa attività sta continuando. Alla fine di ogni incontro io leggo ai ragazzi alcune pagine di diario, e loro ascoltano con grande interesse e serietà ed ora, anche con nuove sensazioni. Le riflessioni sono soprattutto sulla perdita della libertà, sul non poter uscire; seppur con le dovute differenze ora vedono la gravità della situazione esposta nel diario in una prospettiva diversa. Questo continuerà fino a che questo virus ci terrà lontani: sarà comunque un modo per restare in contatto, per vederci, scambiarci opinioni, idee, sensazioni. L’unico modo ora possibile e io lo voglio usare cercando di farlo nel miglior modo possibile. Una speranza io però l’ho: quella di rivedere i miei ragazzi prima della fine della scuola. Voglio concludere dicendo che io e i miei ragazzi avevamo grandi progetti per la fine del nostro ciclo di scuola primaria: una gita a Genova dal 13 al 15 maggio, con tanto di pranzi con pasta al pesto; spettacoli di fine anno con tutte le altre classi della scuola, la nostra festa di saluto con tutte le cose che stavamo preparando….chissà se tutto questo si potrà realizzare! durante i nostri quotidiani collegamenti loro me lo chiedono sempre con grande speranza…..e io spero insieme a loro. Che sono speciali – aggiunge la maestra con parole che sembrano un atto di amore verso questi ragazzi da far sbocciare in pieno – sono la classe che ogni insegnante desidera incontrare nella sua lunga carriera. Io ho avuto la fortuna di incontrarla due volte: una a Genova trent’anni fa e ora qui…a Monteriggioni, la mia 5° B!!! Passeremo anche questa e ci riabbracceremo, senza più lezione a distanza”.
Di sicuro c’è chel suoi alunni non dimenticheranno questa bella esperienza formativa nata da una drammatica emergenza.