L'appello di un rappresentante "storico" del socialismo italiano a "riannodare i fili spezzati della nostra storia"
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Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta di Claudio Martelli, capolista di Per Corradi sindaco, ai socialisti senesi
“Care compagne e cari compagni,
come sapete sono a Siena candidato al Consiglio comunale e con me sono candidati non pochi socialisti, insieme a cattolici democratici, liberali e radicali. Molti di più sono i cittadini indipendenti – donne e giovani – come si addice a una lista civica. Ho fatto questa scelta per passione, passione civile e politica, non avendo saputo resistere all’invito di vecchi compagni e alle sollecitazioni di tanti nuovi amici a cominciare da Gabriele Corradi, il nostro candidato sindaco. Ho fatto questa scelta consapevole delle difficoltà di liberare Siena dal peso di una oligarchia tanto prepotente quanto inadeguata.
Mi piace l’idea di ricominciare dal Comune di Siena così come tanti anni fa cominciai a far politica dal Comune di Milano. A differenza di quelle nazionali le elezioni comunali mantengono una parvenza di democrazia. I cittadini possono scegliere oltre al sindaco i loro rappresentanti al Consiglio comunale. Certo, l’influenza negativa del sistema politico nazionale si risente anche a livello locale, non di meno, in una città di 54.000 abitanti, gli incontri e i rapporti personali bilanciano, almeno in parte, il peso degli apparati di potere e di un’informazione schierata. A Siena l’unico vero apparato è quello del Partito Democratico, già DS, già PDS, già PCI. Ripercorro i diversi nomi assunti dalla discendenza comunista con rispetto per il travaglio che li ha scanditi e senza nascondere un radicale dissenso. Gli ultimi dieci anni hanno cambiato Siena e, di sicuro, non in meglio.
Siena è stata una storica roccaforte comunista e di sinistra e i socialisti vi hanno esercitato un’influenza significativa – un ruolo guida in non dimenticate stagioni – svolgendo la loro vocazione di giustizia sociale e di progresso civile.
Il mio rapporto con Siena e con i socialisti senesi è cominciato allora, negli anni ’80. Da vice-segretario del PSI ho difeso la loro autonomia anche quando altri volevano uniformare la scelta delle alleanze al canone nazionale. Allora si sono stretti legami umani che hanno resistito a tante burrasche, alla diaspora rovinosa di questi anni, alla dispersione del nostro patrimonio elettorale e politico in formazioni minuscole, in scelte individuali.
E’ possibile riannodare i fili spezzati della nostra storia? Io spero di sì, ma occorre che il richiamo all’identità comune si faccia progetto comune, che la nostalgia alimenti il futuro.
Di una cosa sono certo: l’incontro tra socialisti, riformisti e moderati, cristiani e laici non avverrà restando aggrappati alle macerie, tantomeno restando prigionieri dentro le opposte muraglie di destra e di sinistra. L’incontro, più imminente di quanto molti credano, forse già a partire dal prossimo ballottaggio, può avvenire solo in campo aperto, in un’inedita iniziativa e in una nuova alleanza politica, diversa e trasversale rispetto ai tradizionali schieramenti.
La campagna per l’elezione a sindaco di Gabriele Corradi, cattolico liberale e manager di autentica sensibilità sociale, è un passo nella direzione giusta. La lista civica che ho l’onore di guidare non è un partito cui iscriversi, è un progetto aperto da condividere per definirlo sempre meglio, è l’iniziativa nuova e di rottura con il passato recente necessaria per far ripartire Siena, il Comune e le altre gloriose istituzioni senesi: l’Università, l’Ospedale, la Fondazione”.
Claudio Martelli
capolista “per Corradi sindaco”