La denuncia di una lettrice che descrive il disagio di una decisione della Giunta di Siena
Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta ricevuta da una nostra lettrice
SIENA. Vorrei segnalare, perché non passi sotto silenzio, una decisione della Giunta Comunale di Siena del 14 febbraio 2011 che ha abolito completamente i rimborsi finora assegnati ai disabili motori per pagare il trasporto sui taxi attrezzati. Si interrompe così un servizio funzionante da anni in città, che consentiva alle persone in carrozzella, senza un familiare o un amico che possa trasportarli in auto, una possibilità di movimento in
città, condizione per una vita più vicina alla normalità.
La ragione è sempre la stessa – la mancanza di risorse – ma invece di assumere un provvedimento così drastico di soppressione totale del servizio, non lo si poteva ridurre, limitandolo alle persone completamente prive di alternative e con un ISEE basso?
Non si dirà certo che i disabili potranno usare il trasporto pubblico, perché gli autobus attrezzati sono pochi e le pedane per salire non funzionano mai: nessuno fa la manutenzione e da parte del personale c’è un rifiuto totale ad usarle.
Come faranno adesso i disabili che vogliono uscire di casa: spendere tutta la pensione per pagare i taxi? Si dirà che potranno rivolgersi alle associazioni di volontariato (Pubblica Assistenza o Misericordia), ma queste dovendo svolgere servizi essenziali, non saranno certo disponibili per portare un disabile al cinema o a cena con gli amici (cosa che tutte persone che camminano fanno giornalmente)? E? un diritto alla mobilità che viene negato a chi già ha tanti problemi.
Forse si vuole costringere i disabili a casa, così non si vedono gli errori fatti in questi anni per l’abbattimento delle barriere architettoniche, per cui si sono spesi tanti soldi con risultati scarsi.
Questo è un segnale dell’arretramento sociale di questa città e il fatto stesso che finora la notizia non sia uscita su nessun giornale ne è un’ulteriore drammatica testimonianza.
Laura Vigni