SIENA. Ligustri nipponici (giapponesi o della Repubblica popolare cinese), piante della famiglia delle oleacee e distribuite nelle regioni temperate e tropicali calde, queste le piante, abbiamo appreso, che sostituiranno le bellissime e verdi acacie rase al suolo in questi giorni tra viale G. Mameli e viale Cavour.
Piante verdissime e ombrose d’estate, malate d’inverno (tutte malate?); solo alcune piante sopra i 30 centimetri di diametro, ma tutte dannose per l’asfalto; piante molto frondose e costose per mantenerle.
Se il taglio era necessario, forse andava fatto con seguendo un piano d’intervento responsabile. Anziché lasciare senza alberi in un solo giorno le nostre strade, era opportuno procedere,magari, in modo graduale e alternare, i tagli rimandando gli altri a interventi successivi nel tempo.
Mi auguro che le preannunciate drastiche potature dei lecci siano fatte nel rispetto delle piante tendenti ad abbassare e a infoltire le chiome indispensabili per un riparo all’irradiamento estivo del sole. Sterili sono le spiegazioni circa la luce dei lampioni, quando l’illuminazione di molte strade della città, anche del centro storico, sono illuminate insufficientemente.
Chi come il sottoscritto, tiene in modo particolare al “verde” cittadino, ha ben presente lo “sconforto” causato nelle persone quando anni addietro scomparvero le paulonie da piazza Gramsci; lo “sconcerto” per i tagli radicali dei pini in strada Pietriccio Belrguardo e in via Pisacane e solo per citare alcuni analoghi scempi.
Credo che sia indispensabile una particolare attenzione verso l’ambiente che trovi il verde pubblico una componente essenziale delle città all’avanguardia nel mondo; mi riferisco anche alla sentita esigenza di un parco cittadino e alla indispensabile necessità che, per interventi di questa natura, venga condivisa e data la massima diffusione e pubblicizzazione dei relativi piani complessivi di intervento
Pietro Staderini
Piante verdissime e ombrose d’estate, malate d’inverno (tutte malate?); solo alcune piante sopra i 30 centimetri di diametro, ma tutte dannose per l’asfalto; piante molto frondose e costose per mantenerle.
Se il taglio era necessario, forse andava fatto con seguendo un piano d’intervento responsabile. Anziché lasciare senza alberi in un solo giorno le nostre strade, era opportuno procedere,magari, in modo graduale e alternare, i tagli rimandando gli altri a interventi successivi nel tempo.
Mi auguro che le preannunciate drastiche potature dei lecci siano fatte nel rispetto delle piante tendenti ad abbassare e a infoltire le chiome indispensabili per un riparo all’irradiamento estivo del sole. Sterili sono le spiegazioni circa la luce dei lampioni, quando l’illuminazione di molte strade della città, anche del centro storico, sono illuminate insufficientemente.
Chi come il sottoscritto, tiene in modo particolare al “verde” cittadino, ha ben presente lo “sconforto” causato nelle persone quando anni addietro scomparvero le paulonie da piazza Gramsci; lo “sconcerto” per i tagli radicali dei pini in strada Pietriccio Belrguardo e in via Pisacane e solo per citare alcuni analoghi scempi.
Credo che sia indispensabile una particolare attenzione verso l’ambiente che trovi il verde pubblico una componente essenziale delle città all’avanguardia nel mondo; mi riferisco anche alla sentita esigenza di un parco cittadino e alla indispensabile necessità che, per interventi di questa natura, venga condivisa e data la massima diffusione e pubblicizzazione dei relativi piani complessivi di intervento
Pietro Staderini