
Pubblichiamo di seguito un comunicato giunto in redazione per e-mail da parte dei lavoratori ricorrenti.
SIENA. “Abbiamo appreso dagli organi di stampa la volontà da parte della Banca MPS di arrivare ad una soluzione in merito alla vertenza Fruendo/Banca Mps.
Ricordiamo che la Banca nel 2014 ha illegittimamente esternalizzato (come sancito dalle numerose sentenze in I° e II° grado dai Tribunali di Siena, Mantova, Brescia, Firenze e Lecce) circa 1000 lavoratori nella società Fruendo srl.
Come lavoratori, abbiamo da anni ribadito in numerosi comunicati come questa “brutta pagina” si sarebbe potuta evitare. Nel 2013, nonostante le innumerevoli alternative proposte, la Banca MPS ha preferito la più onerosa e penalizzante per i lavoratori.
Questa vicenda ci auguriamo possa far riflettere tutti, in particolare coloro che nel 2014 attraverso scelte manageriali scellerate hanno causato un inutile sperpero di denaro (vista la mole delle vertenze legali in atto), lasciando i problemi agli attuali amministratori.
Abbiamo letto in queste ore anche il nome di VIOLA tra i possibili candidati alla successione dell’AD MORELLI. Ricordiamo all’azionista di maggioranza (lo STATO…), che l’operazione di esternalizzazione fu’ voluta dal trio PROFUMO/VIOLA/DALLA RIVA, con l’avallo di FABI e CISL. “Qualcuno” prima di scegliere, dovrebbe tener presente l’inutile sperpero di denaro che la Banca ha dovuto supportare in questi anni per la VERTENZA LEGALE MPS/FRUENDO in corso, senza contare le centinaia richieste di risarcimento in arrivo!!
Domanda: ”Il denaro impiegato per le spese legali, non sarebbe stato meglio conservarlo per fine 2021( data ultima per il periodo di implementazione del piano di risanamento) in modo da distribuirlo anche attraverso un dividendo simbolico agli azionisti?
Oggi chiediamo esplicitamente a quei Sindacati che nel 2013 hanno apposto le loro firme sull’illegittima operazione di esternalizzazione, di lasciare trattare per conto dei ricorrenti solo ed esclusivamente gli avvocati.
Auspichiamo, infine, che questa operazione possa fungere da monito per il futuro, un cattivo esempio da non replicare, affinchè simili errori non accadano mai più. Ritenendo che solo attraverso una concertazione seria tra imprese e lavoratori sarà possibile trovare soluzioni univoche, senza dover necessariamente violare diritti e ricorrere ad inutili e dispendiose strumentalizzazioni”.