L'allenatore del Siena: “Entriamo nella fase decisiva del campionato”

di Francesco Giustiniani
SIENA. Domani l’anticipo, ore 20,45 contro l’Albinoleffe e mercoledì l’Arezzo. In pochi giorni Alessandro Dal Canto incrocia il passato più lontano e quello più recente. L’allenatore della Robur Siena sa benissimo qual è la priorità. “Testa già al derby di mercoledì ad Arezzo? Assolutamente no, ora devo pensare a come battere l’Albinoleffe – le sue parole in conferenza stampa – è meglio affrontare una gara alla volta. I giocatori sono concentrati sul prossimo avversario, anche se sappiamo che sarà una partita difficile contro una squadra che sta bene e concede pochi gol, dovremo avere tanta pazienza e aspettare il momento giusto per segnare”.
Pretattica. “Difesa a tre o a quattro, valutiamo la soluzione migliore. I moduli contano relativamente, l’importante è il piglio con cui si scende in campo e il mio compito è quello di mettere i giocatori nelle condizioni migliori per poter esprimere le loro qualità. L’alternanza di moduli ha detto che non è uno schieramento o l’altro a darci più certezze, invece c’è il rischio che a volte la squadra snaturi la propria indole, io ho necessità che i giocatori si esprimano per le loro caratteristiche”.
Provocazioni e livello da alzare. “I ragazzi sanno che affrontiamo un avversario di pari livello, è uno scontro diretto. Domenica dopo Pistoia ho voluto alzare di proposito la percezione che adesso entriamo in una fase determinante del campionato. D’ora in poi viene determinata la posizione di classifica e abbiamo la necessità di fare le cose al 200 per cento. Ho fatto una provocazione voluta per quanto riguarda l’aspetto tecnico, dicendo che abbiamo giocato la peggior partita del campionato, invece non è vero, una gara simile la avevamo fatta a Busto Arsizio contro la Pro Patria e all’andata con l’Albinoleffe, quando vincemmo pur giocando male. Di solito ci ricordiamo solo dei risultati”.
Cinismo e maggiore attenzione. “Dal punto di vista del piglio non era una provocazione: in tante partite in casa nel girone di andata abbiamo prodotto tanto e raccolto poco. Se alle partite in cui facciamo bene, tiriamo tanto in porta ma non facciamo risultato aggiungiamo partite come quelle contro Lecco e Pistoiese, la coperta diventa troppo corta. Contro Lecco e Pistoiese sono partite chiuse che dobbiamo vincere: è vero, abbiamo giocato male, ma una volta in vantaggio di un gol e di un uomo, non bisogna dare all’avversario l’opportunità di rimontare. Quelle due vittorie avrebbero voluto dire 43 punti e secondo posto in classifica: saremmo stati tutti felici e contenti. Invece non li abbiamo fatti ed è colpa nostra, dobbiamo migliorare sotto questo punto di vista. So come e quando far arrivare un messaggio ai miei calciatori, domani sono il primo a mettermi davanti al gruppo: tutti insieme uniti e compatti sperando di portare a casa un risultato positivo”.
Infortuni, alternative e volti nuovi. “Conoscevamo il problema di Baroni, però si è dovuto operare a mercato chiuso. Ora abbiamo due difensori in meno rispetto all’andata, lui e Varga ceduto al Carpi, ma non mancano le soluzioni, mi fido dei giocatori che ho a disposizione. Lombardo può giocare nella difesa a tre, lo aveva fatto l’anno scorso a Lucca. Avrebbe giocato titolare a Pistoia, ma in settimana si era allenato poco per un problema alla schiena. D’Auria ha avuto un periodo di flessione, se vuole giocare dall’inizio deve essere in condizione come ora. Anche Campagnacci sta bene dopo un calo. Boateng attacca lo spazio, a Pistoia è entrato benissimo in partita e ha propiziato l’azione del gol. È un’arma in più che ci potrà far comodo, considerando anche gli impegni ravvicinati. Bovo l’ho allenato due anni, conosce i miei metodi e ha sempre giocato a tre a centrocampo, ha un alto quoziente intellettivo, ha militato in categorie superiori e sa quello che fare”.
I rischi della classifica corta. “Quando in casa ci siamo trovati in difficoltà, abbiamo sempre reagito bene, a volte siamo riusciti a recuperare il risultato, altre no, per quello dobbiamo guardarci dietro in classifica. Il secondo posto è vicino, ma anche le squadre che inseguono sono vicine. Non ricordo una stagione come questa, con tante formazioni in pochi punti: dobbiamo essere attenti a non snobbare nessuno. Se non abbiamo mai fatto un salto di qualità, vuol dire che valiamo questi punti e dobbiamo avere pazienza. Non siamo più bravi degli altri, la classifica dice che tante squadre si equivalgono, i giocatori ne sono consapevoli e sanno che non abbiamo diritti acquisiti. Dobbiamo partire dal presupposto che durante la partita l’Albinoleffe può metterci in difficoltà”.
Più equilibrio nelle dichiarazioni. “Nei post partita noi allenatori dovremmo essere più equilibrati, tanto ci sono i dati. Domenica scorsa ho sentito tante lamentele sul nostro gol, ma non ho sentito nessuno dire che sul gol della Pistoiese il loro attaccante è in fuorigioco di mezzo metro e che il rigore non c’è. Poi io mi arrabbio perché perdiamo punti al 95′ e non possiamo subire neanche un cross…”.
Ricordi da ex. “Con l’Albinoleffe ho vissuto i migliori anni della mia carriera: ero vicino al ritiro ed ero più maturo. Poi Mondonico mi ha rimesso nella mia posizione naturale: al centro della difesa a tre, dopo tanti anni passati a giocare largo a sinistra per esigenze degli allenatori, in un ruolo che non era il mio. Era un gruppo che funzionava da solo, tutti bergamaschi, io sono veneto, siamo quasi simili: sarei rimasto a vivere là se non avessi deciso di tornare a casa. A Bergamo ho conosciuto il mio attuale vice, Giuliano Lamma”.