In quella occasione è stato notato un gruppo di bambini, alunni della Scuola elementare di Gracciano che girovagavano per il parco della Badia e in prossimità del cantiere della nuova moschea.
Non solo, ma veniva nitidamente notato come questi bambini, accompagnati dalle loro insegnanti e da un pulmino di colore giallo che sembra abbia sostato, anche se per breve tempo, nella piazzola adiacente al cantiere della moschea lungo la strada provinciale che porta a Poggibonsi – pericolosa e particolarmente trafficata -, venivano fatti passare attraverso i vialetti condominiali nonchè dalle entrate zone garage, tutte rigorosamente di proprietà privata e tutte adeguatamente segnalate con cartelli con indicato che è vietato il passaggio ai non residenti.
Vogliamo subito chiarire che non viene assolutamente impedito il passaggio ai bambini, lungi da noi solo pensare a un gesto del genere.
Ma quello che si contesta in questo scritto è una serie di circostanze gravi che si sono verificate e che non possono essere taciute.
In primo luogo è grave che dei bambini vengano portati “in gita” all’interno di un parco che, allo stato non è aperto perché ancora non sono stati conclusi i lavori e perché ancora non è agibile ed utilizzabile.
In secondo luogo gli studenti venivano fatti passare da vialetti e zone garage con tanto di cartello con indicato che si tratta di proprietà privata, facendo loro scavalcare muretti e ringhiere, uno dei quali particolarmente alto e dunque col rischio che si facessero male.
Infine si è consentito che gli studenti si avvicinassero al cantiere della nuova moschea che, ad oggi, è appunto un cantiere aperto con tanto di ponteggi e rete di recinzione.
E’ veramente incredibile come possa essere avvenuto qualcosa del genere e di questo noi chiediamo spiegazioni. Chiediamo cioè il motivo per cui la scolaresca è stata portata in quel sito, ancora non agibile e fruibile dai cittadini; nei pressi di un cantiere aperto dove, guarda caso, stanno realizzando la moschea.
Si chiedono spiegazioni, si chiede si sapere se i genitori erano stati adeguatamente informati del luogo nel quale quella mattina i bambini sono stati portati.
E ancora si chiedono spiegazioni alle insegnanti per capire il motivo didattico per cui è stata organizzata una gita al parco della Badia, sito chiuso al pubblico perché non completo – eccetto per chi ovviamente si assume il rischio di entrarci.
Ma infine ci chiediamo realmente se quei bambini sono mai stati portati a visitare il Duomo, oppure a visitare qualche chiesa, oppure il centro storico di Colle, oppure il palazzo del Comune?
Temiamo la risposta. Nessuno di noi vuole apparire rigido, né tantomeno strumentalizzare certe vicende. Ma quanto accaduto è davvero grave e merita molte e approfondite riflessioni da parte dell’intera cittadinanza.
Il Presidente del Comitato Abbadia "Giù le mani dal parco"
Letizia Franceschi