Giuliana Sgrena, candidata di Sinistra e Libertà al parlamento europeo, ha ricordato in una conferenza alla Sala dei Mutilati che se non cambiano gli obbiettivi ed i modi di operare, anche questa ennesima occupazione militare dell'Afganistan (dopo quella degli inglesi e quella dei sovietici) rischia di non scalfire il sistema del potere tribale di quel paese.
I trafficanti di droga ed i signori della guerra in questi anni hanno visto accrescere il loro controllo sulla società afgana e nessun processo democratico è stato effettivamente portato avanti.
Basta pensare alla recente legge che legalizza lo stupro delle donne, per nulla contrastata da quel Karzai che dovrebbe rappresentare i valori dell'avanzato occidente.
L'Europa deve giocare in Afganistan un ruolo ben diverso: se c'è davvero l'intenzione di fermare la marea dell'integralismo, occorre cambiare la destinazione delle enormi risorse che si spendono per sostenere la missione militare. Quel paese va aiutato a crescere costruendo ponti, strade, ospedali, scuole; affermando i diritti civili di tutti i cittadini, a partire dalle donne; creando condizioni di crescita economica che liberino dal giogo della coltivazione del papavero per produrre droga.
Voremmo che i militari della Folgore ci facessero sapere cosa stanno facendo in questo senso, quanta parte del loro tempo e delle loro energie viene dedicato a cerare un clima di colloquio e collaborazione con le popolazioni e quanto invece a tenere lucide le armi ed a fare sfoggio della loro forza con trasferte blindate e senza alcun costrutto.
Il voto alle elezioni europee per Sinistra e Libertà è l'occasione per aiutare i nostri ragazzi in Afganistan a sfuggire al terribile pericolo che stanno correndo e per imboccare una strada di pace duratura che può essere il risultato solo di una crescita sociale e civile di quel Paese.
Alessandro Vigni
Candidato de La Sinistra per la Provincia di Siena