Purtroppo, “per esigenze di coordinamento generale del testo, in quanto la definizione di 'campo geotermico' non appare di immediata evidenza normativa e appare suscettibile di generare problemi interpretativi e applicativi di tale disposizione” la Commissione Politiche comunitarie non ha accettato la norma.
In aula, per un incidente tecnico, ed in particolare per un mancato coordinamento tra il Ministero delle politiche Comunitarie che rappresentava il Governo in Aula e il Ministero dell’ambiente, competente per materia, non è stato possibile approvare un ordine del giorno presentato all’ultimo momento dall’opposizione e firmato anche dall’on. Tortoli.
D’altra parte, il Governo ha già la delega dalla legge comunitaria per rivedere la normativa sulla qualità dell’aria, nell’ambito dell’attuazione della direttiva 2008/50/CE, relativa alla “qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa”. Non servono particolari impegni dal Parlamento per disciplinare inquinanti come il boro o l’ammoniaca dei quali si conosce l’effetto dannoso sulla salute dei cittadini.
Piuttosto la Sinistra perché non ci spiega il perché nella seduta 180 del mercoledì 20 maggio ha ritirato l’emendamento Mariani sulla geotermia, analogo a quello precedentemente approvato dalla Commissione ambiente?
Resta il fatto che il Governo ha già preso impegni precisi sul tema della geotermia; tant’è che nel testo sull’energia ultimamente approvato dal Senato, il DDL 1195, è già stata inserita una norma che prevede di “determinare un nuovo assetto della normativa in materia di ricerca e coltivazione delle risorse geotermiche che garantisca, in un contesto di sviluppo sostenibile del settore e assicurando la protezione ambientale, un regime concorrenziale per l'utilizzo delle risorse geotermiche ad alta temperatura e che semplifichi i procedimenti amministrativi per l'utilizzo delle risorse geotermiche a bassa e media temperatura.”
Il Presidente della Commissione Ambiente della Camera, Angelo Alessandri della Lega Nord, si è impegnato dal canto suo con i cittadini del Monte Amiata per promuovere l’avvio da parte di un’Autorità terza e indipendente di un programma di monitoraggio serio che dia l’immagine reale della situazione territoriale e delle concentrazioni degli inquinanti in essere. Tale programma è in corso di preparazione e presto sarà presentato alle autorità competenti.