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di Vito Zita
SIENA. Ormai viviamo sempre più in un mondo nel quale il settore obbligazionario offre su quasi tutte le scadenze temporali dei rendimenti negativi. In quest’ottica le obbligazioni sono oggi un rischio e non un’opportunità, perché possono rappresentare una perdita certa sia in termini di capital gain che fiscalmente. Non rimane altro che considerare investimenti alternativi.
È necessario però, alla luce della normativa MIFID II, riconsiderare il proprio profilo di rischio ed affidarsi ai consulenti finanziari, le figure professionali del settore, in modo da trovare il giusto equilibrio degli investimenti in funzione del soddisfacimento dei propri bisogni di natura finanziaria, del rischio che si intende correre, della durata dell’investimento e dei rendimenti attesi.
Ormai da molti mesi le più importanti case di investimento al mondo hanno creato tipologie di investimento – sia nel settore obbligazionario che in quello azionario – dedicate ad argomenti che hanno un forte impatto sulle scelte dei risparmiatori e che sono caratterizzati dall’acronimo ESG (Environmental, Social, Governance), che si utilizza in ambito economico/finanziario per indicare tutte quelle attività legate all’investimento responsabile che perseguono gli obiettivi tipici della gestione finanziaria, tenendo in considerazione aspetti di natura ambientale, sociale e di governance.
Si tratta di prodotti di investimento come i fondi comuni di investimento e Sicav che operano prevalentemente nel comparto delle risorse rinnovabili, dell’innovazione, del clima, dell’acqua, dell’ambiente, della salute, delle energie pulite. Questa tipologia di prodotti finanziari si avvale di processi di investimento più attuali rispetto a quelli di alcuni anni fa, che puntavano sugli stessi settori, e, facendo ricorso oggi a stili di gestione differenti rispetto al passato, consentono un track record stabilmente positivo e una struttura di costi inferiore. La nascita di questi nuovi strumenti finanziari si deve alle nuove sensibilità da parte dei risparmiatori verso temi di grande impatto sociale e rispondono a una crescita della domanda che è inarrestabile, e viene proposta una gamma di prodotti sempre più varia anche sia per l’asset class azionaria che per quanto riguarda l’asset class obbligazionaria.
Secondo un recente report di Invesco, questa nuova tendenza degli investimenti “può rappresentare una grande opportunità per gli investitori obbligazionari che hanno prospettive multiregionali. La Cina investirà molto in Asia, Africa, Medio Oriente e persino in Europa; di recente, USA ed UE hanno annunciato rispettivi piani d’investimento, mentre il Regno Unito punta a diventare il principale investitore in Africa tra i paesi del G7 entro il 2022. Il Giappone, infine, ha aumentato i suoi investimenti in infrastrutture nei paesi parte dell’iniziativa nota come «la via della seta»”. La stampa specializzata offre una varietà di articoli e approfondimenti e sarebbe utile dedicarsi ad una informazione di qualità.
È necessario però che queste nuove scelte dei risparmiatori siano accompagnate da un incremento della loro educazione finanziaria in modo da permettere loro di effettuare scelte adeguate e consapevoli, sempre affiancati da uno specialista come un consulente finanziario. Il mondo finanziario è cambiato parecchie volte rispetto alle vecchie abitudini del “fai da te” e della semplicità dei prodotti.
*Questo documento è da considerarsi di interesse generale. Nessuna parte di questo documento deve essere interpretata come un consiglio all’investimento. Le opinioni espresse sono quelle dell’autore alla data di pubblicazione. Le performance passate degli strumenti finanziari non sono indicazione o garanzia di performance future.