SIENA. Riceviamo e pubblichiamo dall'Arcidiocesi di Siena:
Nelle pagine del “Corriere di Siena” di questi giorni e, nelle parole del presidente provinciale di Confesercenti riportate sul medesimo quotidiano, è stata messa in discussione la posizione dell’Arcidiocesi di Siena nella Fondazione Monte dei Paschi. Senza voler negare la legittimità delle rivendicazioni di altri enti, l’Arcidiocesi ritiene necessario ribadire l’opportunità del proprio ruolo, non sulla base di un privilegio, ma per ragioni storiche e attuali. Come è noto, il Monte dei Paschi di Siena può vantarsi di essere la più antica banca del mondo grazie alla sua origine quale Monte di Pietà, voluto dalle magistrature della Repubblica senese per i bisogni delle classi più disagiate. I Monti di Pietà ebbero ampia diffusione nell’Italia del XV secolo grazie all’azione dei Francescani, che intervennero direttamente nella fondazione di alcuni o furono di esempio per altri. Non bisogna dimenticare che più di recente l’attenzione al credito per le classi più disagiate ha spinto preti come Don Muzzi a farsi attivo promotore dell’istituzione della Cassa di Risparmio di Monteriggioni, o come Don Bellini ad essere tra i fautori della Cassa di Risparmio di Sovicille. L’Arcidiocesi continua a svolgere un’azione di uguale ispirazione, tanto che partecipa, insieme alla Banca MPS, al Microcredito spa, che nell’attuale situazione svolge un servizio per le persone in difficoltà economica, analogamente agli antichi Monti di Pietà. In questi anni i contributi erogati dalla Fondazione Monte dei Paschi a favore dell’Arcidiocesi di Siena o di enti ad esso collegati sono stati indirizzati principalmente alla salvaguardia dei beni culturali ecclesiastici, che rappresentano una risorsa turistica fondamentale per lo sviluppo economico del nostro territorio. Altre risorse sono state utilizzate dalla Caritas diocesana per attività di aiuto ai bisognosi. Sono stati edificati inoltre centri di aggregazione sociale importanti per il tema dell’integrazione e l’identità dei nuovi centri, come anche strutture sportive delle quali beneficia la popolazione. Non bisogna poi trascurare che la realizzazione delle opere ha dato lavoro a numerose imprese.
Infine si ricorda che la posizione dell’Arcidiocesi nella Fondazione MPS non è anomala, ma del tutto simile a quello che avviene nel rapporto tra altre Diocesi e Fondazioni, come per esempio la Fondazione Cariplo o la Fondazione Cariverona.