dell'Unione Italiana ciechi e ipovendenti, Massimo Vita, in occasione della Giornata
Nazionale del Cieco.
Egregi Direttori,
Oggi ricorre la cinquantunesima giornata nazionale del Cieco e vorei cogliere l’occasione per qualche riflessione al alta voce su quanto l’Associazione che mi onoro presiedere ha svolto e svolge a favore della categoria negli ultimi tre anni e questo anche perché il 21 marzo prossimo avremo il rinnovo delle cariche associative. Abbiamo affrontato tanti temi e spesso con l’aiuto di tutti i mezzi di comunicazione.
Questa giornata è stata voluta dalla nostra organizzazione a livello nazionale perché ci fosse nel paese un momento forte di riflessione intorno ai problemi della disabilità visiva.
In questa occasione sento il dovere di sottolineare tre aspetti che alla categoria stanno particolarmente a cuore.
Devo dire con profondo rammarico che malgrado il lavoro svolto da me e dai miei colleghi dirigenti e in particolare dall’amico Rao Mariotti, delegato per la materia, sul problema dell’accessibilità dei mezzi pubblici non abbiamo ancora avuto i risultati sperati. I dirigenti del TRAIN sono sempre molto disponibili; ci incontriamo, fissiamo dei paletti, stabiliamo procedure e scadenze per le verifiche ma poi qualcosa, che a noi sfugge, non permette che venga realizzato quanto concordato.
Il TRAIN ha attivato, a loro dire, tre linee con annuncio vocale ma nelle ultime settimane ho avuto personalmente la possibilità di verificare che questo non è sempre vero e l’ho segnalato al presidente Roncucci ma con scarsi risultati. Venerdì mattina ho dato una intervista ad Antenna Radio Esse e ho parlato di questi temi. Mi attendevo solidarietà da chi di dovere ma dopo qualche ora ho ricevuto una telefonata di protesta del segretario della Cgil trasporti.
In merito alla mobilità stiamo portando avanti un certo discorso di sensibilizzazione con un’azione di dialogo, insieme alla consulta provinciale dell’Handicap, anche con il comune di Siena ma se vogliamo dirci tutta la verità ad oggi non ci pare di poter dire che la tendenza in materia si sia invertita.
Si continua a programmare e a progettare senza tener in minimo conto l’accessibilità.
Un tema che per nostra fortuna ci dà notevoli soddisfazioni è l’opportunità di dialogo con l’azienda ospedaliera che ci porterà ad avere a Siena un centro di riabilitazione visiva. Detto centro permetterà di dare risposte esaustive a tutti coloro, e sono tanti, che necessitano di riabilitazione a causa di problemi visivi. Un risultato figlio della collaborazione con la direzione sanitaria e in particolare con la direttrice, con i dirigenti delle divisioni oculistiche e grazie alla nostra determinazione.
Nell’ambito di questa collaborazione abbiamo stabilito che i nostri rappresentanti saranno presenti presso il nosocomio senese ogni lunedì per essere vicini a quanti, non solo da Siena e provincia, si rivolgono alle strutture oculistiche.
Mi piace ricordare qui anche il protocollo d’intesa sottoscritto tra la nostra associazione e la direzione provinciale dell’INPS di Siena per aprire uno sportello avanzato della previdenza sociale presso i nostri uffici per tutti i ciechi e gli ipovedenti di questa provincia. Un modo per avvicinare la pubblica amministrazione ai cittadini e rendere i servizi sempre più a misura d’uomo.
Per concludere vorrei porre l’accento su due argomenti che stanno particolarmente a cuore alla categoria e che sono determinanti per il futuro di chi porta su di se una disabilità.
Grazie alla sinergia tra alcune associazioni la provincia, la asl, i comuni e la cooperazione sociale stiamo realizzando una rete sempre più strutturata che sia in materia di formazione che in materia di lavoro ci permette di guardare al futuro con un certo ottimismo malgrado le risorse per la formazione siano sempre inferiori alle esigenze.
Questa collaborazione, e vengo al secondo argomento, ci sta permettendo di rimediare, anche se in parte, ai buchi provocati dai tagli governativi in materia di sostegno scolastico.
La nostra associazione con la FAND e la FISCH si sono mobilitate per chiedere al governo e al parlamento maggiori risorse perché i tagli che abbiamo subito danneggiano in modo grave i nostri ragazzi inseriti nella scuola di tutti.
Vorrei poter dire che l’integrazione scolastica è un paradiso ma così non è. Non lo dicono i miei bugiardi discorsi ma lo gridano le cose. Abbiamo docenti di sostegno sempre meno preparati, scuole non pronte ad accogliere i disabili e i ciechi in particolare e la rete dei servizi che non riesce a sopperire a tutte queste carenze strutturali.
In occasione di questa ricorrenza pongo e mi pongo una domanda:
Cosa si aspetta per aprire un dibatito serio sullo stato dell’arte di questo modello di integrazione scolastica?
Molte altre cose potrei affrontare ma la farei troppo lunga e per questo concludo con un appello caloroso ai lettori affinché si avvicinino alla nostra associazione per svolgere qualche ora di volontariato a favore dei disabili visivi e agli amministratori, già abbastanza atenti afinchè alzino sempre di più il livello di attenzione verso i nostri problemi; a voi direttori dei mezzi di comunicazione affinché diate sempre maggiore spazio alle nostre speranze, alle nostre rivendicazioni sempre più spazio al bisogno dei ciechi e degli ipovedenti ma di tutti i disabili di poter godere di reali pari opportunità.
Grazie per l’attenzione che vorrete dare a queste mie riflessioni e sinceri auguri per le prossime festività.
Il Presidente
Dr. Massimo Vita