Riceviamo e pubblichiamo integralmente la lettera aperta che Pietro Del Zanna ha indirizzato al sindaco di Poggibonsi, Lucia Coccheri e che ha per tema la vicenda del Centro Ragazzi
Cara Lucia,
ho meditato a lungo sull'opportunità o meno di scriverti queste righe. Vedo che, come era prevedibile, la polemica relativa al Centro Ragazzi continua. Non si cancella facilmente un servizio complesso e di qualità come quello in oggetto.
Sono stato amministratore e conosco molto bene le logiche di bilancio che spingono a determinate riduzioni di servizi, ma conosco anche logiche meno nobili che spesso incidono sulle scelte politiche, prima fra tutte l'incapacità di relazione tra gli individui. Non mi compete esprimere giudizi tra chi ha ragione o ha torto in questa circostanza (anche se una mia idea ovviamente l'ho maturata), mi limito all'analisi dei fatti.
Il Centro ragazzi venne istituito dal Comune di Poggibonsi nel 1994 e svolgeva le sue attività dall'inizio di Settembre alla fine di Luglio per undici mesi consecutivi.
Attuava i suoi interventi didattici con i ragazzi all'interno delle sezioni scuola dell'infanzia e delle classi elementari e medie in orario scolastico, durante tutto l'anno. Svolgeva in orario pomeridiano attività di formazione per insegnanti. Il Centro si occupava di ricerca e sperimentazione educativa in ambiti diversi: dalla scuola dell'infanzia alla scuola media, nell'extrascuola e sul territorio attraverso interventi diversificati che prevedevano:
laboratori interdisciplinari condotti da esperti (teatro, esperienze scientifico – artistiche, didattica dell'arte, intercultura, musica ecc.); attività di formazione e aggiornamento rivolte ad insegnanti ed educatori, organizzava convegni, conferenze e seminari su tematiche educative e psicologiche; svolgeva incontri, colloqui e attività dirette verso il sostegno alla genitorialità; risultava essere punto di riferimento territoriale per il Comune e le altre agenzie educative presenti sul territorio nella individuazione di obiettivi e finalità educative, nella costruzione condivisa di progetti e percorsi educativi per la scuola e altri enti. "CENTRO RAGAZZI" produceva materiale didattico video, pubblicazioni e percorsi,sulle attività realizzate. Svolgeva la funzione di Centro di Documentazione Educativa.
La descrizione appena fatta non è frutto di una mia arbitraria ricostruzione. E' ciò che si poteva leggere sul sito del Comune di Poggibonsi fino a poco tempo fa. Oggi, ovviamente, non vi è più una riga. Anche perché, nonostante le ripetute assicurazioni ai cittadini, siamo a Gennaio e di tutti i bei servizi forniti fino all'anno scorso per il momento non ve ne è traccia alcuna. Per qualcuno ci sarà la soddisfazione di aver estromesso gli operatori dell'associazione Ottovolante dalla gestione (termine riduttivo per il lavoro di progettazione e di agenzia educativa) del servizio. Ma si è buttato via il bambino con l'acqua sporca. Adesso qualcosa verrà rabberciato, ma rimane la tristezza della vicenda, che travalica i personalismi ed i confini del Comune di Poggibonsi e si inserisce, purtroppo, nell'acuta analisi di Daniel Cohn Bendit:"All'economia sociale di mercato è così seguita un'economia mercantile del sociale".
Pur consapevole della difficoltà, come genitore di due ragazze che hanno usufruito del servizio, come politico impegnato per una conversione ecologica della nostra società, mi piace pensare che vi sia ancora il tempo per una mediazione. Per ritornare sui propri passi.
“Non è mai troppo tardi” insegnava il maestro Alberto Manzi da una televisione in bianco e nero all’Italia analfabeta del dopoguerra.
Sarebbe un bel segnale. Il primo sindaco donna di Poggibonsi che abbandona la pur legittima “arma” del potere, della forza dei numeri, a favore della riparazione, della pazienza del rammendo, della cura, del dialogo.
Alexander Langer individuava tra le virtù verdi anche quella del “pentimento”, come capacità, una volta oltrepassato il limite, sperimentato l’eccesso, di tornare sui propri passi con una maggiore consapevolezza (dovuta proprio all’aver fatto l’esperienza dell’oltrepasso del limite).
Sinceramente credo che, con un po’ di buona volontà da parte di entrambe le parti, si possa provare a rientrare nei margini per tenere insieme le legittime esigenze di bilancio del Comune e la professionalità degli operatori dell’associazione Ottovolante per far riprendere quanto prima l’attività del Centro Ragazzi.
Certo della tua comprensione attendo fiducioso una tua risposta, ti saluto e ti auguro un felice anno nuovo.
Pietro Del Zanna