SIENA. In occasione del consiglio comunale del 9 febbraio, come consiglieri dei gruppi PDL, presentammo una interrogazione urgente dove tra le altre cose chiedevamo al sindaco di conoscere “Che cosa intendono e si impegnano concretamente a fare le Istituzioni, e più specificamente il Comune di Siena, a favore dell’Ateneo Senese facendo anche particolare riferimento al problema dei lavoratori in esubero” .
Purtroppo, nonostante la semplicità della domanda, il sindaco Cenni non rispose, salvo poi uscirsene domenica scorsa, congiuntamente con il presidente della Provincia Bezzini, con un comunicato che di fatto non dice niente.
Il comunicato parte dalla notizia che il Governo non ha autorizzato l’Università degli Studi di Siena a ricorrere alla contrattazione di prestiti con la banca MPS per potere fare fronte a debiti pregressi.
“Un orientamento” dicono “legato all’attuale quadro normativo ma che, di fatto, mette in serio pericolo il futuro della nostra Università”.
In altre parole dicono che l’autorizzazione non era possibile perché per rilasciarla il Governo avrebbe dovuto andare in deroga, cioè contro, le leggi vigenti, aggiungendo però che se il Governo non fa una eccezione per l’Università di Siena, ne mette in serio pericolo il futuro.
Come se la responsabilità della crisi dell’Ateneo senese fosse del Governo e non della mala gestione dello stesso Ateneo.
E’ chiaro che almeno Cenni è consapevole che certe affermazioni non stanno né in cielo né in terra, così come è altrettanto evidente che lo stesso sia costretto a certe sortite per dare manforte alle interrogazioni parlamentari dell’onorevole Ceccuzzi.
Ed allora viene rilanciata, per l’ennesima volta, la pensata dell’on.orevole Ceccuzzi dell’intervento straordinario a favore delle università che versano in situazioni finanziarie difficili, magari tipo quella di Siena per la quale l’intervento potrebbe essere degli ormai mitici 100 milioni.
Si rilancia anche la proposta della gita a Roma, evitando di chiarire se il Governo ad oggi ha rifiutato l’incontro o se si sono dimenticati di chiederlo secondo la via istituzionale.
Siamo sotto elezioni e non sorprende se qualcuno si mette a fare propaganda. Ci mancherebbe!
Solo che elencando le cose fatte dalle istituzioni locali, ci dicono quello che ha fatto (poco) e quello che ha intenzione di fare (molto) la Regione Toscana, ci dicono anche che cosa ha fatto la Fondazione MPS, ci dicono infine quello che dovrebbe fare il Governo, ma non ci dicono quello che hanno fatto ed hanno intenzione di fare Comune e Provincia.
Non gli sarà mica sfuggito che loro non intendono fare nulla o, come direbbe Cenni, che al massimo ci mettono il bercio?
Agostino Milani Massimo Bandini
Purtroppo, nonostante la semplicità della domanda, il sindaco Cenni non rispose, salvo poi uscirsene domenica scorsa, congiuntamente con il presidente della Provincia Bezzini, con un comunicato che di fatto non dice niente.
Il comunicato parte dalla notizia che il Governo non ha autorizzato l’Università degli Studi di Siena a ricorrere alla contrattazione di prestiti con la banca MPS per potere fare fronte a debiti pregressi.
“Un orientamento” dicono “legato all’attuale quadro normativo ma che, di fatto, mette in serio pericolo il futuro della nostra Università”.
In altre parole dicono che l’autorizzazione non era possibile perché per rilasciarla il Governo avrebbe dovuto andare in deroga, cioè contro, le leggi vigenti, aggiungendo però che se il Governo non fa una eccezione per l’Università di Siena, ne mette in serio pericolo il futuro.
Come se la responsabilità della crisi dell’Ateneo senese fosse del Governo e non della mala gestione dello stesso Ateneo.
E’ chiaro che almeno Cenni è consapevole che certe affermazioni non stanno né in cielo né in terra, così come è altrettanto evidente che lo stesso sia costretto a certe sortite per dare manforte alle interrogazioni parlamentari dell’onorevole Ceccuzzi.
Ed allora viene rilanciata, per l’ennesima volta, la pensata dell’on.orevole Ceccuzzi dell’intervento straordinario a favore delle università che versano in situazioni finanziarie difficili, magari tipo quella di Siena per la quale l’intervento potrebbe essere degli ormai mitici 100 milioni.
Si rilancia anche la proposta della gita a Roma, evitando di chiarire se il Governo ad oggi ha rifiutato l’incontro o se si sono dimenticati di chiederlo secondo la via istituzionale.
Siamo sotto elezioni e non sorprende se qualcuno si mette a fare propaganda. Ci mancherebbe!
Solo che elencando le cose fatte dalle istituzioni locali, ci dicono quello che ha fatto (poco) e quello che ha intenzione di fare (molto) la Regione Toscana, ci dicono anche che cosa ha fatto la Fondazione MPS, ci dicono infine quello che dovrebbe fare il Governo, ma non ci dicono quello che hanno fatto ed hanno intenzione di fare Comune e Provincia.
Non gli sarà mica sfuggito che loro non intendono fare nulla o, come direbbe Cenni, che al massimo ci mettono il bercio?
Agostino Milani Massimo Bandini