Ecco due eccellenze dalla ricerca Toscana
Con “THERAURUS” si intende un acronimo (“Tecniche per l’esplorazione sottomarina archeologica mediante l’utilizzo di robot autonomi in sciami”) che rinvia alla progettazione e alla sperimentazione di robot subacquei autonomi (AUV) per la ricognizione di fondali di interesse archeologico con strumenti ottici, acustici e magnetici. Sotto la direzione della Soprintendenza per i beni archeologici della Toscana, l’area di applicazione del progetto è costituita dalle acque marine della provincia di Livorno: acque ricche di testimonianze archeologiche e storiche che i piccoli robot potranno indagare, scendendo fino a una profondità di 250 metri, per capire cosa ancora si può trovare su quei fondali.
L’altro progetto di ricerca (“T-VedO”) ha lo scopo di sviluppare un sistema integrato di modellazione virtuale e prototipale in grado di trasformare opere d’arte pittoriche (dunque bidimensionali) in modelli 3D sia virtuali che fisici permettendo così la fruizione alle persone affette da disturbi alla vista. Obiettivo fondamentale del progetto è colmare le lacune ancora oggi presenti, in particolare nel caso dei musei di arte pittorica: qui, infatti, mancano tecnologie avanzate per creare oggetti in tre dimensioni partendo da immagini in due.
Dopo la presentazione dei due progetti,è prevista una tavola rotonda (ore 11:45, fra i relatori in programma Cristina Acidini e Salvatore Settis) su “risultati e sfide” nel rapporto fra beni culturali e nuove tecnologie. L’iniziativa è organizzata da Regione, Università di Firenze, Scuola Nazionale superiore, centro Piaggio.