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MONTERIGGIONI. Ho ricevuto una lettera dai responsabili della Federazione della Sinistra di Siena, inviata anche al Presidente della Provincia di Siena, nella quale si lamenta il mancato “ripensamento” da parte delle Istituzioni relativamente al Softair, cioè il “Gioco di ruolo che simula, tramite apposite attrezzature, azioni tattiche e strategiche il combattimento moderno”. A questo punto ritengo opportuno rendere pubblica una lettera che ho spedito già da venerdì 19 marzo a Fabio Masotti, direttore Istituto Storico della Resistenza:
Caro Fabio, in relazione all’articolo che hai scritto sull’argomento in questi giorni, ti volevo solo far presente (senza entrare nelle riflessioni che hai svolto, che condivido) che l’attività di Softair nelle nostre zone non riguarda solo Monteriggioni e che, se volete approfondire l’argomento, occorre allargare il ragionamento ad altre realtà, fuori e dentro la Valdelsa.
Ti allego:
1) Pagina iniziale di Collegioca, manifestazione svoltasi il 7 febbraio 2010 presso il palazzetto dello Sport di Colle Val d’Elsa patrocinata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Colle Val d’Elsa, dove si vede che il Softair locale aveva una propria esposizione
2) Foto relativa alla presenza del Softair locale nell’edizione di Collegioca nel 2009 (erano presenti anche l’anno prima)
3) Descrizione dei siti (nei comuni di Monteriggioni, Colle, Casole e Radicondoli) dove uno dei gruppi locali (www.4gatti.eu) organizza le gare. Ho saputo che altri siti sono in territori boscosi, come San Gimignano e Sovicille.
Resto a tua disposizione per eventuali iniziative congiunte.
Bruno Valentini
Con la lettera sopra riportata voglio solo spiegare che non ha molto senso scrivere al sindaco di Monteriggioni od agli altri sindaci, per attività diffuse in tutto il territorio nazionale, liberamente svolgibili, autorizzate dagli organi di pubblica sicurezza (in genere la Stazione dei Carabinieri). Nel caso di Monteriggioni, ripeto che non è stata presentata alcuna richiesta e nè doveva esserlo, mentre la Polizia Provinciale ha risposto ad alcuni cacciatori che avevano presentato un esposto contrario al Softair che analogamente “all’attività venatoria che è consentita purchè non vi siano danneggiamenti, lo stesso diritto è legittimo per i gruppi di persone iscritti alle associazioni di Softair, in quanto autorizzati dai proprietari dei fondi privati”. Inoltre la stessa Polizia Provinciale ha acquisito certificati di conformità relativi alle norme europee sulla biodegradabilità dei pallini di plastica in ambente aperto” (magari succedesse anche per le cartucce abbandonate!). Per quanto riguarda il pesante verdetto senza appello emesso contro tutti coloro che praticano il Softair, posso comprendere l’indignazione contro la sottoculture che esaltano o giustificano la guerra, ma avendo parlato in questi giorni con alcuni degli associati senesi a questi club, non mi pare proprio di aver incontrato degli esaltati o dei qualunquisti che irridono alle radici storiche della Liberazione. E’ un vecchio limite della sinistra, quello di demonizzare in modo sprezzante tutto quello che è diverso. Confesso, poi, che la gara vagamente demagogica a chi si indigna di più non mi appassiona. Per me, che sono il nipote di Vittorio Meoni, il testimone vivente dell’eccidio del Montemaggio, le lezioni contro l’acquiescenza allo svilimento della Resistenza sono superflue.
Bruno Valentini
Caro Fabio, in relazione all’articolo che hai scritto sull’argomento in questi giorni, ti volevo solo far presente (senza entrare nelle riflessioni che hai svolto, che condivido) che l’attività di Softair nelle nostre zone non riguarda solo Monteriggioni e che, se volete approfondire l’argomento, occorre allargare il ragionamento ad altre realtà, fuori e dentro la Valdelsa.
Ti allego:
1) Pagina iniziale di Collegioca, manifestazione svoltasi il 7 febbraio 2010 presso il palazzetto dello Sport di Colle Val d’Elsa patrocinata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Colle Val d’Elsa, dove si vede che il Softair locale aveva una propria esposizione
2) Foto relativa alla presenza del Softair locale nell’edizione di Collegioca nel 2009 (erano presenti anche l’anno prima)
3) Descrizione dei siti (nei comuni di Monteriggioni, Colle, Casole e Radicondoli) dove uno dei gruppi locali (www.4gatti.eu) organizza le gare. Ho saputo che altri siti sono in territori boscosi, come San Gimignano e Sovicille.
Resto a tua disposizione per eventuali iniziative congiunte.
Bruno Valentini
Con la lettera sopra riportata voglio solo spiegare che non ha molto senso scrivere al sindaco di Monteriggioni od agli altri sindaci, per attività diffuse in tutto il territorio nazionale, liberamente svolgibili, autorizzate dagli organi di pubblica sicurezza (in genere la Stazione dei Carabinieri). Nel caso di Monteriggioni, ripeto che non è stata presentata alcuna richiesta e nè doveva esserlo, mentre la Polizia Provinciale ha risposto ad alcuni cacciatori che avevano presentato un esposto contrario al Softair che analogamente “all’attività venatoria che è consentita purchè non vi siano danneggiamenti, lo stesso diritto è legittimo per i gruppi di persone iscritti alle associazioni di Softair, in quanto autorizzati dai proprietari dei fondi privati”. Inoltre la stessa Polizia Provinciale ha acquisito certificati di conformità relativi alle norme europee sulla biodegradabilità dei pallini di plastica in ambente aperto” (magari succedesse anche per le cartucce abbandonate!). Per quanto riguarda il pesante verdetto senza appello emesso contro tutti coloro che praticano il Softair, posso comprendere l’indignazione contro la sottoculture che esaltano o giustificano la guerra, ma avendo parlato in questi giorni con alcuni degli associati senesi a questi club, non mi pare proprio di aver incontrato degli esaltati o dei qualunquisti che irridono alle radici storiche della Liberazione. E’ un vecchio limite della sinistra, quello di demonizzare in modo sprezzante tutto quello che è diverso. Confesso, poi, che la gara vagamente demagogica a chi si indigna di più non mi appassiona. Per me, che sono il nipote di Vittorio Meoni, il testimone vivente dell’eccidio del Montemaggio, le lezioni contro l’acquiescenza allo svilimento della Resistenza sono superflue.
Bruno Valentini