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SIENA. Il Comitato costituitosi presso la FIOM CGIL di Siena sta accelerando la propria attività nella raccolta di firme per la promozione di una legge di iniziativa popolare indirizzata ad evitare che ai lavoratori sia ulteriormente negato il loro diritto ad esprimersi in merito ai contenuti dei contratti di lavoro che li riguardano.
E’ paradossale che mentre agli italiani viene concessa l’illusione di vivere in un Paese democratico solo perché possono determinare le sorti dei partecipanti ai vari concorsi canori e reality di ogni genere, al contempo non sia data loro la possibilità di esprimere un parere vincolante sugli accordi sindacali che li riguardano direttamente.
Vuoto di democrazia che va ad esclusivo vantaggio di un sistema imprenditoriale ormai senza scrupoli, libero di pattuire l’accordo ad esso più favorevole con il sindacato che nel momento si dimostra più accomodante, pur rappresentando spesso una minima ed insignificante parte del mondo del lavoro.
Ciò che la FIOM si propone con questa iniziativa è depositare una proposta di legge che consenta in primo luogo di misurare il livello di rappresentatività delle diverse sigle sindacali; in altri termini sancire con regole certe chi sia abilitato o meno a contrattare e firmare successivamente accordi per la totalità dei lavoratori, accordi che per essere validi dovranno comunque essere approvati dalla maggioranza dei lavoratori interessati.
Percorso, quello legislativo, richiesto dalla FIOM che nel suo iter non preclude la possibilità di trovare intese sul tema fra le maggiori sigle sindacali, ma una legge è comunque fondamentale onde evitare che l’ostacolo sia aggirato attraverso sindacati di comodo con i quali le imprese possano stabilire condizioni capestro a danno dei lavoratori.
Iniziativa quella proposta dalla FIOM di Siena in linea con il dibattito e le decisioni scaturite nel recente congresso della CGIL, e che ha già registrato il sostegno di alcune forze politiche anche a livello locale, pronte a farsi parti attive sia nella fase di raccolta firme che nella successiva e auspicata discussione parlamentare.
Marco Goracci – Segretario Generale FIOM CGIL Siena
E’ paradossale che mentre agli italiani viene concessa l’illusione di vivere in un Paese democratico solo perché possono determinare le sorti dei partecipanti ai vari concorsi canori e reality di ogni genere, al contempo non sia data loro la possibilità di esprimere un parere vincolante sugli accordi sindacali che li riguardano direttamente.
Vuoto di democrazia che va ad esclusivo vantaggio di un sistema imprenditoriale ormai senza scrupoli, libero di pattuire l’accordo ad esso più favorevole con il sindacato che nel momento si dimostra più accomodante, pur rappresentando spesso una minima ed insignificante parte del mondo del lavoro.
Ciò che la FIOM si propone con questa iniziativa è depositare una proposta di legge che consenta in primo luogo di misurare il livello di rappresentatività delle diverse sigle sindacali; in altri termini sancire con regole certe chi sia abilitato o meno a contrattare e firmare successivamente accordi per la totalità dei lavoratori, accordi che per essere validi dovranno comunque essere approvati dalla maggioranza dei lavoratori interessati.
Percorso, quello legislativo, richiesto dalla FIOM che nel suo iter non preclude la possibilità di trovare intese sul tema fra le maggiori sigle sindacali, ma una legge è comunque fondamentale onde evitare che l’ostacolo sia aggirato attraverso sindacati di comodo con i quali le imprese possano stabilire condizioni capestro a danno dei lavoratori.
Iniziativa quella proposta dalla FIOM di Siena in linea con il dibattito e le decisioni scaturite nel recente congresso della CGIL, e che ha già registrato il sostegno di alcune forze politiche anche a livello locale, pronte a farsi parti attive sia nella fase di raccolta firme che nella successiva e auspicata discussione parlamentare.
Marco Goracci – Segretario Generale FIOM CGIL Siena