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Copiando il titolo ad una nota trasmissione radiofonica potremmo definire l’aumento del traffico aereo di Ampugnano “il ruggito del coniglio”. E’ sorprendente come si possa giocare con i numeri e creare una notizia sensazionalistica dal nulla. Infatti di questo si tratta.
I 1055 passeggeri del 2009 non rappresentano certo un’occasione di utilità o sviluppo per il nostro territorio, bensì come abbiamo ribadito tante volte, un’inutile spreco di denaro pubblico.
In fondo anche i tecnici dell’Aeroporto hanno sempre dichiarato che per raggiungere il pareggio di bilancio occorrerebbero non meno di 800.000 passeggeri annui; figuriamoci 1000!
Va ribadito che il conteggio dei passeggeri si ottiene considerando arrivi e partenze, e con questi numeri non si arriva neppure a 2 passeggeri al giorno, quindi non è certo un risultato da vantare.
Ben 1.200.000 euro se ne vanno inesorabilmente ogni anno e potrebbero essere impiegati più proficuamente per razionalizzare e migliorare la mobilità, dalla ferrovia al complesso del trasporto pubblico locale fino alla viabilità (GR-SI-FI).
Cogliamo l'occasione per chiedere invece al Presidente Machetti che fine ha fatto il famigerato piano industriale che doveva presentare ai cittadini e agli amministratori già nei primi mesi dell’anno e di cui non si è più avuto notizia.
Chiediamo anche di avere notizie sull’iter della privatizzazione e sull’inchiesta in atto e se vi sono amministratori coinvolti, visto che il 20% è ancora in mano pubblica e che sono di nomina pubblica sia il presidente che un consigliere, ragion per cui le parti politiche non dovrebbero mendicare le informazioni ma avrebbero tutto il diritto di poter partecipare ad una gestione oculata della struttura.
La tendenza europea, ma anche quella italiana, sarà di far funzionare bene pochi aeroporti, ottimizzando così i costi e la sicurezza e coprendo tratte di media lunghezza con il treno.
Anche il Presidente Rossi non usò mezzi termini in piazza Salimbeni durante la campagna elettorale, quando disse a tutti i presenti che per Ampugnano non esistevano, né devono esistere, prospettive di sviluppo e che, viceversa, la ferrovia era una priorità strategica e che i senesi avevano pressato poco e non quanto necessario per questo.
Ma a Siena si continua a fare “orecchi da mercante” e si preferisce costruire scoop su dati tristemente risibili, ingannando i lettori su ipotetici volani di sviluppo.
E’ davvero arrivato il momento di ammettere che non ci può essere alcuno sviluppo per l’aeroporto di Ampugnano e che bisogna smettere di buttare via i soldi per “questo” sviluppo economico.
FEDERAZIONE DELLA SINISTRA DI SIENA