SIENA. Domani, sabato 9 e domenica 10 novembre 2019 si terrà a Siena il “Meeting dei giovani” della sezione Toscana dell’U.N.I.T.A.L.S.I. (Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali).
Prenderanno parte alla due giorni circa 220 under30 provenienti da tutte le province della regione, tra i quali anche molti ragazzi disabili. Il meeting verrà aperto sabato mattina alle 9.30 con una Messa nella Basilica di San Domenico, poi i giovani si sposteranno prima al Santuario di Santa Caterina, poi nella parrocchia della Beata Anna Maria Taigi. Il giorno seguente, invece, domenica 10 novembre, ci sarà la celebrazione della Santa Messa all’interno del Duomo di Siena, prima della conclusione delle attività nel pomeriggio.
“Non è semplice – sottolinea il responsabile dei giovani unitalsiani della Toscana Alessandro Legaluppi – organizzare una due giorni così, per questo sono tanti i ringraziamenti da fare. Innanzitutto, alla città di Siena per la grande ospitalità dimostrata nei nostri confronti, nello specifico il Comune, la Polizia municipale, la Federalnerghi Siena e Provincia, la società Siena Parcheggi e la società SET Servizio e Territorio. Un ringraziamento particolare, inoltre, va alle contrade del Drago e dell’Aquila che ci accoglieranno presso i loro locali”.
“Sarà un meeting con tante facce nuove e un bel gruppo di persone, – aggiunge Legaluppi – un’occasione per discutere, ma anche per divertirsi, per iniziare a prepararsi alla nuova stagione dei pellegrinaggi dell’Unitalsi Toscana”.
“Il fine settimana di Siena – dichiara il presidente dell’UNITALSI Toscana Roberto Torelli – vuole essere un vero e proprio momento di incontro, un laboratorio nel corso del quale i giovani possono interrogarsi sul loro essere unitalsiani e al tempo stesso giovani oggi oltre ad avanzare delle proposte operative per coinvolgere sempre più ragazzi nella nostra attività”.
“Rivolgiamo infine un invito – concludono congiuntamente Torelli e Legaluppi – non solo alle sottosezioni che nelle loro fila hanno già dei giovani volontari, ma soprattutto a quelle che non li hanno, perché siamo certi che se riusciranno a convincere qualche nuovo giovane a partecipare alla vita dell’Unitalsi, questo ne resterà «fulminato» e tornerà a casa con la voglia di proseguire il cammino unitalsiano”.