Appuntamento in Palazzo Scotti per due settimane
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SIENA. La storia di Siena passa dal Palio, per questo i drappelloni rappresentano momenti ben precisi di vita vissuta della città. E’ così che una mostra con opere di alcuni artisti che hanno dipinto il Palio è qualcosa di magico e unico. Si chiama ‘Rosso Purosangue’ ed è la rassegna che apre sabato prossimo, 2 novembre, a Siena in Palazzo Scotti (inaugurazione alle 18). L’esposizione composta da opere di pittura e scultura ispirate al colore “rosso purosangue” resterà aperto fino al 16 novembre in orario pomeridiano (14 – 18). Ad arricchire bellezza e creatività delle opere degli artisti del palio anche il luogo che propone, grazie alle sue finestre, uno sguardo unico su Piazza del Campo con di fronte il Palazzo Comunale proprio a pochi metri sopra la famosa ‘mossa’. Il “Siena Experience Italian Hub”, è la nuova realtà culturale nata a Siena pochi mesi fa, che fa da cornice alla mostra; con la sua prestigiosa sede in Palazzo Scotti aggiunge un’atmosfera evocativa riservata agli occhi del visitatore.
La mostra che vuole promuovere l’idea di apertura e di collaborazione tra le realtà culturali presenti in città, si inserisce nell’ambito della manifestazione “Sangiovese Purosangue”, co-organizzata dal Comune di Siena e dall’Enoclub. Il “Siena Experience Italian Hub”, è uno spazio in cui vengono offerti non solo corsi e workshop a studenti e turisti provenienti da tutto il mondo, ma anche un luogo dove la tradizione italiana incontra l’innovazione, la creatività e l’arte.
- Opera Figura femminile di Elisabetta Rogai
- Opera Cavalli su rosso di Rita Petti
Gli artisti coinvolti nella mostra hanno avuto l’incarico, da parte del Comune di Siena, di dipingere il Drappellone nei seguenti anni: Tommaso Andreini/ 2016, Laura Brocchi/ 2017, Rita Rossella Ciani/ 2006, Vita Di Benedetto/ 1984, Celso Mireno Ermini/ 1966, Gino Giusti/ 1988, Alessandro Grazi/ 2007, Fabio Mazzieri/ 1985, Claudia Nerozzi/ 2019, Pier Luigi Olla / 1976, Rosalba Parrini/ 2014, Rita Petti / 2005, Ezio Pollai / 1958, Alberto Positano / 2000, Andrea Rauch /2003, Elisabetta Rogai / 2015, Massimo Stecchi /2019 e Mino Maccari, che ha segnato l’inizio delle assegnazioni con nuovi riferimenti estetici nel 1970. I principi ispiratori per le opere esposte sono: il colore rosso puro e astratto, il vino, il cavallo e il sacro. In totale 17 opere più una, di Mino Maccari, olio su del 1925,” Natura morta di frutta e bottiglie di vino”.
La mostra evoca elementi cari a Siena: il rosso che rappresenta il corpo, la passione, la vita; il puro che si rifà all’essenzialità dell’origine e il Sangue che racchiude tutta la problematica della vita e della morte. “Tutti questi simboli e questi riferimenti culturali, si sono sovrapposti nelle opere delle Pittrici e Pittori del Drappellone. Quando l’artista riceve l’incarico dal Comune di Siena entra in un’aurea che difficilmente si riesce a raggiungere in una Galleria d’arte. L’opera del Drappellone, che è un’opera di pittura nello studio ma in Piazza del Campo diventa Altro. È l’opera che appartiene a tutti. Vincitori e no. E’ il simbolo della rinascita, è il simbolo da toccare, stropicciare, esporre nella Contrada e nella Chiesa”. A spiegarlo Fabio Mazzieri ideatore della mostra con la grafica di Alessandro Grazi.