''Pause - New York 1977': questo il titolo della esposizione visitabile fino al 12 novembre

di Annalisa Coppolaro
SIENA. ”Pianoforte e fotografia hanno alcuni elementi primordiali in comune: un tasto che si abbassa, un’azione che non può più essere modificata, una scelta che anticipa necessariamente quest’azione e una pausa più o meno lunga e apparentemente inerte che la segue. Questo spazio che si frappone fra una nota e l’altra è elemento fondamentale del linguaggio pianistico, è il luogo dell’immaginazione tanto per l’esecutore che per l’ascoltatore; come in una architettura determina le distanze fra gli oggetti rendendone naturale la lettura e la prospettiva”.
Questo parallelo tra fotografia, musica, architettura che Antonello Palazzolo ci regala nella guida alla sua mostra ”Pause – New York 1977” è già di per sè un modo per spiegare un evento che emoziona. Le grandi foto alle pareti della Galleria Lombardi Arte in Via Beccheria 19 a Siena sono firmate Palazzolo e risalgono appunto ai due mesi in cui l’allora giovane pianista rimase nella travolgente metropoli americana. La Grande Mela lo accorse per diverse settimana dopo che aveva conseguito contemporaneamente il diploma il pianoforte e la laurea in architettura. Quale posto migliore per un giovane appena laureato che questa fantasmagorica città? In quel periodo Antonello Palazzolo scoprì ad un tempo i maestri della fotografia USA; oltre a capire profondamente che era il pianoforte quello che avrebbe indirizzato la sua vita, e infatti poi fu quel viaggio ad indirizzarlo verso la professione di docente di pianoforte e musicista. Ed è stato proprio con i suoi studenti di pianoforte che Palazzolo ha scoperto ”quanto il mondo visuale possa essere più adatto della parola ad esprimere alcuni elementari principi musicali, quanto lo spazio pianistico sia concettualmente simile a quello fotografico e perché quella lontana avventura tra le architetture di New York avesse così prepotentemente influenzato il mio rapporto con il pianoforte”.
E infatti al vernissage il 24 ottobre è stata anche protagonista la musica al piano , sia di Antonello Palazzolo che di altri giovani pianisti, un momento decisamente particolare e affascinante per i molti convenuti all’inauguarazione.
Le foto, ma anche le parole di Antonello Palazzolo, esemplificano questo progetto fotografico nel cuore di Siena che vale la pena visitare in quanto , oltre alla sensibilità visuale che esprimono, sono di certo una finestra su un mondo lontanissimo a livello sia spaziale che temporale. Immagini di una realtà raccontata in bianco e nero, una città che solo chi ha visto può davvero cogliere nei suoi aspetti multiformi e poetici. Per info su orari e sulla mostra aperta fino al 12 novembre, visitate www.lombardiarte.com.
Questo parallelo tra fotografia, musica, architettura che Antonello Palazzolo ci regala nella guida alla sua mostra ”Pause – New York 1977” è già di per sè un modo per spiegare un evento che emoziona. Le grandi foto alle pareti della Galleria Lombardi Arte in Via Beccheria 19 a Siena sono firmate Palazzolo e risalgono appunto ai due mesi in cui l’allora giovane pianista rimase nella travolgente metropoli americana. La Grande Mela lo accorse per diverse settimana dopo che aveva conseguito contemporaneamente il diploma il pianoforte e la laurea in architettura. Quale posto migliore per un giovane appena laureato che questa fantasmagorica città? In quel periodo Antonello Palazzolo scoprì ad un tempo i maestri della fotografia USA; oltre a capire profondamente che era il pianoforte quello che avrebbe indirizzato la sua vita, e infatti poi fu quel viaggio ad indirizzarlo verso la professione di docente di pianoforte e musicista. Ed è stato proprio con i suoi studenti di pianoforte che Palazzolo ha scoperto ”quanto il mondo visuale possa essere più adatto della parola ad esprimere alcuni elementari principi musicali, quanto lo spazio pianistico sia concettualmente simile a quello fotografico e perché quella lontana avventura tra le architetture di New York avesse così prepotentemente influenzato il mio rapporto con il pianoforte”.

E infatti al vernissage il 24 ottobre è stata anche protagonista la musica al piano , sia di Antonello Palazzolo che di altri giovani pianisti, un momento decisamente particolare e affascinante per i molti convenuti all’inauguarazione.
Le foto, ma anche le parole di Antonello Palazzolo, esemplificano questo progetto fotografico nel cuore di Siena che vale la pena visitare in quanto , oltre alla sensibilità visuale che esprimono, sono di certo una finestra su un mondo lontanissimo a livello sia spaziale che temporale. Immagini di una realtà raccontata in bianco e nero, una città che solo chi ha visto può davvero cogliere nei suoi aspetti multiformi e poetici. Per info su orari e sulla mostra aperta fino al 12 novembre, visitate www.lombardiarte.com