L'appuntamento ha avuto luogo sabato 19 ottobre sulle sponde del lago di Bolsena, il più grande lago vulcanico d'Europa
BOLSENA. Acqua, Terra, Fuoco e Aria: gli elementi ed i loro colori sono stati i catalizzatori dell’Abbraccio del Lago che ha avuto luogo sabato 19 ottobre sulle sponde del Lago di Bolsena, il più grande lago vulcanico d’Europa. Centinaia di persone, abbigliate nei colori dei quattro elementi che contrassegnavano i settori del lago, si sono prese per mano, lungo le rive, i volti rivolti al grande bacino di acqua, ed hanno atteso il tramonto insieme. Perché il lago è innanzitutto bellezza di colori, che cambiano con il passaggio delle nubi, con la luce del sole. La Flash Mob dell’Abbraccio del Lago nasce dal desiderio di richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica – e forse dei politici meno distratti – su uno dei paesaggi più belli d’Europa.
Con cartoni, lenzuola, colori, con i sassi del lago, con le scritte sulla sabbia, canzoni, i partecipanti hanno espresso un progetto per il territorio, all’insegna di slogan che vogliono essere innanzitutto proposte, scelte di vita: tutela del paesaggio, acqua bene comune, sovranità alimentare, autoproduzione energetica, biodiversità.
Un territorio che potrebbe diventare uno dei Geo parchi più interessanti d’Italia, è preso di mira dagli speculatori. Da diversi anni, la cecità di funzionari e politici sta mettendo in pericolo un patrimonio naturale che per i cittadini è luogo di una vita sana, con la sua economia tradizionale di pesca, agricoltura e turismo. Un collettore fognario i cui lavori di ristrutturazione sono stati fatti ‘al ribasso’, per cui le nuovissime pompe che dovrebbero spingere i liquami fino al depuratore, sversano nel lago; un progetto di agro industria che punta alla monocoltura delle nocciole, con gli altissimi rischi per il lago e le terre, a causa dell’intenso uso di pesticidi e diserbanti che le nocciole richiedono, quando devono rispondere alle esigenze di una multinazionale che produce non cibo, bensì confort food; una politica energetica che annovera il geotermico fra le rinnovabili, quando non lo è affatto, poiché i giacimenti sotterranei che le alimentano si esauriscono. Numerosi gli striscioni contro la centrale geotermica di Castel Giorgio, la cui imminente realizzazione è unanimemente percepita come una minaccia per la salubrità di aria ed acqua in un territorio che costituisce un bacino idrogeologico di rilevanza nazionale (il lago di Bolsena è bacino idrico di acqua potabile). Senza dimenticare l’alto rischio di sismi indotti da una centrale geotermica, che incute grandissimo timore in una popolazione che ha conosciuto in passato la violenza della terra che trema.
L’iniziativa non vede nessuno specifico firmatario. E’ frutto di osmosi fra associazioni, amministrazioni e imprenditori locali: una cittadinanza attiva che ha superato campanilismi e distanze territoriali. Donne, uomini, bambini e adolescenti hanno partecipato con gioia e creatività all’abbraccio del Lago di Bolsena: un gesto di amore, un appello all’Italia ed all’Europa affinché il territorio della Tuscia sia tutelato: dalle coste marittime della Maremma, passando per il lago di Bolsena, fino all’altopiano dell’Alfina, la comunità si riunisce in un progetto di nuova ruralità rispettosa dell’ambiente e scelte economiche in sinergia con l’abbondanza di queste terre: natura, arte, storia e tradizioni.