di Lisca
SIENA. Le parole del sindaco sulle critiche al drappellone di Hassoun mi hanno fatto riflettere. Siena è città laica e insieme “Civitas Virginis”, l’amministrazione comunale è l’unica che può commissionare il palio, scegliere fra i bozzetti il drappellone, e affidare il compito di dipingerlo perché “la committenza è pubblica”, specifica il primo cittadino. E non è d’accordo con l’arcivescovo sul confronto fra l’amministrazione committente e la curia: l’artico 93 del regolamento del palio dice come deve essere il drappellone e gli elementi obbligatori laici e religiosi che deve
contenere: “la Madonna di Provenzano in alto, la data della corsa, lo stemma della Balzana e altri stemmi”. L’arcivescovo dica quel che vuole. Poi l’artista è libero di mettere giù quello che sul tema la sua arte gli detta: la Madonna col carrozzino del Fromager, l’altra con i piedi storti e via dicendo, hanno suscitato critiche a non finire. Ha ragione. Il putiferio su questo di Hassoun riguarda invece l’affidare a un artista musulmano la dipintura del drappellone, e poi il dipinto. La cristianità è in subbuglio, il vescovo di S. Marino ha celebrato una messa riparatrice per il sacrilegio: ognuno può fare quel che crede.
Io che, come il signor sindaco, ho rischiato di portarlo in contrada se si fosse fermata la Selva, ho solo un appunto da fare, e spero mi sia consentito da uomo libero.
Va bene il san Giorgio del Mantegna trasformato per l’occasione in arciere saraceno con la faccia dell’artista medesimo e la kefiah bianconera in capo, che ha ammazzato il drago, pardon, il dèmone; va anche bene la Madonnina di Provenzano con il volto della signora Paola, moglie dell’artista, dall’espressione dolente. Bella una galleria di drappelloni con l’autoritratto
dell’artista. Lodevole, anche se opinabile, l’intento di riunire i simboli delle tre religioni monoteiste sulla corona della Madonna. Quello su cui dissento è il cartiglio che sovrasta l’immagine della Madonnina, e che reca una frase scritta in arabo. Non la capisco, la vorrei comprendere. E con me tutti i senesi di lingua italiana che non conoscono la lingua. Vorrei che tutto fosse chiaro nel drappellone, specie se ha rischiato di essere mio. E’ stato detto, di certo per sentito dire, che si tratta di un versetto della Sura 19
(la Sura è un capitolo del Corano) intitolata a Maryam, Maria. E’ noto che il Corano ha un grande rispetto per Maria, indicata come una delle quattro Signore del Paradiso, insieme a Fàtima, Khadija e Asiya (moglie del faraone, che salvò Mosè dalle acque del Nilo), e anche questo mi pare un segno di altrettanto rispetto dell’artista verso la Madonna. Ma qual è il versetto citato da Hassoun? La Sura 19 ne contiene 98: quale di questi è scritto al sommo del drappellone, sopra la testa coronata della Madonnina? E, soprattutto quale ne è la traduzione italiana, in modo che tutti capiscano che cosa l’artista abbia voluto ricordare ai senesi di oggi, e a quelli che verranno, per l’eternità (perché Siena è eterna) l’omaggio del musulmano
alla nostra Madonnina oltraggiata dal colpo d’archibugio dello spagnolo sacrilego? Solo questo, niente di più di questo. Non credo di pretendere l’impossibile: sarebbe bastato che il cartiglio con la frase in arabo avesse il sottotitolo in italiano. Penso lo vorrebbero sapere tutti. Non sono certo: forse “Maria Madre di Dio”, come ha scritto il Madioni giorni fa, immagino. O no?
SIENA. Le parole del sindaco sulle critiche al drappellone di Hassoun mi hanno fatto riflettere. Siena è città laica e insieme “Civitas Virginis”, l’amministrazione comunale è l’unica che può commissionare il palio, scegliere fra i bozzetti il drappellone, e affidare il compito di dipingerlo perché “la committenza è pubblica”, specifica il primo cittadino. E non è d’accordo con l’arcivescovo sul confronto fra l’amministrazione committente e la curia: l’artico 93 del regolamento del palio dice come deve essere il drappellone e gli elementi obbligatori laici e religiosi che deve
contenere: “la Madonna di Provenzano in alto, la data della corsa, lo stemma della Balzana e altri stemmi”. L’arcivescovo dica quel che vuole. Poi l’artista è libero di mettere giù quello che sul tema la sua arte gli detta: la Madonna col carrozzino del Fromager, l’altra con i piedi storti e via dicendo, hanno suscitato critiche a non finire. Ha ragione. Il putiferio su questo di Hassoun riguarda invece l’affidare a un artista musulmano la dipintura del drappellone, e poi il dipinto. La cristianità è in subbuglio, il vescovo di S. Marino ha celebrato una messa riparatrice per il sacrilegio: ognuno può fare quel che crede.
Io che, come il signor sindaco, ho rischiato di portarlo in contrada se si fosse fermata la Selva, ho solo un appunto da fare, e spero mi sia consentito da uomo libero.
Va bene il san Giorgio del Mantegna trasformato per l’occasione in arciere saraceno con la faccia dell’artista medesimo e la kefiah bianconera in capo, che ha ammazzato il drago, pardon, il dèmone; va anche bene la Madonnina di Provenzano con il volto della signora Paola, moglie dell’artista, dall’espressione dolente. Bella una galleria di drappelloni con l’autoritratto
dell’artista. Lodevole, anche se opinabile, l’intento di riunire i simboli delle tre religioni monoteiste sulla corona della Madonna. Quello su cui dissento è il cartiglio che sovrasta l’immagine della Madonnina, e che reca una frase scritta in arabo. Non la capisco, la vorrei comprendere. E con me tutti i senesi di lingua italiana che non conoscono la lingua. Vorrei che tutto fosse chiaro nel drappellone, specie se ha rischiato di essere mio. E’ stato detto, di certo per sentito dire, che si tratta di un versetto della Sura 19
(la Sura è un capitolo del Corano) intitolata a Maryam, Maria. E’ noto che il Corano ha un grande rispetto per Maria, indicata come una delle quattro Signore del Paradiso, insieme a Fàtima, Khadija e Asiya (moglie del faraone, che salvò Mosè dalle acque del Nilo), e anche questo mi pare un segno di altrettanto rispetto dell’artista verso la Madonna. Ma qual è il versetto citato da Hassoun? La Sura 19 ne contiene 98: quale di questi è scritto al sommo del drappellone, sopra la testa coronata della Madonnina? E, soprattutto quale ne è la traduzione italiana, in modo che tutti capiscano che cosa l’artista abbia voluto ricordare ai senesi di oggi, e a quelli che verranno, per l’eternità (perché Siena è eterna) l’omaggio del musulmano
alla nostra Madonnina oltraggiata dal colpo d’archibugio dello spagnolo sacrilego? Solo questo, niente di più di questo. Non credo di pretendere l’impossibile: sarebbe bastato che il cartiglio con la frase in arabo avesse il sottotitolo in italiano. Penso lo vorrebbero sapere tutti. Non sono certo: forse “Maria Madre di Dio”, come ha scritto il Madioni giorni fa, immagino. O no?
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