Una specie di "soccorso" ai lavoratori di Scarlinoenergia
di Lexdc
SIENA. La storia si ripete un’altra volta, è bene che lo sappiano a Sinalunga come a Gallina, come in ogni località che si volesse dotare di un impianto a biomasse. Quando hai l’ impianto in funzione, per ottenere in un secondo momento la deroga di autorizzazione a bruciare rifiuti CDR (cioè Combustibile Derivato da Rifiuti) ci vuole poco, specie in una regione come la Toscana, dove il partito dei termovalorizzatori è al governo.
Vi avevamo raccontato dell’inceneritore di Scarlino e avevamo documentato con una intervista le preoccupazioni dell’ associazione contraria al termovalorizzatore. Puntualmente oggi, anche per esorcizzare la possibile cassaintegrazione per i dipendenti della Scarlinoenergia minacciata dalla proprietà, sono arrivati da Prato, Aprilia e Mantova i primi quattro camion di CDR che verranno bruciati, per ora insieme alle biomasse. La provincia di Grosseto non ha fatto in tempo a firmare l’autorizzazione che i camion erano già partiti per la loro destinazione, e la cosa non ci interessa solo perchè l’ estate tutti noi siamo soliti frequentare le spiagge della zona.
Sembra che abbiano piazzato centraline mobili per il controllo della qualità dell’aria, che dovrebbero entrare in funzione quanto prima, ma sappiamo che esse dipendono dal luogo in cui vengono piazzate e, visto che le autorità provinciali e comunali sono ben disposte verso la pratica dell’incenerimento, si vocifera che saranno piazzate “ad arte”.
L’autorizzazione è arrivata proprio mentre il Comitato del no all’inceneritore polemizzava con l’assessore provinciale sui costi insostenibili del termovalorizzatore prendendo ad esempio l’impianto Centro Riciclo Vedelago che riesce a riciclare quei materiali che in Toscana, con le tecnologie in uso, non si riescono a recuperare come giocattoli, bicchieri e piatti di plastica mentre noi paghiamo per smaltirli in discarica.
Per ultimo due parole sulla proprietà della Scarlinoenergia. Essa si chiama Sta Spa, Società Toscana Ambiente, con sede a Firenze. Secondo la loro definizione “Siamo una holding di imprese cooperative toscane ed emiliane (Unieco, La Castelnovese, Cooplat) e della Banca Monte dei Paschi di Siena. Contribuiamo, con il lavoro delle nostre società, a rendere sostenibile lo sviluppo economico operando in particolare nella gestione e valorizzazione finale dei flussi di materia e dei rifiuti di ogni origine e tipo”.
(Foto di repertorio)