SIENA. Utilizzata, per la prima volta a Siena, una innovativa tecnica minivasiva per il prelievo di rene da donatore vivente. La novità è stata introdotta presso la Chirurgia dei Trapianti del policlinico Santa Maria alle Scotte, diretta dal professor Mario Carmellini.
“Questa tecnica laparoscopica presenta numerosi vantaggi per il donatore – spiega Carmellini – perchè ha un decorso post-operatorio più breve e permette di diminuire il dolore successivo all’intervento”. La metodica è stata utilizzata per la donazione di rene fatta da una mamma aretina di 63 anni a favore della figlia trentenne.
“La mamma donatrice – aggiunge Carmellini – ha reagito molto bene subito dopo il prelievo ed è stata dimessa in pochi giorni. La figlia trapiantata sta bene ed è stata dimessa lo scorso 10 giugno”.
L’intervento, effettuato dal chirurgo Andrea Collini insieme allo stesso Carmellini e a Giuliana Ruggeri e all’anestesista Mariarosa Baldi, è il decimo del 2010 e il 453° dall’inizio dell’attività di trapianto di rene.
“Poter fruire di una tecnica mininvasiva per il prelievo di rene da donatore vivente – conclude Carmellini – ci consente di essere inseriti nel circuito nazionale dei donatori ‘samaritani’, aumentando e potenziando in questo modo la nostra attività di trapianto”.
“Questa tecnica laparoscopica presenta numerosi vantaggi per il donatore – spiega Carmellini – perchè ha un decorso post-operatorio più breve e permette di diminuire il dolore successivo all’intervento”. La metodica è stata utilizzata per la donazione di rene fatta da una mamma aretina di 63 anni a favore della figlia trentenne.
“La mamma donatrice – aggiunge Carmellini – ha reagito molto bene subito dopo il prelievo ed è stata dimessa in pochi giorni. La figlia trapiantata sta bene ed è stata dimessa lo scorso 10 giugno”.
L’intervento, effettuato dal chirurgo Andrea Collini insieme allo stesso Carmellini e a Giuliana Ruggeri e all’anestesista Mariarosa Baldi, è il decimo del 2010 e il 453° dall’inizio dell’attività di trapianto di rene.
“Poter fruire di una tecnica mininvasiva per il prelievo di rene da donatore vivente – conclude Carmellini – ci consente di essere inseriti nel circuito nazionale dei donatori ‘samaritani’, aumentando e potenziando in questo modo la nostra attività di trapianto”.