Il rapporto dell'Enea ha presentato il rapporto "Energia e ambiente"
di LEXDC SIENA
SIENA. Oggi (30 novembre), ENEA – Ente nazionale per le nuove tecnologie, l’ energia e lo sviluppo sostenibile – ha presentato il rapporto “Energia e Ambiente”. In Italia il consumo di energia proveniente da fonti rinnovabili è cresciuto del 16% nel 2009, mentre sempre nello stesso anno i consumi di energia sono diminuiti complessivamente del 5,2%. Il problema è che per l’ Enea la risorsa nucleare fa parte delle fonti rinnovabili. E qui casca l’ asino. Sposa le tesi del governo Berlusconi, interessato al business della “costruzione” delle centrali nucleari piuttosto che all’ energia elettrica che esse dovrebbero produrre.
“Nel settore nucleare, con un investimento complessivo di circa 35 miliardi di euro al 2050 entrerebbero in funzione 7 centrali”, con “la prima nel 2025”. Così rapporto dell’Enea ‘Energia e ambiente – analisi e scenari’, presentato a Roma. Rispetto agli scenari di riferimento – si legge nello studio Enea – negli investimenti aggiuntivi ciò porterebbe a “una riduzione del 27% delle emissioni di CO2 imputabili al parco elettrico (meno 10% delle emissioni totali)”.
Berlusconi aveva preconizzatonel nel febbraio 2009, presi gli accordi con Sarkozy, la posa della prima pietra della prima centrale atomica nel 2012. Ma siamo già in ritardo, perchè questo governo non ha ancora scelto i siti nucleabili nè ha insediato l’Agenzia nazionale per il Nucleare, pur avendo scelto il presidente in Umberto Veronesi e stanziato fondi per 1,5 milioni di euro in due anni. Come scrivevamo qualche giorno fa, dimissionato il governo, salta tutto. Ora le previsioni di Terna sule necessità elettriche del paese vorrebbero la realizzazione dell’ incremento elettrico raddoppiato dell’attuale per il 2020. Che ce ne facciamo di centrali nucleari che iniziano a produrre fuori tempo massimo? Non è meglio seguire altre strade? Le altre strade ci portano alle vere rinnovabili, solare, fotovoltaico, eolico. “Vere” perchè non producono scorie radioattive oltre al famigerato CO2, e fatte con materiali riciclabili alla fine del ciclo produttivo dell’ impianto, sia piccolo da famiglia che centrale elettrica.
La fattura energetica dell’Italia è diminuita a poco più di 41 miliardi di euro rispetto al picco di 57 miliardi toccato nel 2008, e il merito è dovuto esclusivamente alle fonti rinnovabili che hanno incrementato la produzione nazionale arrivando a contribuire per un quinto e una riduzione della produzione con impianti termoelettrici, quelli che vanno a gas naturale. Ovviamente mantenere un simile trend riduce i ricavi dell’ENI, ma riduce anche l’ importazione di materie prime come petrolio e gas dall’ estero, contribuendo alla bilancia commerciale italiana oltre che alla riduzione dell’ inquinamento. I dati sono tutti dell’ Enea, naturalmente.
Infine, nel rapporto, è stata messa in evidenza l’importanza del progetto Archimede sviluppato da Enel ed Enea a Priolo (SR). Si tratta della prima applicazione a livello mondiale di integrazione tra un ciclo combinato a gas e un impianto solare termodinamico, basato su una tecnologia fortemente innovativa elaborata dall’Enea, realizzato in soli dieci anni.
Quindi è possibile realizzare scelte strategiche che ci rendano meno dipendenti dall’ importazione di materie prime idrocarburiche e dall’ inquinamento dell’ ambiente in cui viviamo. Basta continuare a investire in ricerca e innovazione e i risultati arriveranno. E sarà ancora più evidente che del nucleare non abbiamo alcun bisogno. I tedeschi stanno cercando di spiegarlo alla Merkel, i francesi stanno cercando di spiegarlo a Sarkozy. Qualcuno fermi il governo italiano, la bramosia edilizia di Impregilo e le commesse per centinaia di milioni di euro in acciaio che sogna la Marcegaglia per realizzare i siti nucleari. Per favore.