di Jolanta Burzynska*
SIENA. Le vacanze, sospirate e sognate, stanno per arrivare. Potremo finalmente rilassarci, ricaricare le batterie, fare quello che ci piace, buttare via la sveglia, dimenticare l'agenda. Eppure, a volte ci sentiamo dire da qualcuno che è tornato dalle vacanze più stressato di prima. Forse è successo anche a voi?
E' comprensibile se siete incappati in uno sciopero dei trasporti, i vostri bagagli sono stati persi all'aeroporto, l'agenzia di viaggi è fallita o l'aereo è stato dirottato. Tutti questi sono, per fortuna, eventi più, o meno eccezionali e nella maggioranza dei casi le cause dello stress da vacanza sono ben altre. Non si tratta neanche del fuso orario, del cambiamento di clima, delle abitudini alimentari, della lingua che ovviamente avete già considerato scegliendo la meta del viaggio. Il vero problema è….la vostra mente! Immaginatevi di stare sdraiati sulla spiaggia, sotto l'ombrellone, di sentire la brezza sul viso, il rumore delle onde, e proprio quando vi state rilassando arriva un pensiero: “appena si torna dovrò cambiare la macchina, non va più, chissà quanto mi costerà, e la crisi quest'anno…chiamerò il commercialista e…”. Basta un pensiero e prima che ve ne accorgiate siete già altrove: in ufficio, a scuola, dal meccanico, in banca…Vi state ancora rilassando?! Una delle caratteristiche della mente umana è la capacità di generare un flusso ininterrotto di pensieri che si spostano con una straordinaria velocità fra passato, presente, e futuro. E' una qualità indispensabile per programmare, fare progetti, trarre conclusioni, confrontare, imparare da esperienze passate ma che, nello stesso tempo, rende difficile soffermarsi sul presente e godersi appieno l'esperienza che stiamo vivendo. Lo stile di vita frenetico, ansia e preoccupazioni ci portano spesso ad anticipare, a pensare a dopo, a cosa succederà domani, oppure, a rimuginare sul passato. Come quella signora di mezza età che guardando il tramonto sul mare non riesce ad apprezzarlo perchè sta pensando ad un altro tramonto, tanti anni fa e "nulla sarà mai più come allora”.
Se poi vi siete portati dietro un bagaglio pieno di aspettative, la delusione è molto probabile. Le aspettative sono i prodotti della nostra mente sotto forma di fantasie, pensieri, speranze, previsioni che riguardano il futuro, ma siccome il futuro non è né prevedibile né programmabile, le aspettative, soprattutto quelle che riguardano gli eventi fuori dal nostro controllo, possono essere inutili e dannose. Se qualcuno sperava che le vacanze aggiustassero il rapporto di coppia un po’ stanco e traballante, o sognava d'incontrare un partner ideale, è possibile che torni a casa deluso, dando la colpa della propria frustrazione al caldo, al servizio scadente, al cibo immangiabile, aggiungendo magari “era meglio se restavo a casa!”.
Come evitare tutto questo? Non possiamo smettere di pensare, ma è possibile allenarsi a stare “qui e ora”, affrontando le vacanze come un’esperienza emozionante da vivere nel presente, momento per momento. Ci può essere d'aiuto la pratica di mindfulness. La parola inglese traducibile come “consapevolezza” ha in realtà un significato più ampio. Si riferisce ad una procedura di meditazione di origini buddiste, che grazie allo scienziato americano Jon Kabat-Zinn negli anni 70 è stata adattata alle esigenze della cultura occidentale e inserita nei programmi terapeutici di riduzione dello stress, di prevenzione delle ricadute depressive e oggi fa parte integrante di alcune psicoterapie come ACT (Terapia di Accettazione e Impegno) e la Terapia Dialettica. Secondo Kabat-Zinn si tratta della consapevolezza che emerge quando prestiamo attenzione all'esperienza che stiamo vivendo, intenzionalmente e senza esprimere giudizi. La pratica di mindfulness insegna ad essere consapevoli delle sensazioni corporee, dei pensieri, delle emozioni e di quello che succede attorno a noi, aiuta a vivere in contatto con il proprio corpo e con il mondo esterno. E' stata scientificamente dimostrata la sua utilità nella terapia dei disturbi d'ansia, della depressione, e di altri problemi psichici, e forse non sarebbe male applicarne un po' anche nella frenetica e stressante vita di tutti i giorni. Le vacanze offrono molte occasioni per incominciare.
Come? La prossima volta che camminate in riva al mare, fatelo consapevolmente, sentendo il contatto dei piedi con la sabbia che affonda sotto il vostro peso, la fresca carezza dell'acqua che vi avvolge le gambe…e prestate attenzione a chi vi sta accanto. Quando inevitabilmente rriveranno i pensieri di tutt’altro genere, ringraziate la vostra mente per l’incessante lavoro che svolge e riportate con gentilezza la vostra attenzione a voi stessi, a quello che stavate facendo. Fatelo più volte senza giudicarvi per esservi distratti, notando semplicemente che è possibile indirizzare la vostra attenzione sull’esperienza che state vivendo.
Forse così, fra qualche anno, guardando le foto di questa vacanza, non dovrete chiedervi:”Quando le abbiamo scattate? Ma davvero, c'ero anch'io?” Buone vacanze!
SIENA. Le vacanze, sospirate e sognate, stanno per arrivare. Potremo finalmente rilassarci, ricaricare le batterie, fare quello che ci piace, buttare via la sveglia, dimenticare l'agenda. Eppure, a volte ci sentiamo dire da qualcuno che è tornato dalle vacanze più stressato di prima. Forse è successo anche a voi?
E' comprensibile se siete incappati in uno sciopero dei trasporti, i vostri bagagli sono stati persi all'aeroporto, l'agenzia di viaggi è fallita o l'aereo è stato dirottato. Tutti questi sono, per fortuna, eventi più, o meno eccezionali e nella maggioranza dei casi le cause dello stress da vacanza sono ben altre. Non si tratta neanche del fuso orario, del cambiamento di clima, delle abitudini alimentari, della lingua che ovviamente avete già considerato scegliendo la meta del viaggio. Il vero problema è….la vostra mente! Immaginatevi di stare sdraiati sulla spiaggia, sotto l'ombrellone, di sentire la brezza sul viso, il rumore delle onde, e proprio quando vi state rilassando arriva un pensiero: “appena si torna dovrò cambiare la macchina, non va più, chissà quanto mi costerà, e la crisi quest'anno…chiamerò il commercialista e…”. Basta un pensiero e prima che ve ne accorgiate siete già altrove: in ufficio, a scuola, dal meccanico, in banca…Vi state ancora rilassando?! Una delle caratteristiche della mente umana è la capacità di generare un flusso ininterrotto di pensieri che si spostano con una straordinaria velocità fra passato, presente, e futuro. E' una qualità indispensabile per programmare, fare progetti, trarre conclusioni, confrontare, imparare da esperienze passate ma che, nello stesso tempo, rende difficile soffermarsi sul presente e godersi appieno l'esperienza che stiamo vivendo. Lo stile di vita frenetico, ansia e preoccupazioni ci portano spesso ad anticipare, a pensare a dopo, a cosa succederà domani, oppure, a rimuginare sul passato. Come quella signora di mezza età che guardando il tramonto sul mare non riesce ad apprezzarlo perchè sta pensando ad un altro tramonto, tanti anni fa e "nulla sarà mai più come allora”.
Se poi vi siete portati dietro un bagaglio pieno di aspettative, la delusione è molto probabile. Le aspettative sono i prodotti della nostra mente sotto forma di fantasie, pensieri, speranze, previsioni che riguardano il futuro, ma siccome il futuro non è né prevedibile né programmabile, le aspettative, soprattutto quelle che riguardano gli eventi fuori dal nostro controllo, possono essere inutili e dannose. Se qualcuno sperava che le vacanze aggiustassero il rapporto di coppia un po’ stanco e traballante, o sognava d'incontrare un partner ideale, è possibile che torni a casa deluso, dando la colpa della propria frustrazione al caldo, al servizio scadente, al cibo immangiabile, aggiungendo magari “era meglio se restavo a casa!”.
Come evitare tutto questo? Non possiamo smettere di pensare, ma è possibile allenarsi a stare “qui e ora”, affrontando le vacanze come un’esperienza emozionante da vivere nel presente, momento per momento. Ci può essere d'aiuto la pratica di mindfulness. La parola inglese traducibile come “consapevolezza” ha in realtà un significato più ampio. Si riferisce ad una procedura di meditazione di origini buddiste, che grazie allo scienziato americano Jon Kabat-Zinn negli anni 70 è stata adattata alle esigenze della cultura occidentale e inserita nei programmi terapeutici di riduzione dello stress, di prevenzione delle ricadute depressive e oggi fa parte integrante di alcune psicoterapie come ACT (Terapia di Accettazione e Impegno) e la Terapia Dialettica. Secondo Kabat-Zinn si tratta della consapevolezza che emerge quando prestiamo attenzione all'esperienza che stiamo vivendo, intenzionalmente e senza esprimere giudizi. La pratica di mindfulness insegna ad essere consapevoli delle sensazioni corporee, dei pensieri, delle emozioni e di quello che succede attorno a noi, aiuta a vivere in contatto con il proprio corpo e con il mondo esterno. E' stata scientificamente dimostrata la sua utilità nella terapia dei disturbi d'ansia, della depressione, e di altri problemi psichici, e forse non sarebbe male applicarne un po' anche nella frenetica e stressante vita di tutti i giorni. Le vacanze offrono molte occasioni per incominciare.
Come? La prossima volta che camminate in riva al mare, fatelo consapevolmente, sentendo il contatto dei piedi con la sabbia che affonda sotto il vostro peso, la fresca carezza dell'acqua che vi avvolge le gambe…e prestate attenzione a chi vi sta accanto. Quando inevitabilmente rriveranno i pensieri di tutt’altro genere, ringraziate la vostra mente per l’incessante lavoro che svolge e riportate con gentilezza la vostra attenzione a voi stessi, a quello che stavate facendo. Fatelo più volte senza giudicarvi per esservi distratti, notando semplicemente che è possibile indirizzare la vostra attenzione sull’esperienza che state vivendo.
Forse così, fra qualche anno, guardando le foto di questa vacanza, non dovrete chiedervi:”Quando le abbiamo scattate? Ma davvero, c'ero anch'io?” Buone vacanze!
© RIPRODUZIONE RISERVATA
*medico psicoterapeuta
http://www.psicosomatica-psicoterapia-siena.it