"All’Ente Provincia siano riconosciute funzioni chiare e risorse certe e sufficienti a garantire i servizi essenziali"
SIENA. La Provincia di Siena ha inviato all’Unione Province Italiane (UPI), al Presidente della Repubblica, al Governo e al Parlamento, ai rappresentanti dei partiti e movimenti politici, delle forze politiche e sociali, ad ANCI e Conferenza delle Regioni, un ordine del giorno per sottolineare quanto sia indispensabile per il territorio la presenza di una Provincia forte, autorevole, pienamente rappresentativa della comunità, dotata di un’organizzazione adeguata e di risorse finanziarie sufficienti a garantire i servizi essenziali assegnati in maniera efficiente e tale da rispettare i diritti dei cittadini.
Il documento, sottoscritto da 32 Sindaci della provincia, evidenzia l’importanza che per tali amministratori, nella azione quotidiana al servizio delle città amministrate, rivestono le Province, istituzioni chiave per la coesione e il governo dei territori e attraverso cui sono garantiti servizi essenziali, quali ad esempio la sicurezza nelle scuole superiori o la gestione ed efficienza delle strade provinciali. Servizi che sono diritti inalienabili e che non possono essere assicurati solo a livello comunale ma che necessitano di un ente intermedio per l’erogazione ottimale.
Eppure ancora molti cittadini, sull’onda di quel referendum che, tra le altre cose avrebbe sancito anche l’abolizione delle province, sono convinti che le Province non esistano più. Invece le Province esistono e svolgono funzioni fondamentali di estrema importanza, ma devono operare con risorse limitatissime e assolutamente insufficienti per svolgere il compito a cui sono chiamate.
I sindaci chiedono dunque a gran voce di porre fine al dibattito istituzionale sulle Province, ormai superato e la cui riapertura non farebbe che produrre nuove incertezze e instabilità a tutto danno dei cittadini e di considerare le Province quali istituzioni costitutive della Repubblica, con un ruolo e attribuzioni peculiari nel sistema Paese, proseguendo senza indugi e con determinazione nel percorso di revisione della Legge 56/14 sia rispetto alle funzioni fondamentali che rispetto alla governance.
Nel documento si chiede inoltre di risolvere anche la situazione di incertezza finanziaria – ormai unanimemente acclarata – di questi enti, adoperando misure strutturali e programmatiche e al di fuori di interventi tampone fin qui adottati, restituendo alle Province piena agibilità e autonomia, così da potere permettere l’erogazione dei servizi essenziali loro affidati dalla Costituzione e dalle legge, nel rispetto dei diritti dei cittadini.