Sono a rischio le vacanze dei senesi sulle coste del Tirreno grossetano
di LEXDC
SIENA. Facile gioco di parole per esemplificare la realtà prossima futura che aspetta le vacanze dei senesi sulle coste del Tirreno grossetano. Già non sono contenti a Follonica perché – causa il patto di stabilità – dalla Provincia non arrivano i soldi per finire la ricostruzione del litorale eroso dal mare. Ma le ultime notizie parlano di un nemico ancora più grande e invincibile per il turismo locale fatto di sole, mare, estate, ambiente pulito; e coinvolgono tanti senesi che da sempre ci villeggiano (quando non hanno addirittura una seconda abitazione nella località maremmana o nella vicina Punta Ala).
Infatti, nella confinante località di Scarlino sembra – perché per non alzare polveroni popolari nessuno si prende la briga di confermarlo – che i tecnici della Sogin abbiano individuato un’area eccellente per la costruzione una centrale nucleare, una di quelle della speculazione energetica del governo con i reattori francesi di terza generazione Epr. Follonica come Baia Domizia?
Per chi non lo sapesse, Baia Domizia, situata sulla
E’ bene che a Follonica e Punta Ala si facciano bene i conti, visto che per l’economia locale sarebbe un gravissimo danno perdere la principale fonte di reddito
costa a Nord di Napoli, era assurta per un certo periodo a notevole località di mare con alberghi, pinete, turisti, seconde case per villeggianti, mozzarella di bufala compresa.
Poi il mare cominciò a tradire, sembra a causa di qualcosa che proveniva dalla foce del Garigliano, qualche chilometro più a Nord, dove venivano sversate le acque di risulta della centrale nucleare lì costruita ( l’edificio fa ancora bella mostra di sé, compresi gli sbarramenti e il filo spinato della proprietà semi-abbandonata, sotto custodia della Sogin stessa. Qui sono custoditi ancora 2605 metri cubi di rifiuti radioattivi e nel periodo 2009-2012 verranno spesi 45 milioni di euro statali per una bonifica da concludere teoricamente nel 2019 – fonte Sogin).
Il declino della località fu rapido e inarrestabile, per molte estati fu proibita la balneazione. Arrivò anche il colpo di grazia col terremoto… poi la lenta rinascita, grazie alla chiusura della centrale dopo il referendum; ma la diffidenza per la balneazione è durata, a torto o ragione, ancora molti anni.
E anche se oggi la situazione sembra tornata alla normalità, i residenti del casertano ogni estate si chiedono, prima di partire, se sarà possibile recarvisi o se sia il caso di preferire altre località nel Lazio, da Gaeta a Sperlonga, diverse decine di chilometri di distanza.
E’ bene, dunque, che a Follonica e Punta Ala si facciano bene i conti, visto che per l’economia locale sarebbe un gravissimo danno perdere la principale fonte di reddito dei suoi abitanti per convertirsi all’accatto di stato, andando a dipendere dal governo centrale la concessione dell’obolo promesso da Berlusconi… visto che i comuni “vittime” della precedente era nucleare italiana attendono ancora, a ottobre 2010, i rimborsi promessi negli anni ottanta (fonte ANCI).