Una visita alle Terme appena inaugurate
di Jolanta Burzynska
SIENA. “E di novembre a Petriuolo al bagno…” declamava nel Duecento il poeta Folgore da San Gimignano. Oggi lo possiamo dire anche noi! Il novembre è alle porte e, dopo anni di stenti, minacce di chiusura e un’inaugurazione un po’ in sordina, le terme di Petriolo sono finalmente aperte al pubblico. Vedere per credere? Noi ci siamo andati per raccontarvi come stanno veramente le cose. Al bancone della reception ci attende un’impiegata giovane e gentile, il biglietto ha un prezzo conveniente: 10 euro l’ingresso pomeridiano di domenica.
Proseguiamo fino agli spogliatoi accompagnati dalla Signora Rita, fanghina, che, non avendo altro da fare al momento, è lieta di farci da guida e durante il percorso elenca tutti i trattamenti di cui potremmo usufruire: fanghi, bagni, massaggi, aerosol, ecc.
L’essenziale funzionalità della struttura è un po’ scarna. Non troviamo però neanche quell’affollamento schiamazzante di fine settimana presente nei luoghi termali più popolari, nè il silenzio reverente degli esclusivi resort di lusso. Ci sono soltanto la natura, la tranquillità e l’acqua, la stessa acqua sulfurea già nota agli antichi romani per le sue proprietà curative e nella quale hanno fatto il bagno innumerevoli personaggi storici, da Galeazzo Malatesta ai Gonzaga, da Federico II di Montefeltro a Enea Silvio Piccolomini, ossia Papa Pio II. Nella stessa acqua ora ci immergiamo anche noi! Cominciamo da una piccola vasca esterna, la più calda. Riusciamo a resistere a malapena per pochi minuti perchè la temperatura raggiunge 40°C ed il polso comincia ad accellerare. Proseguiamo con il bagno nella piscina interna: qui l’acqua è solo appena più tiepida. Alla fine, per “calmare i bollori”, siamo costretti a tuffarci in una vasca d’acqua fredda situata anch’essa al coperto.
La tappa successiva è il percorso vascolare con due camminamenti, uno con l’acqua fredda, l’altro calda: passare rapidamente dall’uno all’altro produce la sensazione di pizzicore alle gambe ed è un vero toccasana per la circolazione, mentre i ciottoli del pavimento massaggiano i nostri piedi.
Qualche minuto di riposo sui lettini nella sala di relax e saliamo al piano superiore dove sulla terazza accanto al bar troviamo la piscina più grande: la temperatura gradevole dell’acqua e la magnifica vista della valle del Farma vestita d’autunno ci fanno dimenticare il mondo esterno. Soltanto la sete ci costringe ad uscire e, dopo una spremuta al bar, scendiamo di nuovo per continuare il nostro giro. Ci intrufoliamo nei camerini di fangoterapia dotati di vasche d’idromassaggio ozonizzato, in quelli dove si fanno i massaggi, nel modernissimo reparto di cure inalatorie…
Curiosando per i corridoi ci imbattiamo, con sorpresa, nel fautore di quello che tuttora ci sembra un miracolo.
Incontriamo Mauro Cencioni, sindaco di Monticiano e l’attuale presidente delle Terme di Petriolo. Come un’artista mai contento fino in fondo delle proprie fatiche, Cencioni si affretta a dire: “mancano ancora arredi, gli abbellimenti, il sito è in costruzione…”. Subito dopo gli si illumina il volto mentre parla dei progetti futuri: “entro la fine del mio mandato voglio finire i due piani inferiori dello stabilimento con centro congressi, ristorazione e altre piscine termali molto più grandi…”.
Facciamo al sindaco i nostri auguri per la realizzazione del progetto e, prima di congedarci, gli strappiamo un’anticipazione sulle attività in programma alle terme: è prevista una festa di Capodanno. Vi daremo tutti i dettagli non appena la notizia sarà ufficiale, nel frattempo però non prendete impegni! Ci vediamo alle terme!”.
SIENA. “E di novembre a Petriuolo al bagno…” declamava nel Duecento il poeta Folgore da San Gimignano. Oggi lo possiamo dire anche noi! Il novembre è alle porte e, dopo anni di stenti, minacce di chiusura e un’inaugurazione un po’ in sordina, le terme di Petriolo sono finalmente aperte al pubblico. Vedere per credere? Noi ci siamo andati per raccontarvi come stanno veramente le cose. Al bancone della reception ci attende un’impiegata giovane e gentile, il biglietto ha un prezzo conveniente: 10 euro l’ingresso pomeridiano di domenica.
Proseguiamo fino agli spogliatoi accompagnati dalla Signora Rita, fanghina, che, non avendo altro da fare al momento, è lieta di farci da guida e durante il percorso elenca tutti i trattamenti di cui potremmo usufruire: fanghi, bagni, massaggi, aerosol, ecc.
L’essenziale funzionalità della struttura è un po’ scarna. Non troviamo però neanche quell’affollamento schiamazzante di fine settimana presente nei luoghi termali più popolari, nè il silenzio reverente degli esclusivi resort di lusso. Ci sono soltanto la natura, la tranquillità e l’acqua, la stessa acqua sulfurea già nota agli antichi romani per le sue proprietà curative e nella quale hanno fatto il bagno innumerevoli personaggi storici, da Galeazzo Malatesta ai Gonzaga, da Federico II di Montefeltro a Enea Silvio Piccolomini, ossia Papa Pio II. Nella stessa acqua ora ci immergiamo anche noi! Cominciamo da una piccola vasca esterna, la più calda. Riusciamo a resistere a malapena per pochi minuti perchè la temperatura raggiunge 40°C ed il polso comincia ad accellerare. Proseguiamo con il bagno nella piscina interna: qui l’acqua è solo appena più tiepida. Alla fine, per “calmare i bollori”, siamo costretti a tuffarci in una vasca d’acqua fredda situata anch’essa al coperto.
La tappa successiva è il percorso vascolare con due camminamenti, uno con l’acqua fredda, l’altro calda: passare rapidamente dall’uno all’altro produce la sensazione di pizzicore alle gambe ed è un vero toccasana per la circolazione, mentre i ciottoli del pavimento massaggiano i nostri piedi.
Qualche minuto di riposo sui lettini nella sala di relax e saliamo al piano superiore dove sulla terazza accanto al bar troviamo la piscina più grande: la temperatura gradevole dell’acqua e la magnifica vista della valle del Farma vestita d’autunno ci fanno dimenticare il mondo esterno. Soltanto la sete ci costringe ad uscire e, dopo una spremuta al bar, scendiamo di nuovo per continuare il nostro giro. Ci intrufoliamo nei camerini di fangoterapia dotati di vasche d’idromassaggio ozonizzato, in quelli dove si fanno i massaggi, nel modernissimo reparto di cure inalatorie…
Curiosando per i corridoi ci imbattiamo, con sorpresa, nel fautore di quello che tuttora ci sembra un miracolo.
Incontriamo Mauro Cencioni, sindaco di Monticiano e l’attuale presidente delle Terme di Petriolo. Come un’artista mai contento fino in fondo delle proprie fatiche, Cencioni si affretta a dire: “mancano ancora arredi, gli abbellimenti, il sito è in costruzione…”. Subito dopo gli si illumina il volto mentre parla dei progetti futuri: “entro la fine del mio mandato voglio finire i due piani inferiori dello stabilimento con centro congressi, ristorazione e altre piscine termali molto più grandi…”.
Facciamo al sindaco i nostri auguri per la realizzazione del progetto e, prima di congedarci, gli strappiamo un’anticipazione sulle attività in programma alle terme: è prevista una festa di Capodanno. Vi daremo tutti i dettagli non appena la notizia sarà ufficiale, nel frattempo però non prendete impegni! Ci vediamo alle terme!”.