Assessori e deleghe: i conti da saldare...
di Raffaella Zelia Ruscitto
SIENA. “E’ bello essere Re” diceva uno spassosissimo Bel Brooks nelle vesti di Luigi XIV ne “La pazza storia del mondo”.
Possiamo commentare, con altrettanta certezza che il neo-sindaco Bruno Valentini, dopo le tradizionali foto di rito durante l’insediamento, abbia potuto godere ben poco della sua nuova posizione. Che rivestire la carica di sindaco in questa Siena ridotta ad un colabrodo – economicamente parlando – non fosse una passeggiata, lo dicevamo da tempo ma, probabilmente, nella posizione in cui è il primo cittadino fresco di nomina, la “faccenda” è ancora meno gratificante.
Le “correnti” interne al Pd si fanno sentire in queste ore concitate spese per costruire la squadra di Governo. Gli equilibri messi in piedi per rendere più forte la compagine elettorale adesso devono rimodellarsi intorno all’amministrazione della città, in ruoli primari. E, ne siamo certi, il convitato di pietra (C.) sta lavorando alacremente per mettere in scacco Valentini anche dalle posizioni interne alla Giunta.
Il Consiglio Comunale è stata opera sua. Il contrasto derivato dagli eletti in quota Monaci è privo di rischi reali. Gli “yes man e woman” hanno i loro posti in prima fila e, salvo qualche voltagabbanismo legato ad un “cambio di cavallo” per mero interesse di scuderia ritenuta più forte, i suddetti svolgeranno i loro compiti molto diligentemente.
Il sindaco Valentini garantisce e trasuda serenità ma quelli che gli stanno più vicini conoscono le sue ambasce. L’ansia e il tormento di chi, sentendo di dover percorrere una strada tortuosa e piena di insidie, vorrebbe scegliere i compagni di viaggio e le scarpe della sua misura ma, proprio in queste scelte si nasconde il primo ostacolo.
I nomi della Giunta, in questa eccezionale circostanza, faranno da subito la differenza. Se ci sarà una differenza. Qualche indiscrezione è trapelata dalle segrete stanze. Voci che a volte collegano persone a deleghe ben precise e, a volte, lasciano intendere la totale confusione del momento, perchè non si capisce neppure quale ruolo debba essere ricoperto da quel nome fatto “per indicazione di”.
Alcuni di questi “nomi senza delega” sono quelli di Alberto Taccioli, Lorenzo Brenci, Stefano Maggi, Elisabetta Antonini, Alessandro Bellini, Massimo Bianchi: tutti di corrente ceccuzziana. Sempre della stessa area di riferimento, ma con delega allegata, sarebbero Anna Ferretti, già assessore alla Sanità con C., ora in pole per ricoprire nuovamente la carica (ma potrebbe soffrire la concorrenza di G. B. Alfano), e Roberto Barzanti che potrebbe ricoprire la carica di assessore alla Cultura. Per la Cultura, in lizza, ci sarebbero anche Achille Mirizio, “sponsorizzato” dalle anime democristiane e clericali della città, e Daniela Capresi. Assessorato molto ambito, quello alla Cultura, per la famosa sfida della candidatura a Siena Capitale europea della Cultura ed anche per le grandi potenzialità inespresse del Santa Maria della Scala. Oseremmo dire che questo è certamente l’incarico più delicato ma “carico di soddisfazioni” di questa Giunta.
Per il Turismo sarebbe stata chiamata Sonia Pallai, responsabile proprio di questo settore per Confesercenti. ma potrebbe trattarsi di un ballon d’essai. Allo Sport – tema particolarmente caldo in questo momento – potrebbero andare il riformista Leonardo Tafani (Polisportiva Mens Sana) oppure Lucia Paolini (presidente Libertas). Circola anche il nome di Filippo Castellano, ma le sue credenziali sono tutte da scoprire. Si dice di Alessandro Bellini ai Lavori Pubblici e di Sandro Starnini quale vicesindaco. Un nodo importante sarebbe poi quello dell’assessore al Palio, al canape sono in due: Cappelli (ex-priore della Pantera) e Renzoni (Torre).
Per fortuna la Carolina Persi è in Consiglio Comunale e, si spera, non le verrà chiesto di lasciare il ruolo per altri incarichi. La sua voglia di comunicare le sue idee, a volte in contrasto tra loro, è già a livelli di guardia al punto che ci domandiamo cosa l’abbia trattenuta fino ad oggi dal trasmettere il suo pensiero. Se arrivò a bacchettare duramente Valentini (oggi osannato) per la storia della lista propria, chissà cosa avrebbe mai detto a commento delle tante ombre cadute sul modus operandi di C. e in difesa del buon nome del partito. Peccato che, in quel periodo non avesse voglia di comunicare. Una grave perdita.
Per fortuna la Carolina Persi è in Consiglio Comunale e, si spera, non le verrà chiesto di lasciare il ruolo per altri incarichi. La sua voglia di comunicare le sue idee, a volte in contrasto tra loro, è già a livelli di guardia al punto che ci domandiamo cosa l’abbia trattenuta fino ad oggi dal trasmettere il suo pensiero. Se arrivò a bacchettare duramente Valentini (oggi osannato) per la storia della lista propria, chissà cosa avrebbe mai detto a commento delle tante ombre cadute sul modus operandi di C. e in difesa del buon nome del partito. Peccato che, in quel periodo non avesse voglia di comunicare. Una grave perdita.
Da questa carrellata di ipotetici futuri assessori di Siena, ne emerge un quadro poi non tanto “innovativo”. Al di là degli eventuali incarichi ricoperti, non si respira certo aria di rinnovamento. Ma i giochi sono ancora fermi, il sindaco ribolle, gli alleati idem, e la battaglia interna è ancora tutta da giocare, evidentemente.
Per non farci mancare nulla, abbiamo captato anche la voce dell’ineffabile Marzucchi proposto come presidente del Consiglio comunale. Stessi nomi, stessi sponsor… persino il portavoce del sindaco sarà ancora lo stesso. Nessuno si è accorto che è Siena a non essere più la stessa?
Per non farci mancare nulla, abbiamo captato anche la voce dell’ineffabile Marzucchi proposto come presidente del Consiglio comunale. Stessi nomi, stessi sponsor… persino il portavoce del sindaco sarà ancora lo stesso. Nessuno si è accorto che è Siena a non essere più la stessa?
Eppure, di professionalità di indubbio valore ce ne sarebbero a Siena. Non con la tessera in tasca, con nessuna tessera, siamo daccordo, magari anche “prestate” ad altri schieramenti o ideologie ma comunque capaci di saper mettere a frutto il loro intuito e la loro esperienza per un percorso volto al comune interesse. Persone che probabilmente, saprebbero essere alleati più “utili” a Bruno Valentini di quanto non possano essere quelli “con la tessera” o “indicati da qualcuno”.
Certo, gli uomini liberi hanno l’improbo difetto di pensare con la propria testa, e l’ancora peggior difetto di cercare un confronto diretto alla ricerca costante della “cosa giusta da fare”… a volte sono considerati scomodi, sfacciati, ingestibili, inaffidabili… eppure, in questo momento, una manciata di questi (appena una decina) potrebbe salvare Siena e frenare la corsa verso il baratro. Se Valentini se la sentisse di mettersi a capo di siffatta, trasversale, “sporca decina”, l’inversione di marcia sarebbe straordinaria!
Ma forse stiamo solo sognando. Le logiche della politica odierna sono ben altre e seguono strade ben diverse, purtroppo.
Infine, mi permetto un inciso personale. Mi rivolgo all’Eretico che, nel suo ultimo fondo mi chiama a far parte di una valida schiera di garanti, alla ricerca del “Santo Graal”, ovvero del candidato ideale. Mai compagnia mi trovò più onorata e, sono certa, che potrebbe raccogliere altri “impavidi” crociati, fuori e dentro la rete. Le imprese impossibili hanno sempre il loro fascino e questa ne ha da vendere.