Servizio speciale di Enrico Campana
SINALUNGA. Un pugno di giornalisti, un paio di Tv, il sindaco fra il suo vice Agnoletti e il fido assessore-ombra, e un sorprendente “Maurizio Botarelli show”. Insomma, è molto più di una semplice conferenza stampa, per rimediare a un ritardo di un anno buono, anche se vale il detto “meglio tardi che mai”. Splendida autodifesa, nella quale il “signor sindaco” ha più volte ammesso errori di comunicazione, gli unici dei quali sia disposto a farsi carico. Non una presunta leggerezza in materia di salute, argomento peraltro di punta della linea del governatore della Regione, che nel suo programma economico ha parlato di energie rinnovabili “come opportunità più che rischi”. Dall’altra parte del tavolo (o della barricata) gli esponenti dell’opposizione e i rappresentanti dei belligeranti Comitati locali scesi sul piede di guerra (“per l’assenza della politica e una legittima preoccupazione della popolazione”, questa la loro motivazione) per bloccare l’impianto di biomasse in località La Persie.
Da parte del sindaco che siede nel governo pubblico senese (la Deputazione del Monte dei Paschi) un “infervoro” alla Ezio Greggio di oltre un’ora (“impeccabile”, mi ha confidato un esponente della minoranza), ricco di spunti e di novità. Vedi alcune anticipazioni sul Progetto della Fabbrica del Sole, un progetto leader nella Toscana del Sud per le energie rinnovabili, avviato da Intesa e Sienambiente in accordo con una’azienda privata del sud (“non sarà quella della Marcegaglia…”) e nella quale Sinalunga è in pole position (“come seconda e terza azionista”) e nel 2013 avrà un proprio impianto, dopo quelli di Monteroni e Castelnuovo Berardenga, “che garantirà un’autosufficienza di energia e anche riscaldamento nel territorio”. “Fotovoltaico, eolico, e le stesse biomasse rappresentano un’opportunità da sfruttare se vogliamo far diventare la provincia di Siena il primo territorio carbon-free d’Europa”.
Di grande importanza, anche per bilanciare la preoccupazione per questa avanzata a passo di carica di questa green economy che forse non è proprio a rischio zero perché la natura dà e prende, la lettura di un report richiesto alla Usl dal quale emerge, come sostiene fiero il sindaco, “che l’aspettativa di vita in Valdichiana è la prima in Toscana, la diminuzione dei tumori è parecchio bassa, anzi, addirittura in diminuzione nel triennio 2006-2009, e quando il nostro non è proprio un comune bucolico, nei campi non circola proprio la Vispa Teresa e si muovono milioni di autovetture in una delle reti stradali più trafficate d’Italia”.
E pensare che il comunicato distribuito prima dell’inizio tendeva al moscio. La solita comunicazione centralizzata, ufficiale, decontestualizzata dal proprio baricentro come quella adottata dal “sistema senese” da alcuni anni, da risultare un po’ velinara, a torto della professionalità certamente offerto per questo servizio molto delicato. In questi casi però si finisce per creare distonie umoristiche fra quello che si ascolta e l’ufficialità di filiera. Per cui non ne guadagnano gli oratori-relatori, le istituzioni, men che meno i giornali o i cittadini lettori. Avendo seguito stavolta i lavori, e riletto il testo (ante-litteram….) attribuito al sindaco di Sinalunga (fra l’altro citato, vorrei sottolineare, con nome e cognome solo alla seconda pagina! e dopo ben 42 righe di “precotto”), ho chiesto al mio vicino: devo aver sbagliato posto, ma è questa la conferenza del Comune?
Pungolato credo dal giovane segretario del Pd locale, Andrea Francini, che nella “querelle” dell’impianto biomasse forse aveva concordato col “suo” sindaco un’exit strategy tutto sommato ragionevole ma non pienamente convincente, visto che nell’angolino per ora è finita l’azienda interessata a realizzare un impianto di biomasse, e solo per ragioni tecniche, Botarelli ha spiegato:“Si è arrivati a questo punto per scarnezza di documentazione”. Forse voleva dire scarsezza, nel tentare di definire il minimalismo dell’Azienda Agricola Valdichiana dalla quale si aspettava un progetto più articolato con ricadute sull’economia locale, come segno di un’iniziativa di sviluppo pilota per tutto il comune.
“Di concreto ad oggi esiste solo una pratica relativa ad un piano di miglioramento agricolo-ambientale per la realizzazione di due capannoni adibiti a stoccaggio ed essiccamento dell’erba medica e dell’utilizzo di un fienila esistente per la collocazione eventuale di un impianto di cogenerazione”, impianto riguardante produzione di energia elettrica e termica. “Risulta quindi evidente – questa la conclusione – che la costruzione di una centrale a biomasse rappresenta solo un’ipotesi progettuale collegata al piano di miglioramento, su cui peraltro – conclude il sindaco – ad oggi non è stata presentata nessuna richiesta di autorizzazione”.
La domanda inevitabile è stata: cosa si vuole dunque dall’Azienda, peraltro già in possesso del “sì” per quanto riguarda gli enti preposti alle autorizzazioni? “Domanda retorica, perché manca un elemento fondamentale, e oltre al rispetto della legge deve dimostrarsi con relazioni economiche che il progetto è contestualizzato, con vantaggi per lo sviluppo del territorio. Io guardo ai fatti, non mi posso mettere nella testa della capacità imprenditoriale di un’azienda. E quando si vuole una cosa, si dimostra nei fatti”.
Botarelli aveva iniziato con una battuta (“Oggi notizie clamorose…”) ed è stato di parola. Ha assolto se stesso, illustrato il lavoro della giunta, prospettato scenari avveniristici cavalcati da Sinalunga, offerto garanzie sulla salute (“chiamare un impianto è una bugia, è come sostenere che il Comune chiede un disagio ambientale”), ma intanto sulle biomasse delle Persie c’è un blocco, anzi kafkianamente la pratica non esiste. Non è il caso, forse, di aprire un dialogo allargato con tutte le parti in commedia, per raggiungere “un’utilità condivisa”, come si dice in politica.
Dire no a un imprenditore pronto a investire 4 milioni di euro, e magari trovare assieme quell’interesse collettivo che per il Comune adesso non esiste, significherebbe forse perderne altri cento. O no?
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SINALUNGA. Un pugno di giornalisti, un paio di Tv, il sindaco fra il suo vice Agnoletti e il fido assessore-ombra, e un sorprendente “Maurizio Botarelli show”. Insomma, è molto più di una semplice conferenza stampa, per rimediare a un ritardo di un anno buono, anche se vale il detto “meglio tardi che mai”. Splendida autodifesa, nella quale il “signor sindaco” ha più volte ammesso errori di comunicazione, gli unici dei quali sia disposto a farsi carico. Non una presunta leggerezza in materia di salute, argomento peraltro di punta della linea del governatore della Regione, che nel suo programma economico ha parlato di energie rinnovabili “come opportunità più che rischi”. Dall’altra parte del tavolo (o della barricata) gli esponenti dell’opposizione e i rappresentanti dei belligeranti Comitati locali scesi sul piede di guerra (“per l’assenza della politica e una legittima preoccupazione della popolazione”, questa la loro motivazione) per bloccare l’impianto di biomasse in località La Persie.
Da parte del sindaco che siede nel governo pubblico senese (la Deputazione del Monte dei Paschi) un “infervoro” alla Ezio Greggio di oltre un’ora (“impeccabile”, mi ha confidato un esponente della minoranza), ricco di spunti e di novità. Vedi alcune anticipazioni sul Progetto della Fabbrica del Sole, un progetto leader nella Toscana del Sud per le energie rinnovabili, avviato da Intesa e Sienambiente in accordo con una’azienda privata del sud (“non sarà quella della Marcegaglia…”) e nella quale Sinalunga è in pole position (“come seconda e terza azionista”) e nel 2013 avrà un proprio impianto, dopo quelli di Monteroni e Castelnuovo Berardenga, “che garantirà un’autosufficienza di energia e anche riscaldamento nel territorio”. “Fotovoltaico, eolico, e le stesse biomasse rappresentano un’opportunità da sfruttare se vogliamo far diventare la provincia di Siena il primo territorio carbon-free d’Europa”.
Di grande importanza, anche per bilanciare la preoccupazione per questa avanzata a passo di carica di questa green economy che forse non è proprio a rischio zero perché la natura dà e prende, la lettura di un report richiesto alla Usl dal quale emerge, come sostiene fiero il sindaco, “che l’aspettativa di vita in Valdichiana è la prima in Toscana, la diminuzione dei tumori è parecchio bassa, anzi, addirittura in diminuzione nel triennio 2006-2009, e quando il nostro non è proprio un comune bucolico, nei campi non circola proprio la Vispa Teresa e si muovono milioni di autovetture in una delle reti stradali più trafficate d’Italia”.
E pensare che il comunicato distribuito prima dell’inizio tendeva al moscio. La solita comunicazione centralizzata, ufficiale, decontestualizzata dal proprio baricentro come quella adottata dal “sistema senese” da alcuni anni, da risultare un po’ velinara, a torto della professionalità certamente offerto per questo servizio molto delicato. In questi casi però si finisce per creare distonie umoristiche fra quello che si ascolta e l’ufficialità di filiera. Per cui non ne guadagnano gli oratori-relatori, le istituzioni, men che meno i giornali o i cittadini lettori. Avendo seguito stavolta i lavori, e riletto il testo (ante-litteram….) attribuito al sindaco di Sinalunga (fra l’altro citato, vorrei sottolineare, con nome e cognome solo alla seconda pagina! e dopo ben 42 righe di “precotto”), ho chiesto al mio vicino: devo aver sbagliato posto, ma è questa la conferenza del Comune?
Pungolato credo dal giovane segretario del Pd locale, Andrea Francini, che nella “querelle” dell’impianto biomasse forse aveva concordato col “suo” sindaco un’exit strategy tutto sommato ragionevole ma non pienamente convincente, visto che nell’angolino per ora è finita l’azienda interessata a realizzare un impianto di biomasse, e solo per ragioni tecniche, Botarelli ha spiegato:“Si è arrivati a questo punto per scarnezza di documentazione”. Forse voleva dire scarsezza, nel tentare di definire il minimalismo dell’Azienda Agricola Valdichiana dalla quale si aspettava un progetto più articolato con ricadute sull’economia locale, come segno di un’iniziativa di sviluppo pilota per tutto il comune.
“Di concreto ad oggi esiste solo una pratica relativa ad un piano di miglioramento agricolo-ambientale per la realizzazione di due capannoni adibiti a stoccaggio ed essiccamento dell’erba medica e dell’utilizzo di un fienila esistente per la collocazione eventuale di un impianto di cogenerazione”, impianto riguardante produzione di energia elettrica e termica. “Risulta quindi evidente – questa la conclusione – che la costruzione di una centrale a biomasse rappresenta solo un’ipotesi progettuale collegata al piano di miglioramento, su cui peraltro – conclude il sindaco – ad oggi non è stata presentata nessuna richiesta di autorizzazione”.
La domanda inevitabile è stata: cosa si vuole dunque dall’Azienda, peraltro già in possesso del “sì” per quanto riguarda gli enti preposti alle autorizzazioni? “Domanda retorica, perché manca un elemento fondamentale, e oltre al rispetto della legge deve dimostrarsi con relazioni economiche che il progetto è contestualizzato, con vantaggi per lo sviluppo del territorio. Io guardo ai fatti, non mi posso mettere nella testa della capacità imprenditoriale di un’azienda. E quando si vuole una cosa, si dimostra nei fatti”.
Botarelli aveva iniziato con una battuta (“Oggi notizie clamorose…”) ed è stato di parola. Ha assolto se stesso, illustrato il lavoro della giunta, prospettato scenari avveniristici cavalcati da Sinalunga, offerto garanzie sulla salute (“chiamare un impianto è una bugia, è come sostenere che il Comune chiede un disagio ambientale”), ma intanto sulle biomasse delle Persie c’è un blocco, anzi kafkianamente la pratica non esiste. Non è il caso, forse, di aprire un dialogo allargato con tutte le parti in commedia, per raggiungere “un’utilità condivisa”, come si dice in politica.
Dire no a un imprenditore pronto a investire 4 milioni di euro, e magari trovare assieme quell’interesse collettivo che per il Comune adesso non esiste, significherebbe forse perderne altri cento. O no?
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