MONTALCINO. Dal 2003 ad oggi, in poco meno di 10 anni, gli apicoltori in Europa sono passati da più di 470.000 a quasi 600.000, con una crescita del 21%. In particolare, l'Italia è a quota 70.000 ed è al quarto posto, dopo Spagna, Grecia e Francia, per numero di alveari (8,5%), la cui quantità è prevista in aumento nei prossimi anni nei Paesi europei: è lo “stato dell'arte" dell'apicoltura in Europa dalla “Settimana del Miele di Montalcino (fino al 12 settembre)", rassegna di riferimento del settore.
Secondo i dati, tuttavia, nel 2009 le importazioni di miele in Europa (137.297 tonnellate), dall'Argentina, dalla Cina e dal Messico, hanno superato le esportazioni (9.572 tonnellate), con la Svizzera in testa, ma il prezzo del miele importato è più basso di quello destinato all'export, “a testimonianza – sottolinea Stefania Marrone della Direzione Generale Agricoltura della Commissione Europea – dell'ottima qualità della produzione europea".
Nel 2009 per l'apicoltura sono stati spesi oltre 23 milioni di euro dei 26.300000 previsti dalla Ue (88,2%), destinati alla ricerca, al ripopolamento degli alveari, alla prevenzione della varroa, in analisi ed assistenza tecnica. “L'apicoltura va di pari passo con l'agricoltura, con il rispetto della biodiversità e dell'ambiente, e non può essere considerata un settore a parte – spiega Astrid Lulling della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo – ed è su questo punto che occorre sensibilizzare i Paesi che fanno parte dell'Unione Europea, perché le risorse messe a disposizione non sono niente, rispetto al valore che ha il settore per l'Europa. E se è vero che gli apicoltori sono in aumento, questo non avviene in modo omogeneo in ogni regione, per problemi diversi, che devono essere affrontati singolarmente". E' il caso del grave fenomeno della moria delle api in Italia, per il quale – sottolinea il presidente Unaapi Francesco Panella – ci auguriamo che il Ministero della Salute possa confermare la decisione del Ministro delle Politiche Agricole di prorogare lo stop all'uso dei neonicotinoidi, insettici "killer" delle api, utilizzati per la concia del mais, in scadenza il prossimo 20 settembre".
E se in Italia l'attenzione verso il settore è testimoniata anche dall'aumento dei consumi di miele, grazie ad un forte spirito di solidarietà nei confronti delle api, “si può fare ancora di più – spiega Gianni Salvadori, assessore all'Agricoltura della Regione Toscana Gianni Salvadori – a partire dall'educazione alimentare, fin da bambini, per tornare a far capire che la nostra agricoltura non è solo il prodotto confezionato".
Secondo i dati, tuttavia, nel 2009 le importazioni di miele in Europa (137.297 tonnellate), dall'Argentina, dalla Cina e dal Messico, hanno superato le esportazioni (9.572 tonnellate), con la Svizzera in testa, ma il prezzo del miele importato è più basso di quello destinato all'export, “a testimonianza – sottolinea Stefania Marrone della Direzione Generale Agricoltura della Commissione Europea – dell'ottima qualità della produzione europea".
Nel 2009 per l'apicoltura sono stati spesi oltre 23 milioni di euro dei 26.300000 previsti dalla Ue (88,2%), destinati alla ricerca, al ripopolamento degli alveari, alla prevenzione della varroa, in analisi ed assistenza tecnica. “L'apicoltura va di pari passo con l'agricoltura, con il rispetto della biodiversità e dell'ambiente, e non può essere considerata un settore a parte – spiega Astrid Lulling della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo – ed è su questo punto che occorre sensibilizzare i Paesi che fanno parte dell'Unione Europea, perché le risorse messe a disposizione non sono niente, rispetto al valore che ha il settore per l'Europa. E se è vero che gli apicoltori sono in aumento, questo non avviene in modo omogeneo in ogni regione, per problemi diversi, che devono essere affrontati singolarmente". E' il caso del grave fenomeno della moria delle api in Italia, per il quale – sottolinea il presidente Unaapi Francesco Panella – ci auguriamo che il Ministero della Salute possa confermare la decisione del Ministro delle Politiche Agricole di prorogare lo stop all'uso dei neonicotinoidi, insettici "killer" delle api, utilizzati per la concia del mais, in scadenza il prossimo 20 settembre".
E se in Italia l'attenzione verso il settore è testimoniata anche dall'aumento dei consumi di miele, grazie ad un forte spirito di solidarietà nei confronti delle api, “si può fare ancora di più – spiega Gianni Salvadori, assessore all'Agricoltura della Regione Toscana Gianni Salvadori – a partire dall'educazione alimentare, fin da bambini, per tornare a far capire che la nostra agricoltura non è solo il prodotto confezionato".