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SIENA. “Le priorità non devono essere i nomi o le persone che ricoprono i ruoli ma i problemi del Paese. Al centro del dibattito sulla crisi di Governo dobbiamo mettere i temi che i cittadini sentono prioritari come il lavoro, la sanità pubblica, la riduzione delle tasse, l’eliminazione della burocrazia per le imprese, i giovani, l’istruzione, la sicurezza, la svolta green, la crescita responsabile e sostenibile, il rilancio delle infrastrutture, i processi partecipativi”. A dirlo il consigliere regionale Stefano Scaramelli (Pd) che spiega: “L’interesse del singolo deve soccombere rispetto a buon senso e unità del partito. Al Pd compete un onere importante, quello di poter governare il Paese. È nell’interesse dei cittadini andare a farlo promuovendo con idee e temi vicini ai cittadini la risoluzione dei problemi che attanagliano il nostro Paese. La politica deve riappropriarsi di temi importanti, serve lanciare idee per risollevare l’Italia. Un partito come il nostro deve avere la forza di mettere i temi cari al proprio partito al centro dell’agenda politica. I temi devono venire prima del destino dei singoli parlamentari e ministri. Una forza democratica e riformista come la nostra deve saper anteporre nella trattativa le questioni programmatiche e nel contempo auspico il coinvolgimento di tutti, non soltanto dei rappresentanti istituzionali e degli eletti, ma anche della base del nostro partito. La condivisione di un percorso basato su temi e idee non deve essere appannaggio solo del gruppo dirigente nazionale. Alla definizione e condivisione delle principali linee programmatiche devono poter contribuire tutti, dagli amministratori locali, agli iscritti, ai militanti. Si può fare anche in tempi rapidi coinvolgendo i circoli. Se negli ultimi mesi la base è stata solo mera spettatrice di uno spettacolo indegno, adesso può riappropriarsi della discussione politica ed esserne propulsore e protagonista. Il Pd è tornato baricentrico, a noi compete assumere responsabilità in funzione delle cose che vogliamo fare e non in funzione dei destini dei singoli politici”.