di Andrea Pagliantini
MONTALCINO. Tita è una personaggio molto conosciuto e amato a Montalcino: si occupa da ventanni della cura quotidiana di un giardino pubblico, che ha tolto all’abbandono e restituito alla comunità, donando un’oasi di serenità e bellezza a chi passa.
Capita ogni giorno di vederlo rastrellare le foglie di leccio o zappettare le aiuole a passo di danza, sempre elegante nei modi e nel vestire, con una parola per tutti, felice di curare questo spazio sempre diverso, sempre da inventare per ogni stagione.
Ma gli affari sono affari e anche la ridente città del Sangiovese Grosso, non è insensibile alle sirene dei tavoli e del mangiare.
Una parte del Parco, curato instancabilmente da Tita, è stata sottratta all’utilizzo pubblico per lasciare spazio alla posa di due file di tavoli con ombrelloni a uso privato, per la somministrazione di cibi e bevande.
C’è solo da rallegrarsi che non sia stato innalzato un capanno – dehor tanto alla moda, in ogni caso un Parco Pubblico, sia pur in parte, stona sia concesso a un privato, mentre, quando lo spazio era abbandonato, non interessava a nessuno.