“Con l’interrogazione – spiega Cenni – sottoscritta dai colleghi Ceccuzzi e Oliverio, chiediamo al ministro se conferma formalmente le dichiarazioni che abbiamo letto sulle agenzie di questi giorni, e se possa quindi escludere eventuali ricadute negative sul Vino Nobile di Montepulciano con l’introduzione del nuovo regolamento europeo. Verrebbe infatti a cadere la dicitura ‘vino nobile’ e resterebbe solo il termine ‘Montepulciano’. Il rischio, già denunciato dal consorzio di tutela del Nobile di Montepulciano da tempo, è che vengano accomunate sotto una unica denominazione due vini diversissimi fra loro: quello prodotto in Valdichiana, dove il termine Montepulciano fa riferimento alla zona di produzione; e quello abruzzese, laddove il termine ‘Montepulciano’ non rappresenta un’indicazione geografica ma il nome di una varietà di vite, la cui produzione è ampiamente diffusa in Italia”.
"Il Consorzio e l'Amministrazione Comunale – continua Cenni – da tempo si sono attivati con la Regione e lo stesso Ministero per comprendere bene gli effetti degli atti comunitari. Io stessa li ho accompagnato nei mesi scorsi ad incontri con dirigenti del Mipaf, ma indubbiamente è necessario che alle rassicurazioni verbali facciano seguito atti ufficiali e definitivi."
In effetti la denominazione ‘Nobile di Montepulciano’ appare nella banca dati on-line della commissione europea "E-Bacchus", ma il Consorzio ha ritenuto di doversi comunque tutelare da eventuali rischi ha presentato ricorso al Tribunale del Ue. “Rischi comunque da non trascurare – continua Cenni – se consideriamo che quasi il 70 per cento del Nobile di Montepulciano è destinato ai mercati esteri, in primis Germania, Svizzera e Usa. E’ del tutto evidente che i consumatori, soprattutto non italiani, potrebbero essere indotti in confusione. Il Vino Nobile di Montepulciano rappresenta uno dei prodotti d’eccellenza del nostro Paese: ha ottenuto la denominazione Doc nel 1966 e la Docg nel 1980. Viene prodotto, seguendo un disciplinare rigorosissimo, impiegando circa mille addetti e rappresenta uno dei prodotti di assoluta eccellenza dell’agroalimentare toscano”.
“Il Consorzio di Tutela del Vino Nobile di Montepulciano – dice ancora Cenni – ha investito negli ultimi anni cifre considerevoli per registrare il marchio ‘Vino Nobile’ in paesi extraeuropei, dagli Stati Uniti al Giappone. Investimenti che potrebbero essere vanificati con l’introduzione delle nuove indicazioni europee. L’interrogazione, sottoscritta dai colleghi Ceccuzzi e Oliverio, chiede infine al ministro Galan di incontrare gli amministratori locali, i produttori e il Consorzio di tutela del Nobile di Montepulciano, incontro peraltro già annunciato dal ministro; e di spiegare ai soggetti interessati quali iniziative voglia promuovere il Governo anche nei confronti dell'Ue – conclude Cenni – per chiarire definitivamente la situazione e tranquillizzare i produttori, e per far questo vorremmo che il ministro andasse oltre alle rassicurazioni a mezzo stampa”.