I sindacati rispondono alle dichiarazioni del direttore generale delle Scotte

SIENA. Dalle organizzazioni sindacali FP CGIL, FP CISL e UIL FPL riceviamo e pubblichiamo la seguente nota.
“Le organizzazioni sindacali FP CGIL, FP CISL e UIL FPL ritengono semplicistica l’analisi avanzata dal Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese comparsa sulla stampa del 2 aprile scorso. Targare come “mal di pancia” un malcontento trasversale a tutta l’Azienda è denigratorio, sia nei confronti di tutti quei lavoratori che quotidianamente prestano le loro attività lavorative ben al di sopra di quello che sarebbe contrattualmente dovuto, che verso le organizzazioni oindacali, alle quali vengono spesso attribuite condivisioni inesistenti. Come sindacati siamo e siamo sempre stati disponibili a ciò che può rappresentare un cambiamernto positivo per migliorare il benessere e la salute dei cittadini.
I lavoratori dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese non contestano la riorganizzazione, ma lamentano la mancanza di Informazione, Comunicazione e Condivisione del progetto. Gli stessi sono costretti a continui salti di riposo e a rinunciare alle ferie – fatte salve le quindicine estive, che riescono ad essere assicurate solo perché vengono chiusi i reparti – per garantire la continuità dei servizi.
Le carenze di personale sono aumentate considerevolmente nell’ultimo anno, a causa delle mancate sostituzioni delle assenze lunghe come le gravidanze e della non completa sostituzione del turn over, dati questi riscontrabili dall’analisi della Commissione paritetica che ha analizzato il totale delle ore accantonate per salto di riposo e ferie non fruite per esigenze di servizio. Direzione opposta a quella tracciata dalla Regione che nella Finanziaria 2011 prevede di mantenere il personale all’assistenza ed il mantenimento dei livelli delle prestazioni.
Questo dato è preoccupante non solo per la mancata garanzia dei diritti contrattuali ai dipendenti, ma soprattutto perché incide fortemente sulla qualità dei servizi. I riposi sono volti al necessario recupero psicofisico di coloro che quotidianamente assistono i cittadini, in assenza di questo cresce il rischio di errore e non si può pensare di garantire i livelli essenziali di assistenza solo con il senso civico e la responsabilità degli operatori. Non si tratta di razionalizzazione, ma di taglio di risorse!!!
Quello che da mesi chiediamo alla Direzione Aziendale è che si appronti una vera e propria riorganizzazione che conduca ad accorpamenti di unità operative omogeneee, che razionalizzi eliminando sprechi ed inefficienze, che punti alla valorizzazione del merito e delle professionalità, attraverso percorsi di selezione trasparenti. Ad oggi non sembra questo l’orientamento della Direzione, che non ha nemmeno definito il piano occupazionale per l’anno 2011.
Per percorrere questa strada ci vuole un piano complessivo per l’Azienda Ospedaliera che rilanci la qualità dell’assistenza e l’efficacia e l’appropriatezza delle prestazioni con adeguato personale per garantirla, ma soprattutto ci vuole il coraggio di intaccare i poteri forti laddove questo si renda necessario”.