Il candidato sindaco del centro sinistra porta a casa poco meno di 2000 voti
di Raffaella Zelia Ruscitto
SIENA. A Siena siamo diventati tutti più poveri (chi più chi meno) da un po’ di tempo a questa parte. Poveri da non poterci permettere neppure di scialare sulle lettere dell’alfabeto! E allora scegliamone una per questi giorni: una lettera rappresentativa.
Io ho scelto la F.
Io ho scelto la F.
F… come Franco. Franco Ceccuzzi. Il candidato sindaco di Pd e Sel alle prossime amministrative. Senza che il dottor D’Onofrio ce ne voglia, il risultato era più che scontato. Quasi quasi si poteva anche fare a meno di farle queste primarie, come si era detto da più parti. Anche per non scomodare quei volontari che prima hanno votato e poi si sono contati i voti.
F… come “Farsa”. Questa consultazione, alla fine, si è dimostrata quello che in molti dicevano da tempo. 2461 votanti è un risultato “Fallimentare” per la coalizione di maggioranza nella città del Palio. Come ha ben scritto Michele Taddei nel suo editoriale, numeri alla mano, viene da ridere se una cifra simile è stata ottenuta, senza tanto sforzo, qualche anno fa, nel confronto Bozzi-Porcellotti per lo scranno di Castelnuovo Berardenga!
I segnali di decadenza di un potere ormai autoalimentato, ma non più riconosciuto, sono cosa evidente. Oggi, all’indomani della partecipazione alle primarie, criticare questi vertici provinciali e comunali dei democratici è come giocare a freccette con un bersaglio grande quanto tutta una parete… si può anche non fare centro, sforzandosi molto, ma certo si portano a casa punti!
F… Faccia (in questo caso tosta) ce ne vuole, in verità, per dire che il risultato di queste primarie era “in linea con le nostre aspettative” (Carli docet). Mai un cenno di autocritica, mai un barlume di dubbio, non dico sentito ma quantomeno espresso! Una struttura ciclopica come il Pd a Siena cade a pezzi, non ha più consensi – anzi naviga a vista tra una critica ed una opposizione interna, tra fuoriusciti volontari e sospesi dai sommi vigilanti – e i vertici non sanno fare altro che esternare queste frasi senza alcuna valenza politica, senza alcun peso. Tutto il polverone alzato su questa consultazione popolare avrebbe dovuto suscitare negli iscritti e simpatizzanti il desiderio di dire la propria attraverso il voto. L’unica spiegazione che possiamo trovare a questo “Flop” è che il non voto, dato in coscienza, è stato ben più significativo e incisivo del voto espresso. Solo che non c’è più sordo di chi non vuol sentire.
F… come “Fiasco” per il candidato sindaco che entra ufficialmente in gara con poco meno di duemila consensi contro i 452 di D’Onofrio. Un magro bottino se si pensa a quanti ne portò a casa Maurizio Cenni. Con queste premesse il tentativo di “ricostruire un tavolo del centro sinistra” come vorrebbe Mugnaioli, pare davvero difficile. Dopo aver praticamente imposto il candidato sindaco attraverso regole “su misura”, i Riformisti e Siena Futura dovrebbero rientrare in partita… la politica degli ultimi anni ci ha abituato a ben peggio, ma resta la difficile trattativa “a giochi fatti” con poste più alte, alla ricerca di consensi, da posizioni ben più deboli.
F… come Fastidiosa… quella candidatura di Alfredo Monaci nella lista montiana alla Camera… una posizione di prestigio ed una raccolta firme fulminea quanto consistente, proprio a pochi giorni dalle primarie. Una batosta all’immagine del potere locale che proprio non ci voleva! Un chiaro segnale che lo sgretolamento del gotha senese ha radici o ripercussioni (da che parte la si vuole vedere?) anche fuori dalle mura cittadine. Il segno evidente che gli errori di valutazione, le scelte che oggi appaiono poco lungimiranti per non dire sbagliate, le responsabilità, passano anche da altre stanze. E non senza conseguenze.
F… come Fine… un concetto astratto che suscita paura, incertezza, disagio. Eppure, nei sottotitoli della “storia” che vede Siena come protagonista, questa parola è ricorrente, da qualche tempo a questa parte. E’ la fine di un ciclo, la fine di un manipolo di persone al potere, la fine di un equilibrio diventato sempre più instabile, la fine di una realtà che era Siena e che oggi non è più. La fine precede sempre un nuovo inizio che, in questo caso, avrà i caratteri e le forme dettate, ponderate e scelte dai senesi. Ricominciare con quel che resta non è Facile… ma con un po’ di Fortuna…
© RIPRODUZIONE RISERVATA
F… come “Farsa”. Questa consultazione, alla fine, si è dimostrata quello che in molti dicevano da tempo. 2461 votanti è un risultato “Fallimentare” per la coalizione di maggioranza nella città del Palio. Come ha ben scritto Michele Taddei nel suo editoriale, numeri alla mano, viene da ridere se una cifra simile è stata ottenuta, senza tanto sforzo, qualche anno fa, nel confronto Bozzi-Porcellotti per lo scranno di Castelnuovo Berardenga!
I segnali di decadenza di un potere ormai autoalimentato, ma non più riconosciuto, sono cosa evidente. Oggi, all’indomani della partecipazione alle primarie, criticare questi vertici provinciali e comunali dei democratici è come giocare a freccette con un bersaglio grande quanto tutta una parete… si può anche non fare centro, sforzandosi molto, ma certo si portano a casa punti!
F… Faccia (in questo caso tosta) ce ne vuole, in verità, per dire che il risultato di queste primarie era “in linea con le nostre aspettative” (Carli docet). Mai un cenno di autocritica, mai un barlume di dubbio, non dico sentito ma quantomeno espresso! Una struttura ciclopica come il Pd a Siena cade a pezzi, non ha più consensi – anzi naviga a vista tra una critica ed una opposizione interna, tra fuoriusciti volontari e sospesi dai sommi vigilanti – e i vertici non sanno fare altro che esternare queste frasi senza alcuna valenza politica, senza alcun peso. Tutto il polverone alzato su questa consultazione popolare avrebbe dovuto suscitare negli iscritti e simpatizzanti il desiderio di dire la propria attraverso il voto. L’unica spiegazione che possiamo trovare a questo “Flop” è che il non voto, dato in coscienza, è stato ben più significativo e incisivo del voto espresso. Solo che non c’è più sordo di chi non vuol sentire.
F… come “Fiasco” per il candidato sindaco che entra ufficialmente in gara con poco meno di duemila consensi contro i 452 di D’Onofrio. Un magro bottino se si pensa a quanti ne portò a casa Maurizio Cenni. Con queste premesse il tentativo di “ricostruire un tavolo del centro sinistra” come vorrebbe Mugnaioli, pare davvero difficile. Dopo aver praticamente imposto il candidato sindaco attraverso regole “su misura”, i Riformisti e Siena Futura dovrebbero rientrare in partita… la politica degli ultimi anni ci ha abituato a ben peggio, ma resta la difficile trattativa “a giochi fatti” con poste più alte, alla ricerca di consensi, da posizioni ben più deboli.
F… come Fastidiosa… quella candidatura di Alfredo Monaci nella lista montiana alla Camera… una posizione di prestigio ed una raccolta firme fulminea quanto consistente, proprio a pochi giorni dalle primarie. Una batosta all’immagine del potere locale che proprio non ci voleva! Un chiaro segnale che lo sgretolamento del gotha senese ha radici o ripercussioni (da che parte la si vuole vedere?) anche fuori dalle mura cittadine. Il segno evidente che gli errori di valutazione, le scelte che oggi appaiono poco lungimiranti per non dire sbagliate, le responsabilità, passano anche da altre stanze. E non senza conseguenze.
F… come Fine… un concetto astratto che suscita paura, incertezza, disagio. Eppure, nei sottotitoli della “storia” che vede Siena come protagonista, questa parola è ricorrente, da qualche tempo a questa parte. E’ la fine di un ciclo, la fine di un manipolo di persone al potere, la fine di un equilibrio diventato sempre più instabile, la fine di una realtà che era Siena e che oggi non è più. La fine precede sempre un nuovo inizio che, in questo caso, avrà i caratteri e le forme dettate, ponderate e scelte dai senesi. Ricominciare con quel che resta non è Facile… ma con un po’ di Fortuna…
© RIPRODUZIONE RISERVATA