CHIANTI. Da un punto di vista strettamente meteorologico il 2010 ha registrato situazioni alterne. Le temperature si sono stabilizzate spesso sotto le medie dei periodi di riferimento degli anni più recenti e a un inverno degno di questo nome, che ha riportato in Chianti temperature vicine allo zero, ha fatto seguito una primavera fresca e piovosa, con temperature che hanno faticato un po’ a rialzarsi, inducendo perciò la pianta a fiorire leggermente in ritardo.
Il caldo del mese di luglio ha dato una accelerata al pieno risveglio vegetativo, che è poi proseguito seppur rallentando nei mesi di agosto e settembre, anch’essi caldi senza essere canicolari.
La seconda metà di settembre e la prima di ottobre hanno avuto splendide giornate con andamento meteorologico regolare, che hanno fatto registrare temperature prossime alle medie stagionali talvolta però con alcune ore di pioggia accompagnata, in particolari zone, da qualche pericolosa grandinata. Al buon risultato della vendemmia hanno finito per dare il loro fondamentale contributo le belle giornate registrate durante la raccolta degli ultimi giorni di settembre/inizio ottobre che hanno portato temperature alte specie nelle ore centrali del giorno.
L’attività di raccolta dei grappoli è stata comunque abbastanza impegnativa per i produttori che hanno dovuto portare avanti una vendemmia in modo selettivo e particolarmente scaglionato, operando delle scelte in base al livello di maturazione raggiunto all’interno dei propri vigneti quasi a livello delle singole piante.
Il fatto enologicamente più rilevante in questa annata così particolare è stata la maturazione fenolica del sangiovese risultata migliore per qualità ed equilibrio rispetto a quella dei vitigni internazionali (merlot, cabernet, ecc) a testimonianza, se ancora ce ne fosse la necessità, della particolare vocazione del nostro territorio a questo nobile vitigno.
Se l’andamento meteorologico non è stato del tutto regolare l’esperienza dei viticoltori del Chianti Classico ha permesso di portare a casa comunque un’altra buona annata. In particolare saranno premiati proprio i produttori più attenti che, avendo selezionato accuratamente grappoli in condizioni sanitarie eccellenti, hanno potuto attendere la maturazione fino al termine, senza fretta, approfittando delle belle giornate di sole di questa fine estate.
Il 2010 che verrà. Al momento non tutto il prodotto è giunto alla fase della svinatura. Le prime impressioni di tecnici e addetti ai lavori però parlano di risultati “sorprendenti”: le fasi di fermentazione si sono svolte senza difficoltà, i vini che stanno emergendo si presentano intensi nei colori e nei profumi, con livelli di acidità tali da fare prevedere una buona attitudine all’invecchiamento; le gradazioni alcoliche risultano elevate ma senza eccessi, a vantaggio di prodotti equilibrati, che lasciano spazio a un ricco bagaglio aromatico.
E’ proprio il lavoro dei tecnici e dei vignaioli portato avanti nei mesi scorsi e l’attenta selezione dei grappoli fatta in vendemmia che determineranno il successo di un 2010 figlio di una stagione piuttosto difficile. Ma, come spesso succede in annate particolari da un punto di vista metereologico, l’uva arrivata in cantina quest’anno è veramente interessante. Insomma, nel 2010 del Gallo Nero cala la quantità ma non la qualità, per un millesimo sul filotto delle ultime ottime annate che il Chianti Classico ha collezionato nel primo decennio del 2000.
La riduzione delle rese. Per quanto riguarda la quantità i produttori del Chianti Classico dovranno tener conto quest’anno della recente misura stabilita dalla delibera regionale 719 del 2 agosto 2010, che su specifica richiesta del Consorzio Vino Chianti Classico stabilisce “per la vendemmia 2010 una riduzione delle rese produttive di vino DOCG Chianti Classico nella misura del 20 per cento”.
Il provvedimento deciso dai produttori del Consorzio e legittimato dalla delibera regionale vuole mantenere alta la qualità del prodotto cercando nello stesso tempo di stabilizzare il prezzo del vino sfuso:
“La crisi economica dell’ultimo biennio è stata molto violenta e, seppur in maniera diversa, ha colpito tutti i settori” afferma Pallanti. “Anche il comparto vitivinicolo ha risentito di una decisa contrazione del mercato con un calo della domanda sia interna che estera dovuto anche al forte cambio dell’euro.
La ripresa del dollaro, nonché la maggiore vivacità del mercato mondiale, ci fanno finalmente intravedere una uscita da questo tunnel negativo. Per fronteggiare la situazione contingente il Consorzio Vino Chianti Classico ha ritenuto necessario delineare una risposta nel breve periodo tesa ad incoraggiare una rapida inversione di tendenza. La decisione di ridurre la resa (-20%) di Chianti Classico per ettaro, peraltro già presa altre volte in passato, è un indubbio sacrificio distribuito equamente su tutti i Produttori del Territorio preso nell’interesse della collettività e della denominazione Chianti Classico. L’obbiettivo è quello di fornire un piccolo contributo alla stabilità dei prezzi del vino commercializzato in cisterna e allo stesso tempo inviare un segnale forte al mercato al fine di accelerare la ripresa che tutti ci auspichiamo e che la qualità di questo vino impone.”
Chianti Classico tour. Incrociando le dita, quindi, nel terroir del Gallo Nero si guarda con ottimismo non solo alla vendemmia ma anche a un mercato che inizia a mostrare i primi segnali di ripresa. Già a febbraio del 2010 l’entusiasmo del pubblico statunitense che ha accompagnato il tour del Gallo Nero negli USA ha dato fiducia a produttori e addetti ai lavori. Un successo che il Consorzio spera di replicare tra qualche mese in ASIA quando darà vita a una serie di eventi di presentazione a stampa e trade in Cina e Giappone.
Le produzioni degli ultimi 5 anni
Produzione vino Chianti Classico 2009 290.000 hl
Produzione vino Chianti Classico 2008 268.100 hl
Produzione vino Chianti Classico 2007 285.600 hl
Produzione vino Chianti Classico 2006 280.000 hl
Produzione vino Chianti Classico 2005 259.017 hl
Produzione vino Chianti Classico 2004 260.000 hl
Il caldo del mese di luglio ha dato una accelerata al pieno risveglio vegetativo, che è poi proseguito seppur rallentando nei mesi di agosto e settembre, anch’essi caldi senza essere canicolari.
La seconda metà di settembre e la prima di ottobre hanno avuto splendide giornate con andamento meteorologico regolare, che hanno fatto registrare temperature prossime alle medie stagionali talvolta però con alcune ore di pioggia accompagnata, in particolari zone, da qualche pericolosa grandinata. Al buon risultato della vendemmia hanno finito per dare il loro fondamentale contributo le belle giornate registrate durante la raccolta degli ultimi giorni di settembre/inizio ottobre che hanno portato temperature alte specie nelle ore centrali del giorno.
L’attività di raccolta dei grappoli è stata comunque abbastanza impegnativa per i produttori che hanno dovuto portare avanti una vendemmia in modo selettivo e particolarmente scaglionato, operando delle scelte in base al livello di maturazione raggiunto all’interno dei propri vigneti quasi a livello delle singole piante.
Il fatto enologicamente più rilevante in questa annata così particolare è stata la maturazione fenolica del sangiovese risultata migliore per qualità ed equilibrio rispetto a quella dei vitigni internazionali (merlot, cabernet, ecc) a testimonianza, se ancora ce ne fosse la necessità, della particolare vocazione del nostro territorio a questo nobile vitigno.
Se l’andamento meteorologico non è stato del tutto regolare l’esperienza dei viticoltori del Chianti Classico ha permesso di portare a casa comunque un’altra buona annata. In particolare saranno premiati proprio i produttori più attenti che, avendo selezionato accuratamente grappoli in condizioni sanitarie eccellenti, hanno potuto attendere la maturazione fino al termine, senza fretta, approfittando delle belle giornate di sole di questa fine estate.
Il 2010 che verrà. Al momento non tutto il prodotto è giunto alla fase della svinatura. Le prime impressioni di tecnici e addetti ai lavori però parlano di risultati “sorprendenti”: le fasi di fermentazione si sono svolte senza difficoltà, i vini che stanno emergendo si presentano intensi nei colori e nei profumi, con livelli di acidità tali da fare prevedere una buona attitudine all’invecchiamento; le gradazioni alcoliche risultano elevate ma senza eccessi, a vantaggio di prodotti equilibrati, che lasciano spazio a un ricco bagaglio aromatico.
E’ proprio il lavoro dei tecnici e dei vignaioli portato avanti nei mesi scorsi e l’attenta selezione dei grappoli fatta in vendemmia che determineranno il successo di un 2010 figlio di una stagione piuttosto difficile. Ma, come spesso succede in annate particolari da un punto di vista metereologico, l’uva arrivata in cantina quest’anno è veramente interessante. Insomma, nel 2010 del Gallo Nero cala la quantità ma non la qualità, per un millesimo sul filotto delle ultime ottime annate che il Chianti Classico ha collezionato nel primo decennio del 2000.
La riduzione delle rese. Per quanto riguarda la quantità i produttori del Chianti Classico dovranno tener conto quest’anno della recente misura stabilita dalla delibera regionale 719 del 2 agosto 2010, che su specifica richiesta del Consorzio Vino Chianti Classico stabilisce “per la vendemmia 2010 una riduzione delle rese produttive di vino DOCG Chianti Classico nella misura del 20 per cento”.
Il provvedimento deciso dai produttori del Consorzio e legittimato dalla delibera regionale vuole mantenere alta la qualità del prodotto cercando nello stesso tempo di stabilizzare il prezzo del vino sfuso:
“La crisi economica dell’ultimo biennio è stata molto violenta e, seppur in maniera diversa, ha colpito tutti i settori” afferma Pallanti. “Anche il comparto vitivinicolo ha risentito di una decisa contrazione del mercato con un calo della domanda sia interna che estera dovuto anche al forte cambio dell’euro.
La ripresa del dollaro, nonché la maggiore vivacità del mercato mondiale, ci fanno finalmente intravedere una uscita da questo tunnel negativo. Per fronteggiare la situazione contingente il Consorzio Vino Chianti Classico ha ritenuto necessario delineare una risposta nel breve periodo tesa ad incoraggiare una rapida inversione di tendenza. La decisione di ridurre la resa (-20%) di Chianti Classico per ettaro, peraltro già presa altre volte in passato, è un indubbio sacrificio distribuito equamente su tutti i Produttori del Territorio preso nell’interesse della collettività e della denominazione Chianti Classico. L’obbiettivo è quello di fornire un piccolo contributo alla stabilità dei prezzi del vino commercializzato in cisterna e allo stesso tempo inviare un segnale forte al mercato al fine di accelerare la ripresa che tutti ci auspichiamo e che la qualità di questo vino impone.”
Chianti Classico tour. Incrociando le dita, quindi, nel terroir del Gallo Nero si guarda con ottimismo non solo alla vendemmia ma anche a un mercato che inizia a mostrare i primi segnali di ripresa. Già a febbraio del 2010 l’entusiasmo del pubblico statunitense che ha accompagnato il tour del Gallo Nero negli USA ha dato fiducia a produttori e addetti ai lavori. Un successo che il Consorzio spera di replicare tra qualche mese in ASIA quando darà vita a una serie di eventi di presentazione a stampa e trade in Cina e Giappone.
Le produzioni degli ultimi 5 anni
Produzione vino Chianti Classico 2009 290.000 hl
Produzione vino Chianti Classico 2008 268.100 hl
Produzione vino Chianti Classico 2007 285.600 hl
Produzione vino Chianti Classico 2006 280.000 hl
Produzione vino Chianti Classico 2005 259.017 hl
Produzione vino Chianti Classico 2004 260.000 hl