La proprietà non vuol riconoscere alcuni accordi retributivi

POGGIBONSI. Da Franca Martinucci della FIOM CGIL Siena riceviamo e pubblichiamo.
“Dopo alcune settimane dall’inizio dello stato di agitazione, i lavoratori della Fantacci Industrie di Poggibonsi sono costretti ad intensificare le loro azioni di protesta, vista l’indisponibilità dell’Azienda nel voler riconoscere le ragioni che hanno portato i dipendenti alla protesta.
Tutto nasce dalla comunicazione dell’imprenditore di non voler riconoscere a partire dal prossimo anno parte dei trattamenti retributivi stabiliti dagli accordi sindacali a suo tempo sottoscritti. Tale comportamento ha creato malcontento ed indignazione tra i lavoratori, spingendoli ad un inasprimento dei già difficili rapporti con la Proprietà, la quale – evidentemente mal consigliata – ad oggi non ha ancora risposto all’appello sindacale affinché riconsideri le preannunciate intenzioni per poi aprire un confronto costruttivo utile alla positiva risoluzione della vertenza.
E’ inaccettabile assistere – in una realtà lavorativa professionalmente qualificata e con valide prospettive di mercato – a tanta irresponsabilità manageriale; come dire: lì dove la crisi non ha fatto ancora danno, sono le aziende a creare difficoltà”.
“Dopo alcune settimane dall’inizio dello stato di agitazione, i lavoratori della Fantacci Industrie di Poggibonsi sono costretti ad intensificare le loro azioni di protesta, vista l’indisponibilità dell’Azienda nel voler riconoscere le ragioni che hanno portato i dipendenti alla protesta.
Tutto nasce dalla comunicazione dell’imprenditore di non voler riconoscere a partire dal prossimo anno parte dei trattamenti retributivi stabiliti dagli accordi sindacali a suo tempo sottoscritti. Tale comportamento ha creato malcontento ed indignazione tra i lavoratori, spingendoli ad un inasprimento dei già difficili rapporti con la Proprietà, la quale – evidentemente mal consigliata – ad oggi non ha ancora risposto all’appello sindacale affinché riconsideri le preannunciate intenzioni per poi aprire un confronto costruttivo utile alla positiva risoluzione della vertenza.
E’ inaccettabile assistere – in una realtà lavorativa professionalmente qualificata e con valide prospettive di mercato – a tanta irresponsabilità manageriale; come dire: lì dove la crisi non ha fatto ancora danno, sono le aziende a creare difficoltà”.