In una mozione la proposta di un’altra modalità di gestione del turismo
SIENA – Una città patrimonio dell’umanità genera delle aspettative e ha degli obblighi, se non giuridici, almeno morali. Ad esempio, quello di trainare tutta la Toscana meridionale nella promozione turistica. O, banalmente, di esercitare il ruolo di coordinamento su una ambito provinciale, come previsto, o almeno di coordinare l’ambito territoriale omogeneo definito dalla Regione Toscana. Qualcosa bisogna pur fare, oltre ai proclami e alla mera animazione (dai trenini alle ruota panoramica, dalla mongolfiera ai mercatini), per tamponare l’attuale tendenza all’improvvisazione, tra card inutili e annunci di prodotti turistici velleitari, eventi di basso livello e nessuna programmazione. Il movimento Per Siena chiede una linea di discontinuità verso l’attuale improvvisazione, auspicando un intervento degli amministratori comunali affinché facciano intravedere un progetto organico, per uno sviluppo sostenibile del nostro territorio. Con una mozione, che verrà presentata al prossimo Consiglio comunale, si fanno gli esempi di realtà confinanti, spesso prese a esempio, purtroppo non per gli aspetti strategici.
Attraverso una fondazione culturale e un’altra versata al mercato turistico, ad esempio, Arezzo produce eventi, elabora offerte turistiche che vengono subito immesse sul mercato, grazie all’inserimento nell’ambito societario di Comuni, strutture ricettive e tour operator che vogliono entrare nel progetto, apportando proposte e conoscenze. Analogamente, i Comuni della Val di Chiana senese hanno dato vita a un tour operator legato alla locale Strada del vino e dei sapori, diventando un modello regionale. Ora, un’offerta di qualità, mirata alle nicchie, che unisca cultura ed esperienze, appare l’unico antidoto alla deriva del cosiddetto turismo mordi e fuggi. Ma deve essere l’ente pubblico a coniugare l’utilizzo del patrimonio culturale (il complesso della Cattedrale, il Santa Maria della Scala, il museo Civico) con gli eventi, la didattica, i laboratori, rivolgendosi a un pubblico diverso, selezionato, potenzialmente più danaroso o, almeno, con aspettative culturali più elevate, che lo legheranno a Siena e al territorio per un periodo più lungo. Occorre creare un’offerta di esperienze autentiche, e non è detto che il Privato abbia la sensibilità, la voglia o l’interesse per farlo, specie se può giocare su grandi numeri. Ecco allora il ruolo indispensabile del Pubblico, per arginare una deriva e dare un’alternativa a intere nicchie di mercato, una prospettiva diversa a quei ristoranti o negozi che rischiano la chiusura, non trovando più un pubblico a cui rivolgersi. Purtroppo il Comune di Siena, secondo gli addetti ai lavori dei quali il movimento Per Siena si fa interprete, non esercita quel ruolo di coordinamento e indirizzo che sarebbe fondamentale e che un’altra amministrazione di centrodestra sta invece interpretando assai bene, con soddisfazione delle parti economiche. Serve una struttura organizzata, servono azioni precise e coordinate, al posto degli annunci. Ad esempio, non ha senso stringere rapporti con un porto per “catturare” i proprietari di yacht, se al contempo non si fa il possibile per aprire una via del lusso, o nuovi ristoranti di alto livello, per sviluppare una seria offerta commerciale tra Siena al mare, attraverso la Maremma. Invece di moltiplicare i soggetti (ad esempio una singola Convention bureau) servirebbe un ampio organismo, capace di interagire con gli altri Comuni e con la Toscana del sud, comprendendo tutti i segmenti di mercato e una perfetta coerenza tra progetti culturali, vissuto locale e le necessarie esperienze che possono rendere una visita indimenticabile, in grado di attrarre un pubblico non banale. Servono impegno, competenza e lavoro, invece di seguire gli standard imposti dal mercato globale, validi ovunque. Purtroppo la delicatezza e la raffinatezza di Siena non lo consentono: bisogna prenderne atto. Più semplice organizzare i raduni di auto o i mercatini, che purtroppo alimentano visite fugaci e un pubblico disinteressato al vero patrimonio della città.
Di seguito il testo della mozione presentata
OGGETTO: Mozione dei Consiglieri del gruppo Per Siena Vanni Griccioli, sulla volontà del Comune di Siena di rispettare gli obblighi di legge, sviluppando strumenti adeguati alla promozione culturale e turistica
I Consiglieri del Gruppo Per Siena Vanni Griccioli, Massimo Mazzini, Pierluigi Piccini presentano la seguente mozione
PREMESSO CHE
il decreto legge 91/2018 riconosce al Comune capoluogo di provincia una funzione di coordinamento della promozione turistica su un ambito provinciale;
la legge regionale n.24 del 18/05/2018 ha integrato il Testo Unico in materia di turismo, con la definizione degli Ambiti territoriali omogenei, come strumento ottimale di organizzazione turistica;
che il Comune di Siena è stato inserito in un ambito turistico “Terre di Siena”;
che altri Comuni hanno istituito Fondazioni sulla cultura e sul turismo. Queste ultime, in particolare coinvolgono tour operator. Sono strutture aperte a tutti gli altri Comuni della provincia, con funzioni non solo di organizzazione di eventi a di attività di comunicazione, ma anche di costruzione di un’offerta di qualità con la relativa commercializzazione;
che altri Ambiti territoriali omogenei si sono dotati di un tour operator, come è il caso di Valdichiana Living, proprio per superare i limiti di una promozione fine a se stessa;
al fenomeno del turismo mordi e fuggi in città non è stata finora contrapposta nessuna valida strategia valida per arginarlo;
che agli annunci di una volontà di dialogo con il territorio non sono mai seguite azioni concrete;
che le azioni di promozione turistica finora prodotto dell’attuale Amministrazione comunale si sono limitate a una mera animazione in piazza del Campo e a ipotetici accordi con realtà costiere, a qualche protocollo di intesa, come quello sulla Via Lauretana, all’annuncio della creazione di singoli prodotti, come il Wedding e il Convention Bureau;
che esistono progetti di area vasta, come il Treno Natura o altri, dai quali il Comune di Siena, naturalmente e “storicamente” capofila, si è defilato;
che il territorio senese ha sviluppato una storica contaminazione culturale con la Maremma, un parte dell’alta Tuscia e della Val di Chiana aretina, ma non ha mai esercitato un ruolo centrale nella valorizzazione della Toscana meridionale;
IMPEGNANO IL SINDACO E GLI ASSESSORI COMPETENTI
a esercitare pienamente il ruolo che viene attribuito dalla legge, sia nei confronti della Provincia e dei progetti provinciali, sia dell’Ambito Turistico Omogeneo;
a individuare un rapporto con la costa e il territorio circostante alla città che non sia episodico ma funzionale a una strategia che metta le esperienze e il legame storico-culturale, individuando temi, percorsi, quindi a trattenere gli ospiti più a lungo;
a definire una strategia non episodica di sviluppo insieme culturale e turistico, che veda Siena centrale rispetto al territorio della Toscana del Sud, storicamente e culturalmente legato ad essa;
a costituire o a interagire con un soggetto pubblico/privato per la commercializzazione di esperienze e proposte turistiche più profonde dei consueti pacchetti che prevedono visite di poche ore, in città, ritenendo questa azione un dovere per un ente pubblico che deve tutelare e promuovere la bellezza, la storia, l’economia locale e il benessere dei cittadini;
a sviluppare eventi culturali idonei a trattenere gli ospiti per più giorni, interagendo con tour operator per allargare le esperienze non solo alla visita di una mostra, ma anche ad esperienze con il vissuto locale, o sviluppando una propria offerta e individuando adeguati canali di vendita;
ad agire nella consapevolezza che il Santa Maria della Scala, il Museo Civico, l’ampia offerta della Cattedrale, della Pinacoteca o degli altri musei debbono essere elementi di un’unica azione, e dovrebbero avere un’unica interfaccia di promozione e comunicazione e la costruzione di un’offerta culturalmente evoluta, evitando l’attuale spezzatino di iniziative di supporto promozionale, che crea confusione e determina squilibri a seconda delle singole capacità di promozione alle spalle, senza alcuna garanzia sulla loro qualità e senza una strategia unitaria.
Dott. Vanni Griccioli
Prof. Massimo Mazzini
Dott. Pierlugi Piccini