di Leonardo Mattioli
CHIANCIANO TERME. Chianciano Terme sta marciando verso la richiesta di stato di crisi alla Regione Toscana. A chiederla e' stata per prima l'associazione Albergatori che ha trovato subito ampii consensi non solo da parte dell'opposizione del Pdl ma anche dei sindacati a cominciare dalla Cisl.
Tanto che il sindaco Gabriella Ferranti non ha piu' potuto evitare di affrontare l'argomento che getta un macigno sulla sua amministrazione in carica da quasi due anni e che, come e' evidente a questo punto, non e' riuscita a far risalire la cittadina fuori dal baratro.
Cosi' il sindaco ha insediato un coordinamento comunale presieduto dall'assessore Sergio Giani e composto anche dal rappresentante di minoranza Ottavio Chiezzi, da quelli degli albergatori Simonetta Mencarelli e Valerio Tubino e da quelli del comparto del commercio (Gianni Pericoli di Conferesercenti e Massimo Camisa di Confcommercio).
Lo scopo del coordinamento ovviamente e' quello di concordare insieme iniziative per far uscire Chianciano dalla "pesante crisi che l'attanaglia" e, anche per questo, e' da prevedere un allargamento del coordinamento ad altre forze politiche e sociali per il momento non rappresentate come Rifondazione Comunista che in questa legislatura non siede in Consiglio Comunale non essendo riuscita a far eleggere nessuno per aver invece contribuito alla vittoria del centro sinistra sul quale ha fatto convergere parte dei propri voti.
A lanciare l'allarme e' stata la presidente degli albergatori Simonetta Mencarelli secondo cui "anche questa stagione fa registrare una tendenza drammaticamente ribassista per il turismo termale di Chianciano, a dimostrazione che la crisi del settore non è congiunturale ma strutturale". Di qui la sua richiesta all'amministrazione comunale di chiedere lo stato di crisi.
Al sindaco, la presidente della categoria oltre a ricordare gli incontri svoltisi il 12 luglio, il 3 e il 25 agosto, ha soprattutto sollecitato l'urgenza di chiedere alla Regione lo stato di crisi: "Non possiamo aspettare altro tempo. I nostri investimenti ci sono stati e pure numerosi, ma è mancata una politica locale del turismo e che a questo punto è inutile nascondere. Chiediamo alla Provincia di Siena ed alla Regione un intervento netto e deciso perché purtroppo per i se e per i ma non c'è più tempo. Non possiamo accettare che cent'anni di sacrifici siano bruciati con mesi di temporeggiamento".
CHIANCIANO TERME. Chianciano Terme sta marciando verso la richiesta di stato di crisi alla Regione Toscana. A chiederla e' stata per prima l'associazione Albergatori che ha trovato subito ampii consensi non solo da parte dell'opposizione del Pdl ma anche dei sindacati a cominciare dalla Cisl.
Tanto che il sindaco Gabriella Ferranti non ha piu' potuto evitare di affrontare l'argomento che getta un macigno sulla sua amministrazione in carica da quasi due anni e che, come e' evidente a questo punto, non e' riuscita a far risalire la cittadina fuori dal baratro.
Cosi' il sindaco ha insediato un coordinamento comunale presieduto dall'assessore Sergio Giani e composto anche dal rappresentante di minoranza Ottavio Chiezzi, da quelli degli albergatori Simonetta Mencarelli e Valerio Tubino e da quelli del comparto del commercio (Gianni Pericoli di Conferesercenti e Massimo Camisa di Confcommercio).
Lo scopo del coordinamento ovviamente e' quello di concordare insieme iniziative per far uscire Chianciano dalla "pesante crisi che l'attanaglia" e, anche per questo, e' da prevedere un allargamento del coordinamento ad altre forze politiche e sociali per il momento non rappresentate come Rifondazione Comunista che in questa legislatura non siede in Consiglio Comunale non essendo riuscita a far eleggere nessuno per aver invece contribuito alla vittoria del centro sinistra sul quale ha fatto convergere parte dei propri voti.
A lanciare l'allarme e' stata la presidente degli albergatori Simonetta Mencarelli secondo cui "anche questa stagione fa registrare una tendenza drammaticamente ribassista per il turismo termale di Chianciano, a dimostrazione che la crisi del settore non è congiunturale ma strutturale". Di qui la sua richiesta all'amministrazione comunale di chiedere lo stato di crisi.
Al sindaco, la presidente della categoria oltre a ricordare gli incontri svoltisi il 12 luglio, il 3 e il 25 agosto, ha soprattutto sollecitato l'urgenza di chiedere alla Regione lo stato di crisi: "Non possiamo aspettare altro tempo. I nostri investimenti ci sono stati e pure numerosi, ma è mancata una politica locale del turismo e che a questo punto è inutile nascondere. Chiediamo alla Provincia di Siena ed alla Regione un intervento netto e deciso perché purtroppo per i se e per i ma non c'è più tempo. Non possiamo accettare che cent'anni di sacrifici siano bruciati con mesi di temporeggiamento".